Stefano Picarazzi. Occidente per Principianti
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Stefano Picarazzi. Occidente per Principianti, Spazi del Tongs, Milano
Dal 13 Febbraio 2014 al 13 Aprile 2014
Milano
Luogo: Spazi del Tongs
Indirizzo: via Vigevano 19
Orari: da martedì a domenica 18-02
Telefono per informazioni: +39 02 33600334
E-Mail info: claudio.motta@melismelis.it
Al via dal 13 febbraio presso gli spazi del Tongs a Milano la mostra Occidente per Principianti dell’artista Stefano Picarazzi. Un viaggio che, tra miniature e geometrie, smalti e acrilici, vuole accompagnare il visitatore in un percorso al di fuori dell’ordinario, alla ricerca di nuovi punti di vista e chiavi di lettura non convenzionali.
Con forti richiami alla pop art e all’astrattismo, i lavori esposti da Picarazzi si articolano in tre diverse serie di opere: Occidente per Principianti, composto da otto tele in cui l’artista libera la sua creatività in miniature ed esasperazioni geometriche. A seguire My beautiful dark twisted gangbang fantasy, quattordici collage e acrilici su carta, in cui emergono icone del quotidiano decontestualizzate e reinterpretate. Ed infine Eroi Marginali, tre tele dai colori brillanti in cui Picarazzi alterna smalti, acrilici e foglia d’oro su tela.
“Le opere che espongo, traggono ispirazione da tutto ciò che mi circonda – afferma Stefano Picarazzi – dai viaggi e dalle esperienze che hanno caratterizzato i miei anni di formazione. In alcune tele si possono rivedere chiaramente le influenze derivanti da importanti eventi di cronaca, che hanno segnato l'inizio del XXI secolo”.
“Nelle mie opere c’è un deliberato rifiuto a trovare un nesso logico tra oggetti ed eventi – conclude Picarazzi – Ogni cosa può essere (e viene) separata o unita dal suo contesto. In questo modo l'osservatore è spinto a valutare la realtà secondo nuovi punti di vista o inusuali chiavi di lettura".
Stefano Picarazzi, aka Ste Fanzini, oltre ad essere un’artista, è anche direttore creativo e art director presso un’agenzia di pubblicità e comunicazione. Vive su una canoa di pino lungo una sponda del Ticino e, durante l’inverno, si scalda dipingendo. A seconda del numero di sgarze o gruccioni migratori, Stefano riesce a prevedere che tipo di settimana avrà e a vestirsi di conseguenza. È fortemente influenzato da Turgenev, Celine, Ballard e Burroughs, con i quali instaura un rapporto di scambi e opinioni, in particolare sulle trasmissioni del digitale terrestre. Dipinge con e senza bambini, ascolta e legge, scrive scomodi pamphlet e cucina discretamente anche con il fornello piccolo. Non porta a termine tante cose, vorrebbe visitare il Bleed ma non ama ripetersi. Apre sempre, quando può. Vorrebbe che questa mostra venisse ricordata con una frase di J. R. Wilcock "Allora la mia mente ebbe quello che sarà stato l'unico lampo di genio della mia infanzia; capii che, qualunque cosa facessi, la potevo paragonare a un gioco".
Con forti richiami alla pop art e all’astrattismo, i lavori esposti da Picarazzi si articolano in tre diverse serie di opere: Occidente per Principianti, composto da otto tele in cui l’artista libera la sua creatività in miniature ed esasperazioni geometriche. A seguire My beautiful dark twisted gangbang fantasy, quattordici collage e acrilici su carta, in cui emergono icone del quotidiano decontestualizzate e reinterpretate. Ed infine Eroi Marginali, tre tele dai colori brillanti in cui Picarazzi alterna smalti, acrilici e foglia d’oro su tela.
“Le opere che espongo, traggono ispirazione da tutto ciò che mi circonda – afferma Stefano Picarazzi – dai viaggi e dalle esperienze che hanno caratterizzato i miei anni di formazione. In alcune tele si possono rivedere chiaramente le influenze derivanti da importanti eventi di cronaca, che hanno segnato l'inizio del XXI secolo”.
“Nelle mie opere c’è un deliberato rifiuto a trovare un nesso logico tra oggetti ed eventi – conclude Picarazzi – Ogni cosa può essere (e viene) separata o unita dal suo contesto. In questo modo l'osservatore è spinto a valutare la realtà secondo nuovi punti di vista o inusuali chiavi di lettura".
Stefano Picarazzi, aka Ste Fanzini, oltre ad essere un’artista, è anche direttore creativo e art director presso un’agenzia di pubblicità e comunicazione. Vive su una canoa di pino lungo una sponda del Ticino e, durante l’inverno, si scalda dipingendo. A seconda del numero di sgarze o gruccioni migratori, Stefano riesce a prevedere che tipo di settimana avrà e a vestirsi di conseguenza. È fortemente influenzato da Turgenev, Celine, Ballard e Burroughs, con i quali instaura un rapporto di scambi e opinioni, in particolare sulle trasmissioni del digitale terrestre. Dipinge con e senza bambini, ascolta e legge, scrive scomodi pamphlet e cucina discretamente anche con il fornello piccolo. Non porta a termine tante cose, vorrebbe visitare il Bleed ma non ama ripetersi. Apre sempre, quando può. Vorrebbe che questa mostra venisse ricordata con una frase di J. R. Wilcock "Allora la mia mente ebbe quello che sarà stato l'unico lampo di genio della mia infanzia; capii che, qualunque cosa facessi, la potevo paragonare a un gioco".
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