Rebecca Forster. Lettere d'amore ai bibliofili
Dal 09 Novembre 2021 al 26 Novembre 2021
Milano
Luogo: Kasa dei Libri
Indirizzo: Largo De Benedetti 4
Orari: lunedì-venerdì ore 15-19 senza prenotazione
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02.66989018
E-Mail info: mostre@lakasadeilibri.it
Il libro è sempre stato parte integrante della vita di Rebecca Forster, fin da quando era bambina. A partire dalla casa in cui è cresciuta – il cottage vittoriano di St Albans, Inghilterra – che accoglie nelle sue stanze circa seimila volumi: libri in inglese, tedesco e francese, libri di storia, d’arte, di letteratura, libri sui libri, manuali di cucina e di giardinaggio, dizionari ed enciclopedie, accumulati negli anni dai genitori. Racconta Rebecca: “Parecchi libri erano stati acquistati di seconda mano, parecchi nuovi. Ognuno ha la propria storia. Quando mio nonno ha dato a mio padre i soldi per pagarsi le lezioni di guida, lui si è comperato una prima edizione dell’opera omnia di Goethe e non ha mai imparato a guidare.” Quando si nasce in una famiglia di forti lettori, l’amore per i libri è un aspetto della propria personalità che si eredita quasi via DNA e non si perde mai. Anche se le strade della vita hanno portato Rebecca a praticare l’arte, il tema del libro non ha mai smesso di appassionarla. Ecco quindi il risultato, ricordi e suggestioni legati al mondo del libro trasformati con le più svariate tecniche in opere su carta.
Un’unità di intenti che si riflette nel titolo scelto da Rebecca per la mostra, dopo che il nostro padrone di Kasa l’ha invitata ad esporre qua i suoi lavori: Lettere d’amore ai bibliofili. “Un’affermazione”, constata K., “che già dice tutto. Ci sono i libri, c’è la passione, ci sono levità e sense of humour. Poteva una mostra così tenersi in un luogo diverso?”
Molte e varie le opere esposte, ognuna delle quali racchiude, pur nella sua estrema leggerezza, storie che potremmo ascoltare per ore.
Quindici disegni per raccontare l’incendio nella biblioteca Anna Amalia di Weimar, nel 2004, durante il quale circa trentamila libri sono andati perduti. Per sottrarre alle fiamme decine di migliaia di volumi è intervenuta una catena umana, che ne ha tratti in salvo molti e preziosi. Tra i disegni fa la sua comparsa una figura ricorrente: il “Topo di biblioteca”, personaggio tratto da un quadro di Carl Spitzweg, pittore tedesco dell’Ottocento. Il Topo di biblioteca continua a leggere imperterrito, dalla prima scintilla in avanti, nonostante la sua giacca sia bruciacchiata, nonostante le fiamme e il fumo lo avvolgano.
Ed eccole, appese al soffitto, le lettere d’amore ai bibliofili, realizzate espressamente per la Kasa dei Libri. Disegni su fogli di carta “annodati”, ispirati all’antica tecnica giapponese delle lettere d’amore: una lunga e stretta striscia di carta annodata su se stessa in cui il messaggio veniva celato tra le pieghe. Al loro interno, immagini piene di libri, scaffali di libri a ricordo della casa d’infanzia, stratificazioni di libri della Kasa, un dettaglio della mappa di Milano con indicata la sede e la sua planimetria.
Una sapiente trasformazione della carta che, senza alcuno sforzo apparente, racconta storie dalle forme fantasiose e leggere. Fantasiose, come i “Vulcani di libri”, veri e propri coni di carta in eruzione, o le “Bubbles”, “bolle” dalla forma tondeggiante, in cui ritroviamo mappe, libri e tutto ciò che ha a che fare con la lettura. O ancora libri d’artista a fisarmonica, cataloghi ritagliati, perfino un cappello. Leggère, fisicamente e concettualmente, caratteristica che le riconduce tutte ad un unico comun denominatore, permettendo alle opere di vagare indisturbate tra le pareti e i soffitti della Kasa.
Inaugurazione 9 novembre, ore 17-19 su prenotazione
Un’unità di intenti che si riflette nel titolo scelto da Rebecca per la mostra, dopo che il nostro padrone di Kasa l’ha invitata ad esporre qua i suoi lavori: Lettere d’amore ai bibliofili. “Un’affermazione”, constata K., “che già dice tutto. Ci sono i libri, c’è la passione, ci sono levità e sense of humour. Poteva una mostra così tenersi in un luogo diverso?”
Molte e varie le opere esposte, ognuna delle quali racchiude, pur nella sua estrema leggerezza, storie che potremmo ascoltare per ore.
Quindici disegni per raccontare l’incendio nella biblioteca Anna Amalia di Weimar, nel 2004, durante il quale circa trentamila libri sono andati perduti. Per sottrarre alle fiamme decine di migliaia di volumi è intervenuta una catena umana, che ne ha tratti in salvo molti e preziosi. Tra i disegni fa la sua comparsa una figura ricorrente: il “Topo di biblioteca”, personaggio tratto da un quadro di Carl Spitzweg, pittore tedesco dell’Ottocento. Il Topo di biblioteca continua a leggere imperterrito, dalla prima scintilla in avanti, nonostante la sua giacca sia bruciacchiata, nonostante le fiamme e il fumo lo avvolgano.
Ed eccole, appese al soffitto, le lettere d’amore ai bibliofili, realizzate espressamente per la Kasa dei Libri. Disegni su fogli di carta “annodati”, ispirati all’antica tecnica giapponese delle lettere d’amore: una lunga e stretta striscia di carta annodata su se stessa in cui il messaggio veniva celato tra le pieghe. Al loro interno, immagini piene di libri, scaffali di libri a ricordo della casa d’infanzia, stratificazioni di libri della Kasa, un dettaglio della mappa di Milano con indicata la sede e la sua planimetria.
Una sapiente trasformazione della carta che, senza alcuno sforzo apparente, racconta storie dalle forme fantasiose e leggere. Fantasiose, come i “Vulcani di libri”, veri e propri coni di carta in eruzione, o le “Bubbles”, “bolle” dalla forma tondeggiante, in cui ritroviamo mappe, libri e tutto ciò che ha a che fare con la lettura. O ancora libri d’artista a fisarmonica, cataloghi ritagliati, perfino un cappello. Leggère, fisicamente e concettualmente, caratteristica che le riconduce tutte ad un unico comun denominatore, permettendo alle opere di vagare indisturbate tra le pareti e i soffitti della Kasa.
Inaugurazione 9 novembre, ore 17-19 su prenotazione
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