Sentieri in-interrotti

Federica Palmarin, Morocco, 2004

 

Dal 01 Ottobre 2016 al 01 Ottobre 2016

Milano

Luogo: Deutsche Bank

Indirizzo: piazza del Calendario 3

Curatori: Angela Madesani

Telefono per informazioni: +39 347 1212 831

E-Mail info: db.openday@corsiarte.it



Continua per il terzo anno consecutivo la collaborazione di CorsiArte con Deutsche Bank all’apertura straordinaria della collezione d’Arte contemporanea della sezione italiana, in seno alla manifestazione nazionale “Invito a Palazzo” organizzata dall’ABI (Associa- zione Bancaria Italiana).
In questa occasione è possibile visitare gli interni del quartier generale di Milano-Bicocca, grande architettura degli anni Novanta del secolo scorso dell’architetto Gino Valle. Guide esperte condurranno i visitatori in un percorso inedito, attraverso una delle più grandi e interessanti collezioni d’Arte contemporanea d’Italia normalmente non accessi- bile al pubblico, alla scoperta dell’Art Work, il programma artistico di Deutsche Bank: opere progettate per essere parte integrante del luogo di lavoro come le site specific, allo scopo di creare e favorire nuove interazioni dei fruitori con l’opera d’arte.
Gli Holzwege di Martin Heidegger sono tema ispiratore di questa edizione. La meta- fora è il cammino alla ricerca di senso dell’essere, cammino che si dipana tra le opere della collezione. Opere come sentieri di uno stesso bosco che sembrano confondersi uno con l’altro o improvvisamente sembra si interrompano. Ma sembra soltanto: in tal senso “Sentieri in-interrotti”.
CorsiArte è responsabile del coordinamento scientifico e curatore dell’evento inedito in- sieme alla storica dell’arte e curatrice Angela Madesani, docente della scuola.
Il cammino si conclude con l’iniziativa “Portati a casa un’opera”. Giovani fotografe, stu- dentesse dell’Istituto europeo di design, sono a disposizione per tutti coloro che desi- derano avere una foto-ricordo di sé accanto all’opera preferita.

Dalle ore 10 alle ore 19, guide esperte vi accompagneranno alla scoperta della collezione della Deutsche Bank Collection in Italia.
Durata delle visite guidate 30 minuti. Le visite si susseguono senza prenotazione ogni 10 minuti.

“Sentieri in-interrotti” è il titolo dell’Open Day 2016 di Deutsche Bank. Il riferi- mento è a Holzwege (Sentieri interrotti), appunto, opera di svolta del filosofo tedesco Martin Heiddegger, datata 1950. È la sua una ricerca di senso dell’essere, in riferi- mento all’esistenza umana attraverso una lettura di taglio fenomenologico. Quello proposto per la giornata di sabato 1 ottobre è un cammino nella colle- zione dell’istituto bancario tedesco, che si dipana attraverso una trentina di opere realizzate con media diversi, dalla pittura all’installazione, dal collage alla foto- grafia, opere come sentieri di un bosco e ogni sentiero come cammino della ri- cerca umana: “Nel bosco [Holz] ci sono sentieri [Wege] che, sovente ricoperti di erbe, si interrompono improvvisamente nel fitto. Si chiamano Holzwege. Ognuno di essi procede per suo conto, ma nel medesimo bosco. L’uno sembra sovente l’altro: ma sembra soltanto”. La manifestazione di quest’anno si svolge nel grande edificio di piazza del Ca- lendario, in zona Bicocca a Milano, progettato negli anni Novanta del secolo scorso dall’architetto Gino Valle (1923-2003), nell’ambito dell’intervento di ri- qualificazione urbana di quella particolare area alla periferia nord-est della città operato da Vittorio Gregotti e associati. In questa sede, trova luogo la metafora del bosco, dove le opere, come sentieri solo apparentemente interrotti, in tal senso Sentieri in-interrotti, attendono di essere ritrovate e, per certi versi, scoperte. Il programma artistico di Deutsche Bank può essere riassunto in due parole: Art Works, opere d’arte, certo, ma anche arte che lavora, arte che funziona. Le opere, infatti, sono poste in dialogo diretto e continuo non solo con i lavora- tori della banca, ma anche con i clienti e con i visitatori che ogni anno varcano i confini dell’istituto di credito per visitarne la collezione. In tutto questo è anche una chiara responsabilità sociale, in cui l’arte è momento portante del pensiero aziendale. Quello della banca è un progetto di arte diffusa, di cui i 5 lavori Site Specific sono una evidente testimonianza: Patrick Tuttofuoco con X-Flag (2007); Cosa succede nelle stanze quando gli uomini se ne vanno? Opera dedicata a tutti coloro che qui si incontre- ranno (2007) di Alberto Garutti; Una delle tante - One is as good as the other (1999- 2007) di Lara Favaretto; Mare nostrum (2004-2007) di Luca Vitone; Piccola Giungla Concreta-Tesoro, allestita nel 2006 da Roberta Silva. Molte delle opere della collezione italiana della banca contengono chiari riferi- menti al Bel Paese, alla nostra cultura, alle nostre abitudini. Iconica l’immagine di un lido adriatico di Olaf Metzel, più inconsueti gli sguardi di Ralph Müller, Matthias Hoch, Andrea Ostermeyer che mettono in luce un’italianità lontana dalle cartoline con fotografie di scorci a Genova, edifici sulla tangenziale est di Roma e di interni veneziani ricamati. Mentre Petra Wunderlich, fotografa le cave di Carrara simbolo di un paese di grandi scultori, Gaia Fugazza ricostruisce nuove, avveniristiche architetture. Quello di Lorenzo Scotto di Luzio è un omaggio a Luigi Tenco. In mostra, su una serie di mensole, è l’installazione di alcuni LP del cantante. Ma le copertine hanno qualcosa di strano: Scotto di Luzio ne interpreta la parte e le movenze, imitandone le pose in una performance, che crea una sorta di spiazzamento. Tornano le icone con Simon Starling, che immortala la Panda rossa, simbolo del- l’operosità di un paese in corsa, e con Jonathan Monk, che presenta una collezione di cartoline italiane in cui il francobollo è stato tagliato proponendo così un oggetto collezionistico monco del suo valore commerciale e ricco di memoria.   
La collezione comprende opere di alcune star internazionali quali Tobias Reh- berger, vincitore del Leone d’Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia del 2009, qui presente con una serie di piccoli bozzetti che ricordano il mondo della moda. Massimo Bartolini, riflette sulla vita che nasce come frutto di con- nessioni e relazioni dando vita a un bosco i cui alberi nascono dal reticolo di pie- ghe di un enorme foglio piegato a monte e a valle come una carta da origami. Pierpaolo Campanini, dà nuova vita a oggetti misteriosi evocati dai calchi otte- nuti da un meteorite caduto in Emilia più di cento anni fa. 

