Stefano Ricci. Avvistamenti
Dal 22 Ottobre 2015 al 28 Novembre 2015
Milano
Luogo: Galleria Il Vicolo
Indirizzo: via Maroncelli 2
Telefono per informazioni: +39 02 91677418
E-Mail info: martina.gagliardi@galleriailvicolo.it
Stefano Ricci, disegnatore ed artista grafico di fama internazionale, presenta la sua prossima mostra “Avvistamenti” presso la sede milanese della galleria d’arte Il Vicolo.
Gli “Avvistamenti”,sono quelli che l’artista - che vive in Germania in mezzo alla natura, al limitare di una foresta – fa durante le sue passeggiate: animali appena intravisti ma anche ricordi, emozioni, legate alla natura.
Il vernissage si terrà giovedì 22 ottobre alle ore 18.30, giorno in cui la Galleria festeggerà anche il suo primo anno di vita a Milano.
Per l’occasione l'artista eseguirà una performance dal vivo disegnando sulle note del bassista rock Antonio “Rigo” Righetti, già membro dei Rocking Chairs ed in seguito collaboratore di Luciano Ligabue.
Stefano Ricci, presenta in questa sua personale più di cinquanta disegni su carta, tavole originali dei due più recenti libri dell’artista “La storia dell’orso” ed “Eccoli”, oltre ad alcuni arazzi di grandi dimensioni, lavori inediti e insoliti che danno il titolo alla mostra, veri e propri patchwork di stoffe ritagliate e cucite dallo stesso artista.
Come lo stesso artista scrive: ”… Ho disegnato direttamente modellando la stoffa, senza fare bozzetti, poi l'ho cucita a mano. Uso dei ritagli di camoscio colorati, di colori diversi, marroni, sabbia, tabacco... sono i resti, i ritagli, di certi vestiti di camoscio che faceva mia madre, anche sua madre era sarta... ho usato anche dei vecchi calzini neri e delle lenzuola sgangherate che avevo tenuto nel deposito, se le sono mangiate i topi, ma le ho riparate un po’, sembrano delle vele.Si tratta di un avvistamento, un animale fantastico che ho visto camminare sulle foglie enormi di una pianta, qui dietro. Forse era un furetto.Voglio fare altri Avvistamenti con la stoffa.
Adesso, mentre scrivo, ho finito di cucire il settimo, e ho fatto una lista di cose che ho visto, per non dimenticarle …”.
Il punto di partenza del primo, La storia dell’orso, è un fatto di cronaca reale - la vicenda dell’orso selvatico che fugge tra Italia e Germania inseguito da un gruppo di cacciatori anonimi che deve abbatterlo – che Ricci utilizza per arrivare a raccontare la crudeltà dell’uomo e il suo difficile rapporto con la natura. La storia fantasticata dell’orso e la foresta sono il leitmotiv della narrazione, scritta e visiva, che ci conducono all’intreccio di altri livelli di racconto, altri punti di vista e scambi d’identità.
Eccoli si ispira a filmati realizzati durante le prime sedute di musicoterapia nell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia, durante la direzione di Franco Basaglia. Da questi Ricci trae un filmino e una serie di disegni dedicati alle persone filmate e a Franco Basaglia e alle tracce che ha lasciato.
Stefano Ricci è nato nel 1966 a Bologna ,vive ad Amburgo e Quilow. Disegnatore, dal 1986 collabora con la stampa periodica e l’editoria in Italia e all’estero (“Frigidaire”, “Per Lui”, “Dolce vita”, ”Avvenimenti”, “Linea d’ombra”, “il manifesto”, “Esquire”, “Panorama”, “Teléma”, “Extra”, ”Glamour”, “HP”, “Follow me”, ”Libération”,“LesInrockuptibles”,”Internazionale”, “Alias”, “Lo Straniero”, “Télérama”,”L’Humanité”,”Bang”, “la Repubblica” "Afterhours", Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Salani, E.Elle,L’Ancora, Carocci ,Forum, Quodlibet, ecc.).
Depositonero/Sketchbook 03 (Tricromia, Roma, 2004) ) Depositonero/Sketchbook 04 ( Fremok, Paris, 2005; Coconino, Milano), RadioRicci ( Galleria Stefano Forni, Bologna; Mami Verlag, Hamburg, 2008), humus vertebra ( Dame de Pic, Bruxelles, D406/Logos, Modena, Mami Verlag, Hamburg, 2009) raccolgono una scelta di lavori.
Nel 1989 pubblica il suo primo libro illustrato, Dottori (Metrolibri), al quale sono seguiti Ostaggi nello spazio (Salani, 1994), Don Giovanni (Salani, 1995, selezionato alla BIB, Biennale dell’illustrazione di Bratislava), Il magnifico libro del Signor Tutto (E. Elle, 1995) e Lamioche (Edition Demoures, 1999). Per i fumetti, oltre ad alcune storie brevi, ha pubblicato Tufo, su sceneggiatura di Philippe de Pierpont, selezionato nel 1997 per il XXV Festival di Angoulême. Sempre con Ph. de Pierpont realizza nel 1995 Nina et Lili per il libro collettivo Avoir 20 ans en l’an 2000 .Per il mensile “Glamour”, su sceneggiatura di Gabriella Giandelli, nasce il progetto di Anita, poi raccolto in volume. Per il libro collettivo Algérie, la douleur et le mal (Amok/BD BOUM, 1998) ha scritto e disegnato Safia Yacef. Su “Black” (n° 1, 2001) e “Bang!”(n.3,2003)è apparsa Identikit, su sceneggiatura di Valerio Evangelisti.Souviens-moi , è stato pubblicato in “L’Humanité”.
