Pitoti
Dal 02 Ottobre 2012 al 04 Novembre 2012
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: viale Alemagna 6
Orari: da martedì a domenica 10.30-20.30; giovedì 10.30 23
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.org/it/
La mostra Pitoti presenta al pubblico le immagini straordinarie frutto dell’incontro innovativo fra due ricchissime ed ingegnose tradizioni grafiche: l’arte preistorica e le arti digitali.
Per la prima volta, le arti digitali - con il loro fascino e la loro forza - si combinano ai cosiddetti pitoti della Valcamonica, una valle alpina con una delle le più ricche concentrazioni di immagini preistoriche d’Europa.
I Pitoti, immagini preistoriche incise picchiettando sulle grandi rocce modellate dai ghiacciai, diventano parte di una grandiosa metafora cinematografica che vede le incisioni come i fotogrammi di un film proiettato nel vasto “cinema-auditorium” costituito dal paesaggio circostante. Il progetto prende poi spunto da questa metafora per stimolare nuovi sviluppi nel campo della ricerca.
I colpi di picchiettatura sulla roccia, o “pexils”, si possono paragonare ai pixel delle immagini digitali. L’applicazione di questa idea apre le porte all’ uso delle tecniche digitali per riportare in vita le statiche immagini preistoriche: fotografia digitale, cartoni animati, fotografia time-laps, scansioni laser e stampe 3D, analisi acustiche in ambiente, “Panorama”, “Ambient Cinema” e un videogioco.
Pitoti è una joint venture tra archeologi e artisti digitali, una collaborazione pionieristica che ha aperto prospettive inaspettate e sorprendenti.
Il progetto è stato selezionato e cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Culture Programme 2007-2013 e dalla Regione Lombardia - Istruzione, Formazione e Cultura.
L'immenso emporio di arte rupestre della Valcamonica, primo sito italiano ad essere inserito nella World Heritage List - UNESCO, è uno dei massimi patrimoni archeologici europei. Oltre ad essere una risorsa fondamentale per l'istruzione e la cultura, costituisce un meraviglioso archivio su 10.000 anni di storia dell’Europa. Sulle rocce levigate l’uomo ha inciso con continuità unica i temi della propria cultura, dai cacciatori dell’epoca post-glaciale, attraverso il Neolitico, fino alle fasi dell’età del Rame e del Bronzo, quando la possibilità di lavorare i metalli e l’instaurarsi di reti di scambio commerciali determinarono una profonda trasformazione culturale. Questo processo culmina nell’età del Ferro, quando la società camuna, ormai stratificata in diverse classi sociali, diede vita alla grande fioritura di un’arte rupestre che svela profondi contatti con le culture che la circondano.
La mostra utilizza i più moderni ed innovativi strumenti interattivi di comunicazione multimediale per presentare le incisioni, le modalità di studio e ricerca e, più in generale, il patrimonio iconografico della Valcamonica. Nato da una sinergia tra discipline diverse (l'archeologia, storia dell'arte, cinematica, informatica, musica e graphic design), il progetto espositivo vede la collaborazione di tre realtà europee ed è stato selezionato e cofinanziato dall’Unione Europea, ottenendo un altissimo punteggio di valutazione e ponendosi tra i progetti d’eccellenza.
Per la prima volta, le arti digitali - con il loro fascino e la loro forza - si combinano ai cosiddetti pitoti della Valcamonica, una valle alpina con una delle le più ricche concentrazioni di immagini preistoriche d’Europa.
I Pitoti, immagini preistoriche incise picchiettando sulle grandi rocce modellate dai ghiacciai, diventano parte di una grandiosa metafora cinematografica che vede le incisioni come i fotogrammi di un film proiettato nel vasto “cinema-auditorium” costituito dal paesaggio circostante. Il progetto prende poi spunto da questa metafora per stimolare nuovi sviluppi nel campo della ricerca.
I colpi di picchiettatura sulla roccia, o “pexils”, si possono paragonare ai pixel delle immagini digitali. L’applicazione di questa idea apre le porte all’ uso delle tecniche digitali per riportare in vita le statiche immagini preistoriche: fotografia digitale, cartoni animati, fotografia time-laps, scansioni laser e stampe 3D, analisi acustiche in ambiente, “Panorama”, “Ambient Cinema” e un videogioco.
Pitoti è una joint venture tra archeologi e artisti digitali, una collaborazione pionieristica che ha aperto prospettive inaspettate e sorprendenti.
Il progetto è stato selezionato e cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Culture Programme 2007-2013 e dalla Regione Lombardia - Istruzione, Formazione e Cultura.
L'immenso emporio di arte rupestre della Valcamonica, primo sito italiano ad essere inserito nella World Heritage List - UNESCO, è uno dei massimi patrimoni archeologici europei. Oltre ad essere una risorsa fondamentale per l'istruzione e la cultura, costituisce un meraviglioso archivio su 10.000 anni di storia dell’Europa. Sulle rocce levigate l’uomo ha inciso con continuità unica i temi della propria cultura, dai cacciatori dell’epoca post-glaciale, attraverso il Neolitico, fino alle fasi dell’età del Rame e del Bronzo, quando la possibilità di lavorare i metalli e l’instaurarsi di reti di scambio commerciali determinarono una profonda trasformazione culturale. Questo processo culmina nell’età del Ferro, quando la società camuna, ormai stratificata in diverse classi sociali, diede vita alla grande fioritura di un’arte rupestre che svela profondi contatti con le culture che la circondano.
La mostra utilizza i più moderni ed innovativi strumenti interattivi di comunicazione multimediale per presentare le incisioni, le modalità di studio e ricerca e, più in generale, il patrimonio iconografico della Valcamonica. Nato da una sinergia tra discipline diverse (l'archeologia, storia dell'arte, cinematica, informatica, musica e graphic design), il progetto espositivo vede la collaborazione di tre realtà europee ed è stato selezionato e cofinanziato dall’Unione Europea, ottenendo un altissimo punteggio di valutazione e ponendosi tra i progetti d’eccellenza.
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