Armin Linke, tra i più significativi fotografi della giovane generazione, con la fotografia del Venetian Hotel di Las Vegas spiazza lo spettatore offrendogli un’im- magine nota che lo sguardo prima riconosce e poi smaschera. Di Gabriele Ba- silico è proposto un particolare lavoro sui dancing emiliani, in cui l’indagine sociale sul fenomeno delle discoteca in ascesa alla fine degli anni Settanta è raccontata con sguardo limpido e analitico. 

Frammenti di realtà più o meno autobiografica sono quelli che danno vita ai col- lage di Marcello Maloberti. Ritagli, pezzi di fotografie, rimandi a una quotidia- nità complessa in un procedimento di natura mnemonica, come nel suo Circo. Nico Vascellari è presente con uno dei suoi Landscape del 2006. È un collage con ritagli di orecchie, posti sullo spazio del supporto cartaceo nella stessa posi- zione in cui si trovavano nelle riviste dalle quali sono stati ricavati. Artista polie- drico il veneto Vascellari, proviene dal mondo della musica Punk. Uno spazio particolare è dedicato al disegno con Giovanni De Lazzari, piccoli quadri in cui il segno astratto coglie l’essenza degli elementi della quotidianità, e Andrea Salvino, il cui lavoro traspone una scena presa da un documentario in un disegno di dimensioni inconsuete, quasi uno spolvero per un affresco. Curiosi i teatrini autobiografici di Moira Ricci, in cui attraverso un lavoro tridi- mensionale di collage fotografico l’artista ripropone persone e ambientazioni del passato creando nuove situazioni. Iconico il lavoro di Federica Palmarin, ma anche di attualità storica e politica: l’intensità dei volti dei bambini ritratti è quasi sacrale, il contesto è la campagna del Marocco ma il rimando è agli scatti di Paul Strand nell’Italia degli anni Cinquanta. Chiude il percorso la poetessa visuale e body artist Ketty La Rocca, con un in- tenso lavoro del 1974 dedicato alla Pietà vaticana di Michelangelo, la cui figura viene sintetizzata progressivamente in linee, parole fino al semplice segno.    Progetto e coordinamento scientifico di CorsiArte antiquaria, moderna, contemporanea | Dal 1994 è l’unica scuola ita- liana di qualificazione professionale in tutti i settori della storia dell’arte antica, mo- derna e contemporanea, dalla pittura alle arti decorative: mobili, design, fotografia, ceramica, argenti, gioielli, vetri, tappeti e arti tessili. La scuola propone un percorso culturale completo, strutturato e sistematico che porta alla formazione di diverse fi- gure professionali nel campo dell’arte, fornendo un patrimonio di conoscenze sto- rico-artistiche e tecnico-diagnostiche unico nel suo genere. In questi ultimi anni ha ampliato il campo d’azione mettendo a disposizione il suo know-how per la realizza- zione di mostre d’arte, dal progetto al coordinamento scientifico alla comunicazione. www.corsiarte.it La collezione comprende opere di alcune star internazionali quali Tobias Reh- berger, vincitore del Leone d’Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia del 2009, qui presente con una serie di piccoli bozzetti che ricordano il mondo della moda. Massimo Bartolini, riflette sulla vita che nasce come frutto di con- nessioni e relazioni dando vita a un bosco i cui alberi nascono dal reticolo di pie- ghe di un enorme foglio piegato a monte e a valle come una carta da origami. Pierpaolo Campanini, dà nuova vita a oggetti misteriosi evocati dai calchi otte- nuti da un meteorite caduto in Emilia più di cento anni fa.
Mostra a cura di
Angela Madesani | Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, tra le sue pubblicazioni, dei volumi Le icone fluttuanti Storia del cinema d’artista e della videoarte in Ita- lia e Storia della fotografia per i tipi di Bruno Mondadori. Ha curato numerose mostre presso istituzioni pubbliche e private italiane e straniere, collabora con alcune testate di settore. È autrice di numerosi volumi su prestigiosi autori fra i quali: Gabriele Ba- silico, Giuseppe Cavalli, Franco Vaccari, Vincenzo Castella, Francesco Jodice, Anne e Patrick Poirier, Werner Bischof. A Milano svolge attività di docenza all’Accademia di Brera, allo Ied e alla scuola CorsiArte.
Visite guidate da Giorgio Cellini, Viola Matteucci, Giorgia Quadri, Luca Rotondo, Martina Sacchi Fotografi Paola Di Cerce, Serena Negri   

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