Orodè Deoro. Make Up!
Dal 22 Marzo 2023 al 12 Maggio 2023
Milano
Luogo: Other Size Gallery
Indirizzo: Via Andrea Maffei 1
Orari: lunedì–venerdì 10-18. Chiuso sabato e domenica
Curatori: Dario Giancane
Telefono per informazioni: +39 02.70006800
E-Mail info: othersizegallery@workness.it
Strati di pastello, rilievi di resina, inchiostro: sono questi gli ingredienti della pittura di Orodè Deoro, protagonista della personale “Make Up!”, alla Other Size Gallery di Milano dal 22 marzo al 12 maggio 2023, a cura di Dario Giancane.
Artista eclettico che si esprime attraverso il mosaico, la pittura e l’action painting, Deoro porta a Milano la recente produzione diritratti su carta – dodici opere di medio e grande formato – i cui tratti espressionisti e drammatici raccontano un’epoca e un Occidente a un passo dal disfacimento.
All’origine dei suoi ritratti, Deoro dà forma a corpi di cui sembra non si conosca la storia, soggetti che prendono vita per mezzo di un segno che l’artista sembra lasciare senza guardare la superficie pittorica ma solo osservando il modello. Protagonisti delle opere sono volti dai lineamenti rigidi e corpi contorti, sui quali prende forma - attraverso stratificazioni di pastello che tracciano nuovi contorni - il trucco, il make-up,del titolo. Trucco visto come il tentativo – non nuovo nella storia dell’umanità - di abbellirsi, di trasformarsi, di diventare divini. Nella pittura di Orodè Deoro non bastano però strati di cipria e colori a nascondere il vero volto dei soggetti, ma anzi ne evidenziano le ferite del corpo e dell’anima.
«I suoi ritratti non sembrano né respirare né pensare, – afferma il curatore Dario Giancane – sono fermi in posa, come orme o impronte di mani su pareti rocciose. Un ritratto essenziale, profondamente spoglio e introspettivo, in alcuni casi. Non erano stati proprio i futuristi a proclamare che il ritratto per essere un’opera d’arte non può né deve assomigliare al suo modello? Come si corrisponde al vero? Attualizzando le leggende sacre, facendo dei modelli degli idoli in terra o trasformandoli? I personaggi ritratti da Orodè ci sembrano più dei fumetti, delle finestre sul nulla, sulla vera vita nascosta di ognuno di noi».
Orodè Deoro, Taranto (1974). Le sue caratteristiche opere in mosaico ceramico nascono nella Casa Museo Vincent City, a Guagnano (LE), dove tra il 2000 e il 2004 l’artista vive, realizzando venti opere di grandi dimensioni sui muri interni ed esterni della struttura. Nel 2009 vince il Premio Nazionale Enzo Fani (sezione pittura) e il Premio Celeste Voto Online. Nel 2014 il Museo MAR di Ravenna acquisisce una sua opera. Nel 2014 a Milano, espone alla Triennale Design Museum e interviene con un’opera in mosaico ceramico di grandi dimensioni su un muro esterno della casa-studio di Fabio Novembre. Nel 2015 vince la Targa d’oro del Premio Arte, per la sezione scultura, e una sua opera è acquisita dal Museo MAR di Ravenna. Nel 2018 è invitato al Secondo Simposio del mosaico contemporaneo, presso l’Accademia d’Egitto di Roma, che acquisisce la scultura in mosaico realizzata durante la residenza. Nel 2019 è stato docente di Tecniche del mosaico presso l’Accademia delle Belle Arti di Lecce. Tra le sue performances pittoriche si ricordano: VariAzioni belliche (durante il Festival Linea 35), presso il Teatro Sala Uno di Roma (2011), col progetto Impromptu Theatre fondato con la poetessa e attrice romana Alessia D’Errigo e, sempre nella Capitale, Bruciando Bruciando, al Teatro Valle Occupato (2012). Si è esibito inoltre, in occasione di festival d’arte e di musica, con musicisti del calibro di Paolo Fresu, Virgil Donati, Paolo Damiani, Nicola Stilo, oltre a gran parte della nuova scena musicale salentina.
Opening mercoledì 22 marzo, ore 18.30
Artista eclettico che si esprime attraverso il mosaico, la pittura e l’action painting, Deoro porta a Milano la recente produzione diritratti su carta – dodici opere di medio e grande formato – i cui tratti espressionisti e drammatici raccontano un’epoca e un Occidente a un passo dal disfacimento.
All’origine dei suoi ritratti, Deoro dà forma a corpi di cui sembra non si conosca la storia, soggetti che prendono vita per mezzo di un segno che l’artista sembra lasciare senza guardare la superficie pittorica ma solo osservando il modello. Protagonisti delle opere sono volti dai lineamenti rigidi e corpi contorti, sui quali prende forma - attraverso stratificazioni di pastello che tracciano nuovi contorni - il trucco, il make-up,del titolo. Trucco visto come il tentativo – non nuovo nella storia dell’umanità - di abbellirsi, di trasformarsi, di diventare divini. Nella pittura di Orodè Deoro non bastano però strati di cipria e colori a nascondere il vero volto dei soggetti, ma anzi ne evidenziano le ferite del corpo e dell’anima.
«I suoi ritratti non sembrano né respirare né pensare, – afferma il curatore Dario Giancane – sono fermi in posa, come orme o impronte di mani su pareti rocciose. Un ritratto essenziale, profondamente spoglio e introspettivo, in alcuni casi. Non erano stati proprio i futuristi a proclamare che il ritratto per essere un’opera d’arte non può né deve assomigliare al suo modello? Come si corrisponde al vero? Attualizzando le leggende sacre, facendo dei modelli degli idoli in terra o trasformandoli? I personaggi ritratti da Orodè ci sembrano più dei fumetti, delle finestre sul nulla, sulla vera vita nascosta di ognuno di noi».
Orodè Deoro, Taranto (1974). Le sue caratteristiche opere in mosaico ceramico nascono nella Casa Museo Vincent City, a Guagnano (LE), dove tra il 2000 e il 2004 l’artista vive, realizzando venti opere di grandi dimensioni sui muri interni ed esterni della struttura. Nel 2009 vince il Premio Nazionale Enzo Fani (sezione pittura) e il Premio Celeste Voto Online. Nel 2014 il Museo MAR di Ravenna acquisisce una sua opera. Nel 2014 a Milano, espone alla Triennale Design Museum e interviene con un’opera in mosaico ceramico di grandi dimensioni su un muro esterno della casa-studio di Fabio Novembre. Nel 2015 vince la Targa d’oro del Premio Arte, per la sezione scultura, e una sua opera è acquisita dal Museo MAR di Ravenna. Nel 2018 è invitato al Secondo Simposio del mosaico contemporaneo, presso l’Accademia d’Egitto di Roma, che acquisisce la scultura in mosaico realizzata durante la residenza. Nel 2019 è stato docente di Tecniche del mosaico presso l’Accademia delle Belle Arti di Lecce. Tra le sue performances pittoriche si ricordano: VariAzioni belliche (durante il Festival Linea 35), presso il Teatro Sala Uno di Roma (2011), col progetto Impromptu Theatre fondato con la poetessa e attrice romana Alessia D’Errigo e, sempre nella Capitale, Bruciando Bruciando, al Teatro Valle Occupato (2012). Si è esibito inoltre, in occasione di festival d’arte e di musica, con musicisti del calibro di Paolo Fresu, Virgil Donati, Paolo Damiani, Nicola Stilo, oltre a gran parte della nuova scena musicale salentina.
Opening mercoledì 22 marzo, ore 18.30
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