Maurizio Orrico. Urban Lights

Maurizio Orrico. Urban Lights

 

Dal 15 Marzo 2016 al 24 Marzo 2016

Milano

Luogo: Spazio Museo Torre Velasca

Indirizzo: p.zza Velasca 5

Orari: da lunedì a venerdì 17.30-21

Costo del biglietto: ingresso gratuito



Dal 15 al 24 marzo 2016 lo Spazio Museo Torre Velasca ospita Urban Lights, mostra che presenta cinque tele con neon applicati, una scultura, una serie di fotografie proiettate di Maurizio Orrico (Cosenza, 1962), artista che partendo dalla fotografia si muove sui sentieri dell’installazione e della video arte. L’appuntamento rientra nel programma di eventi culturali La Velasca in Velasca, ideato per omaggiare attraverso i più diversi linguaggi dell’arte ad uno dei simboli del paesaggio urbano milanese, icona percepita come reale segno distintivo e identitario della città.   Orrico conduce con le opere – in parte inedite e realizzate per l’occasione – una duplice riflessione. Da un lato osserva con uno sguardo laterale, scegliendo coni ottici e prospettive lontane da quelle consuete, scorci di architetture del passato che pure continuano a segnare in modo deciso il volto della città, benché spesso dimenticate o forse semplicemente date per scontate; dall’altro riflette sull’irrisolta tensione tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, sull’azione spesso aggressiva che la società compie sul paesaggio.   Una doppia visuale, quella proposta da Orrico, esplicitata a titolo esemplificativo in “Subway Stop”, tra i lavori esposti in mostra. Il profilo della Torre Velasca, fotografato con toni notturni da una prospettiva fortemente scorciata, viene riportato su tela e arricchito da interventi pittorici, infine sottolineato da inserti luminescenti che accentuano elementi particolarmente simbolici. Il profilo stesso della torre che nel rimando a quella del Filarete, che costituisce l’ingresso al Castello Sforzesco, getta un ponte tra il passato e il presente di Milano; e infine la M che contrassegna l’adiacente fermata della metropolitana. La lettera allude certo al nome della città, ma in modo molto più sottile a quello del campo di concentramento di Mauthausen, dove Lodovico Barbiano di Belgiojoso e Gian Luigi Banfi – con Peressut e Nathan Rogers fondatori del gruppo BBPR che avrebbe negli Anni Cinquanta disegnato la Velasca – furono internati. L’opera assume allora un ulteriore significato, con particolare riferimento alla figura di Banfi, che morì durante la prigionia.   In contemporanea con l’esposizione delle opere di Orrico e in un ideale dialogo con esse, nella hall della Torre viene esposta la fotografia Velasca and Clouds, con cui William Batsford si è classificato terzo nella categoria Cityscape all’edizione 2015 dell’International Photography Award.   La mostra Urban Lights nello Spazio Museo e l’esposizione di Velasca and Clouds nella hall, costituiscono un ulteriore tassello del processo di valorizzazione della Torre Velasca fortemente voluto dal Gruppo Unipol, dal 2012 proprietario dell’immobile. Un processo iniziato con Opening Velasca durante il periodo di Expo che intende rimettere di nuovo al centro del dibattito culturale la Torre Velasca riportandola ad essere una delle protagoniste della realtà non solo milanese ma nazionale. Torre Velasca torna così ad essere di nuovo un luogo di cultura, confronto e sperimentazione proprio grazie al nuovo impulso dato dal Gruppo Unipol. Torre Velasca è parte di Urban Up, il progetto di riqualificazione immobiliare del Gruppo Unipol volto a valorizzare alcuni tra i più importanti edifici del Gruppo.   
 Maurizio Orrico nasce a Cosenza nel 1962. Nei primi anni novanta i frequenti viaggi negli Stati Uniti lo portano a realizzare importanti mostre collettive, tra cui la sua prima personale a New York nel 1994. Dopo l’esordio pittorico, si concentra sulla fotografia analogica e digitale e sull’utilizzo di altri mezzi espressivi quali la scultura, installazione e video art. È tra i membri fondatori del PSL (Pluri Sensorial Laboratory), un laboratorio che si occupa di tecniche relative alla riduzione di anomalie percettive. Questo laboratorio inizia attraverso una ricognizione sistematica del “concetto sensoriale”: un concetto limitativo per i portatori di sensi. Il laboratorio PSL indaga e apre la ricerca verso un lavoro continuo sulle “tecniche di presentazione”, definite come ampliamento del quadro o spettro sensoriale. La rappresentazione e la costruzione della galleria tattile, vuole semplicemente ricordare, anche, il contributo di artisti come Degas, Munch, Monet, Farrel, Meyron e Silvestro Lega, a loro modo tutti diversamente abili. 

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