Sandro Martini. L’altrove della pittura II

Sandro Martini, Quantità Guariba, 2011

 

Dal 06 Febbraio 2016 al 26 Marzo 2016

Milano

Luogo: PoliArt Contemporary Milano

Indirizzo: viale Gran Sasso 35

Orari: lunedì 9-12.30; mercoledì 16-19; giovedì 9-12.30 / 15-18; venerdì 15-18; sabato 10.30-13 e su appuntamento

Curatori: Leonardo Conti

Enti promotori:

  • PoliArt Contemporary Milano

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 70636109

E-Mail info: info@galleriapoliart.com

Sito ufficiale: http://www.galleriapoliart.com



La PoliArt Contemporary è lieta di annunciare L’altrove della pittura II, mostra dedicata a Sandro Martini, a dieci anni dalla prima personale negli spazi della galleria milanese (2005, a cura di R. Barilli). Le circa venti opere scelte cercano di fare il punto sulla ricerca attuale dell’artista. Oltre alle tele recenti, caratterizzate da frammenti di stoffa colorata cuciti, completano la mostra due affreschi, alcune tecniche miste su carta e alcune sculture/installazioni di varie dimensioni.

Ad emergere è un incessante attraversamento dimensionale, dalla pittura, all’oggetto, sino alla spazialità installativa, fecendo di Martini uno tra i massimi artisti del contemporaneo. La sua ricerca è volta, da un lato, all’identificazione delle tensioni in grado di spingere l’opera a trascendere dinamicamente i propri limiti, dall’altro, alla costituzione di una particolare identità, intesa come “quantità” di qualcosa cui appartenere. In questo senso la poetica di Sandro Martini può collocarsi in quel filone teso al superamento della superficie, intesa come luogo apparentemente insuperabile. 

Già le linee di fuga, rintracciabili nelle opere degli anni Settanta e Ottanta, cui si allacciano accensioni cromatiche di straordinaria intensità, rappresentavano lo slancio vitale, proteso oltre il bordo della superficie. Le installazioni, poi, anche di dimensioni monumentali, erano la manifestazione integrale di un pensiero spazializzante, in cui ogni parametro (tele dipinte, vetri, segni-cavi) entrava come parte di un processo compositivo ambientale e aperto. Ci sono una leggerezza e una libertà radicali nelle opere di Martini. Forse, attraverso i suoi “buchi” architettonici, Gordon Matta-Clark sognava un’installazione di Martini. Ed è proprio osservando le installazioni che si comprende come anche lo slancio vitale delle sue tele non nasca soltanto da una tensione energetica interna, ma da una processualità spazializzata di cui l’opera è soltanto una parte (perché ogni opera proviene sempre da altrove).

Di qui il nome di Quantità, da sempre dato ai quadri, inteso come identità che presuppone, per esistere, qualcosa d’altro. Risulta evidente la portata attualissima ed eminentemente metaforica di questa poetica, dalla quale non si può non essere rapiti, sia per la profonda emozione estetica, che per la consapevolezza di un mondo attuale fatto di “quantità” parziali di cui ricercare un’appartenenza creativa. 

Nella più recente ricerca su tela, esposta alla PoliArt Contemporary, si assiste a una progressiva rarefazione cromatica e gestuale, in cui però si accentua l’intensità dinamica nell’apertura spaziale, come in un passaggio rapidissimo quanto decisivo del pensiero di Martini. È lo stesso pensiero che si manifesta nelle inedite e straordinarie sculture, nelle quali l’artista, utilizzando frammenti svariati di carte bianche e colorate, brandelli di biglietti, mozziconi, spaghi sciolti e annodati - forse non immemore di Kurt Schwitters -, riesce a innalzare sublimi cattedrali di vetro in bilico sull’infinito.

Sandro Martini, livornese, notissimo oltreoceano (negli USA e in Canada), ha un importante curriculum a Milano, con esposizioni in importanti sedi istituzionali come il Museo del Castello (1981), il PAC (1993) e la Galleria Vittorio Emanuele (1999). La mostra alla PoliArt Contemporary di Milano si apre a poche settimane dalla chiusura dell’antologica alla Casa del Mantegna di Mantova. È in preparazione il Catalogo Generale delle opere a cura di Luigi Sansone.

Tra gli altri, hanno scritto di Sandro Martini:
Francesca Alinovi, Renato Barilli, Dino Buzzati, Flavio Caroli, Leonardo Conti, Maurizio Fagiolo, Vittorio Fagone, Franco Fortini, Raffaele De Grada, Mario De Micheli, Filiberto Menna, Italo Mussa, Sergio Pajola, Roberto Sanesi, Roberto Tabozzi, Tommaso Trini, Arturo Carlo Quintavalle, Franco Russoli, Luigi Sansone, Marco Valsecchi, Miklos Varga, Nathalie Vernizzi, Marisa Vescovo.

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