Marcello Lo Giudice. Sun and Oceans Paintings
Dal 29 Giugno 2021 al 29 Agosto 2021
Milano
Luogo: Palazzo Reale
Indirizzo: Piazza Duomo 12
Orari: Da martedì a domenica dalle ore 10:00 alle ore 19:30, ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Giovedì dalle 10:00 alle 22:30 (ultimo ingresso alle 21:30)
Curatori: Claudio Cerritelli
Enti promotori:
- Comune di Milano – Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.palazzorealemilano.it
A partire dal 29 giugno 2021, Palazzo Reale ospita la mostra, curata da Claudio Cerritelli, Sun and Oceans Paintings di Marcello Lo Giudice (Taormina, 1957).
La mostra fa parte de “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, proporrà ai milanesi e ai visitatori della città un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive, ricreative e del tempo libero (programma in continuo aggiornamento su yesmilano.it/labellaestate).
«Pittore tellurico», lo definiva così il critico francese Pierre Restany, e spiegava come, nei suoi lavori, «colori, materia e luci si fondono insieme per creare suggestivi remoti paesaggi geologici dove la natura viene rappresentata come purezza della terra ed energia della luce». Nelle opere di Lo Giudice ci sono il mare, la lava, la terra brulla, quella natura selvaggia che la sua pittura materica sembra riuscire a dominare; incontriamo gli Eden Blu, emblema della «mia isola dove si consumano le esistenze con questo colore profondo», e ancora i Totem, capaci al tempo stesso di rievocare e di scongiurare ogni male.
Sun and Oceans Paintings è un racconto intimo, sussurrato, la biografia di un artista che mette in dialogo le sue origini con il proprio divenire. Al tempo stesso, è un omaggio all’ambiente, perché Lo Giudice ha da tanti anni a cuore le tematiche ecologiche, consapevolmente sviluppate vista la sua formazione scientifica. In che modo, senza la natura, potremmo comprendere il senso della vita? Dove troveremmo il conforto necessario per affrontarla, con i suoi guai e i suoi affanni? Occorre salvaguardarla e il pittore tellurico sa farlo in modo personalissimo, cristallizzandola per sempre sulle superfici delle sue tele.
Dalla Sicilia alla Costa Azzurra, passando attraverso Milano, la mostra di Palazzo Reale riassume in un unico sguardo un viaggio lungo una vita, dove la gioia e lo stupore per il creato si alternano a crepe, a increspature vibranti, a insanabili abrasioni. «Ci si perde in una terra sotterranea ed emergente», scriveva, parlando delle opere di Lo Giudice, il letterato Giorgio Pressburger, «trovandovi a sorpresa il rosso del magma, il giallo infiammato di un sole, la profonda azzurrità del mare. Ed infine solo l’accecante volo d’una farfalla ci ricorderà che siamo vivi».
Il catalogo è realizzato da Skira, con testi di Claudio Cerritelli, Milovan Farronato e Giorgio Pressburger.
Nato a Taormina nel 1957, Marcello Lo Giudice si laurea in Geologia presso l’Università di Bologna e prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha esposto in Europa e USA con mostre personali che lo hanno visto protagonista, tra le altre, alla Galleria del Naviglio (Venezia/Milano), alla Galleria Thomas (Monaco), alla Fondazione Mudima (Milano), alla Fondazione Stelline (Milano), alla Unix Gallery (New York), alla David Benrimon Gallery (New York), alla Opera Gallery (London, New York, Miami, Paris, Seul, Geneve, Hong Kong, Monaco). È stato selezionato tra i rappresentanti dell’Italia alla Biennale di Venezia, nel corso della 51ma e della 54ma edizione. Di recente, ha presentato i propri lavori al Museo MAXXI di Roma, al Russian State Museum in the Ludwig Museum di San Pietroburgo, al Musée Océanographique di Monaco. Da sempre sensibile al tema dell’ambiente, affianca la Fondation Prince Albert II de Monaco per proteggere il pianeta e combatte l’inquinamento attraverso la vendita dei propri dipinti. Con vivida generosità ha finanziato in Sicilia la riserva naturale di Vendicari per un mare più pulito e il controllo delle coste da parte dei volontari della riserva. Ha inoltre finanziato il restauro degli affreschi dell’Eremo di San Corrado e, nel 2020, quello della statua di San Simeone nella reggia di Versailles. Vive e lavora tra Monaco, Milano e Noto.
