Marco Melzi. Sacerdote, scultore e docente

Don Marco Melzi Base, “Quattro Evangelisti” S. Marco, S. Luca, S Giovanni, S. Matteo. Terracotta grezza, bozzetto scultoreo, bassorilievo cm 15x15x15

 

Dal 22 Febbraio 2017 al 26 Marzo 2017

Milano

Luogo: Complesso museale Chiostri di Sant’Eustorgio

Indirizzo: piazza Sant’Eustorgio 3

Orari: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì (la biglietteria chiude alle ore 17.30)

Costo del biglietto: Mostra + Museo Diocesano + Museo di Sant’Eustorgio e Cappella Portinari: intero € 6, ridotto individuale € 4, ridotto gruppi adulti (parrocchie incluse, almeno 15 persone) € 4, ridotto scuole e oratori € 3

Telefono per informazioni: +39 02.89420019

E-Mail info: info.biglietteria@museodiocesano.it



Dal 23 febbraio al 26 marzo 2017, il Complesso museale “Chiostri di Sant’Eustorgio” celebra la figura di don Marco Melzi (Milano, 1918-2013) sacerdote, scultore e docente, attraverso una mostra che ne ripercorre la sua carriera artistica.
La rassegna, curata da ALBA - Amici della Beato Angelico, organizzata in collaborazione con la Scuola Beato Angelico Fondazione di culto di Milano, presenta 90 opere, tra sculture, bozzetti e schizzi, realizzati da don Marco Melzi, in oltre sessant’anni di attività.

Il percorso espositivo ruota attorno ad alcuni temi iconografici caratteristici della sua cifra espressiva, tra cui, La figura della maternità e della Sacra Famiglia, Il sacrificio di Gesù e la Via Crucis, Le figure dei Santi, I progetti di altari e di arredo sacro, oltre a una sezione dedicata ai lavori a soggetto laico, in particolare, agli animali.

“L’arte per don Marco - scrive Alberto Moiraghi nel testo in catalogo - è un’occasione di annunciare la gioia del Vangelo, fatta di metodi e modalità precise che indirizzano il lavoro artistico ad essere opportunità di incontro tra il divino e l’umano”.
Tra le opere più importanti, si segnala il bozzetto in polistirolo della scultura che ritrae il Beato Mazzucconi dal cranio spaccato con croce, il cui originale è posto su una guglia del Duomo di Milano, o la maschera funebre e la mano destra in bronzo del Cardinal Schuster, o ancora l’Annunciazione, un bassorilievo in rame e zinco, posto sopra l’ingresso principale della Cappella dell’Ospedale San Carlo di Milano, realizzata da Gio Ponti, legato a don Marco da un rapporto di profonda amicizia e di reciproca stima, che lo portò a collaborare con la scuola del Beato Angelico.

In occasione della mostra è stato condotta una schedatura completa delle opere prodotte da don Marco Melzi, soprattutto in ambito milanese.

Catalogo Edizioni Scuola Beato Angelico.

Marco Melzi nasce a Milano il 14 settembre del 1918. Cresce nella fede cristiana cattolica a partire dalla numerosa famiglia inserita nella realtà della parrocchia di San Gregorio a Milano. Dal padre, ebanista, prende la passione per la lavorazione dei materiali, in particolare il legno e metalli. Si diploma come maestro elementare e dal 1936 al 1939 insegna presso le scuole elementari. Dal 1939 inizia il suo servizio militare partecipando alle operazioni militari prima sul fronte francese e nel 1941, come sottotenente dell’VIII Fanteria, nella campagna di Albania e di Grecia durante la quale gli viene assegnata la medaglia al valore sul campo che viene da lui rifiutata perché non era stata concessa anche ai suoi subalterni. Catturato dai tedeschi nel 1943 e internato come spia in un lager in Westfalia, ha occasione di incontrare Giuseppe Lazzati, futuro rettore dell’Università Cattolica di Milano, e lo scrittore Giovanni Guareschi. In questi anni di guerra e di prigionia rinsalda il carattere e matura la vocazione al sacerdozio e all’arte, vista come strumento di evangelizzazione. Scampato a più di una fucilazione viene liberato ad Amburgo dagli inglesi nel 1945 ricevendo il congedo.
Ritornato in Italia riprende ad insegnare nella scuola elementare di Inzago fino al 1947 anno in cui decide di frequentare il seminario teologico di Venegono Inferiore. Ordinato sacerdote il 3 giugno del 1950 entra a far parte della Famiglia Beato Angelico dove conclude il noviziato il 6 agosto del 1951. Dopo la maturità artistica, si iscrive all’Accademia di Brera nella quale è allievo di Francesco Messina, il cui assistente è Enrico Manfrini, e della storica dell’arte Eva Tea con cui collaborerà in seguito per la rivista Arte Cristiana. Stringe, inoltre, amicizia con artisti come Giacomo Manzù, Luciano Minguzzi e Marino Marini.
Tra il 1951 e 1958 insegna Storia dell’arte ai seminaristi liceali di Venegono Inferiore. Dal 1961 don Marco è il principale interlocutore tra la Scuola Beato Angelico e l’architetto Gio Ponti in occasione della progettazione e realizzazione della chiesa parrocchiale di San Francesco al Fopponino, della concattedrale di Taranto e della chiesa del nuovo ospedale San Carlo di Milano. La stima e l’amicizia che lega i due porta Gio Ponti a realizzare per don Marco una serie di biglietti di auguri disegnati e colorati a pennarello che il sacerdote conserva nel suo studio. Dal 1982 al 1985 è direttore della Fondazione di Culto, Scuola Beato Angelico e redige definitivamente il Codice Fondamentale della Famiglia religiosa eretta dall’arcivescovo Carlo Maria Martini, che nel 1984 consacra l’altare marmoreo, realizzato da don Marco, per la chiesa della Scuola.
Agli studenti del Liceo Artistico insegna religione, storia dell’arte e le materie delle discipline specifiche. Grazie al suo grado militare insegna anche educazione fisica. Nel successivo Istituto d’Arte si dedica all’insegnamento di disegno e scultura fino al 1997. E’ educatore dei giovani e loro assistente spirituale. Il suo intenso lavoro nell’attrezzatissimo laboratorio di scultura non gli ha mai impedito di riservare uno spazio all’inginocchiatoio e alla stola, sempre pronti all’uso.
L’attività artistica copre circa sessant’anni della sua vita, dagli anni cinquanta fino al 2011. Nella città di Milano, presso la sua comunità religiosa, termina la sua vita terrena per rinascere al cielo il 21 settembre 2013 alle ore 21.45.
 
Inaugurazione: mercoledì 22 febbraio ore 18

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