La mostra fa parte de “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, proporrà ai milanesi e ai visitatori della città un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive, ricreative e del tempo libero (programma in continuo aggiornamento su yesmilano.it/labellaestate).
«Pittore tellurico», lo definiva così il critico francese Pierre Restany, e spiegava come, nei suoi lavori, «colori, materia e luci si fondono insieme per creare suggestivi remoti paesaggi geologici dove la natura viene rappresentata come purezza della terra ed energia della luce». Nelle opere di Lo Giudice ci sono il mare, la lava, la terra brulla, quella natura selvaggia che la sua pittura materica sembra riuscire a dominare; incontriamo gli Eden Blu, emblema della «mia isola dove si consumano le esistenze con questo colore profondo», e ancora i Totem, capaci al tempo stesso di rievocare e di scongiurare ogni male.
Sun and Oceans Paintings è un racconto intimo, sussurrato, la biografia di un artista che mette in dialogo le sue origini con il proprio divenire. Al tempo stesso, è un omaggio all’ambiente, perché Lo Giudice ha da tanti anni a cuore le tematiche ecologiche, consapevolmente sviluppate vista la sua formazione scientifica. In che modo, senza la natura, potremmo comprendere il senso della vita? Dove troveremmo il conforto necessario per affrontarla, con i suoi guai e i suoi affanni? Occorre salvaguardarla e il pittore tellurico sa farlo in modo personalissimo, cristallizzandola per sempre sulle superfici delle sue tele.
Dalla Sicilia alla Costa Azzurra, passando attraverso Milano, la mostra di Palazzo Reale riassume in un unico sguardo un viaggio lungo una vita, dove la gioia e lo stupore per il creato si alternano a crepe, a increspature vibranti, a insanabili abrasioni. «Ci si perde in una terra sotterranea ed emergente», scriveva, parlando delle opere di Lo Giudice, il letterato Giorgio Pressburger, «trovandovi a sorpresa il rosso del magma, il giallo infiammato di un sole, la profonda azzurrità del mare. Ed infine solo l’accecante volo d’una farfalla ci ricorderà che siamo vivi».
Il catalogo è realizzato da Skira, con testi di Claudio Cerritelli, Milovan Farronato e Giorgio Pressburger.
Nato a Taormina nel 1957, Marcello Lo Giudice si laurea in Geologia presso l’Università di Bologna e prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha esposto in Europa e USA con mostre personali che lo hanno visto protagonista, tra le altre, alla Galleria del Naviglio (Venezia/Milano), alla Galleria Thomas (Monaco), alla Fondazione Mudima (Milano), alla Fondazione Stelline (Milano), alla Unix Gallery (New York), alla David Benrimon Gallery (New York), alla Opera Gallery (London, New York, Miami, Paris, Seul, Geneve, Hong Kong, Monaco). È stato selezionato tra i rappresentanti dell’Italia alla Biennale di Venezia, nel corso della 51ma e della 54ma edizione. Di recente, ha presentato i propri lavori al Museo MAXXI di Roma, al Russian State Museum in the Ludwig Museum di San Pietroburgo, al Musée Océanographique di Monaco. Da sempre sensibile al tema dell’ambiente, affianca la Fondation Prince Albert II de Monaco per proteggere il pianeta e combatte l’inquinamento attraverso la vendita dei propri dipinti. Con vivida generosità ha finanziato in Sicilia la riserva naturale di Vendicari per un mare più pulito e il controllo delle coste da parte dei volontari della riserva. Ha inoltre finanziato il restauro degli affreschi dell’Eremo di San Corrado e, nel 2020, quello della statua di San Simeone nella reggia di Versailles. Vive e lavora tra Monaco, Milano e Noto.
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