Sempre partendo dal disegno lavora per il teatro: collaborando a Bologna con il Teatro Testoni, la Compagnia di Leo De Berardinis, il Teatro della Polvere,l' Emilia Romagna Teatro, il Teatro Storchi, il Teatro delle Passioni, il Teatré Musical Possible, il tetro Galleria Toledo, il Teatré Varia, la Compagnia Modica Manchisi, il Centro di Promozione Teatrale ‘La Soffitta’ (di cui ha reealizzato il marchio); per la danza: dal 1996 è l’autore di tutti i materiali di accompagnamento ai progetti di Raffaella Giordano e del la Compagnia Abbondanza Bertoni, collabora con la coreografa Karine Ponties, Compagnia Dame de Pic; e il cinema: con Mario Martone e Giovanni Maderna. Dal 1994 firma progetti di immagine coordinata e di collane editoriali per le quali è stato selezionato sull’ADI, Design Index 2000, e per il premio Compasso d’Oro 2001. Dal 1995 cura la collana di Edizioni Grafiche di Squadro (Bologna) ; e nel 1996 , con Giovanna Anceschi, fonda la rivista “MANO fumetti scritti disegni”.Dal 2003 al 2009 è direttore artistico di “Bianco e nero” rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. È docente del corso di disegno al D.A.M.S. Gorizia, Università degli Studi di Udine, insegna disegno all’Università delle Arti Applicate di Amburgo, e all’ École européenne supérieure de l’image, Angouleme. Dal 2008 dirige, con Anke Feuchtenberger, la casa editrice Mami Verlag.
Stefano Ricci dal 1991 ha partecipato a numerose mostre personali e collettive.
Tra le tantissime, mostre personali di Stefano Ricci le più recenti sono:
2013 Dice la Volpe al Corvo (con Anke Feuchtenberger), Galleria d’arte Il Vicolo, Genova
2014 L’histoire de l’Ours, Galerie Martel, Paris - Disegni, Kranj Museum, Lubjan - Eccoli, Squadro Stamperia Galleria d’Arte, Bologna - Die Geschichte des Bären, Kulturreich, Hamburg
Raccontami, D406, Modena - Das Auge des Waldes, (con Anke Feuchtenberger), Linz
La storia dell’Orso,La Grande Invasione, Musei della Città, Ivrea - Die Geschichte des Bären, Zeitraum, München - Sette Arazzi, Teatro Storchi, Modena - Avvistamenti, Galleria d’arte Il Vicolo, Milano
Gli “Avvistamenti”,sono quelli che l’artista - che vive in Germania in mezzo alla natura, al limitare di una foresta – fa durante le sue passeggiate: animali appena intravisti ma anche ricordi, emozioni, legate alla natura.
Il vernissage si terrà giovedì 22 ottobre alle ore 18.30, giorno in cui la Galleria festeggerà anche il suo primo anno di vita a Milano.
Per l’occasione l'artista eseguirà una performance dal vivo disegnando sulle note del bassista rock Antonio “Rigo” Righetti, già membro dei Rocking Chairs ed in seguito collaboratore di Luciano Ligabue.
Stefano Ricci, presenta in questa sua personale più di cinquanta disegni su carta, tavole originali dei due più recenti libri dell’artista “La storia dell’orso” ed “Eccoli”, oltre ad alcuni arazzi di grandi dimensioni, lavori inediti e insoliti che danno il titolo alla mostra, veri e propri patchwork di stoffe ritagliate e cucite dallo stesso artista.
Come lo stesso artista scrive: ”… Ho disegnato direttamente modellando la stoffa, senza fare bozzetti, poi l'ho cucita a mano. Uso dei ritagli di camoscio colorati, di colori diversi, marroni, sabbia, tabacco... sono i resti, i ritagli, di certi vestiti di camoscio che faceva mia madre, anche sua madre era sarta... ho usato anche dei vecchi calzini neri e delle lenzuola sgangherate che avevo tenuto nel deposito, se le sono mangiate i topi, ma le ho riparate un po’, sembrano delle vele.Si tratta di un avvistamento, un animale fantastico che ho visto camminare sulle foglie enormi di una pianta, qui dietro. Forse era un furetto.Voglio fare altri Avvistamenti con la stoffa.
Adesso, mentre scrivo, ho finito di cucire il settimo, e ho fatto una lista di cose che ho visto, per non dimenticarle …”.
Il punto di partenza del primo, La storia dell’orso, è un fatto di cronaca reale - la vicenda dell’orso selvatico che fugge tra Italia e Germania inseguito da un gruppo di cacciatori anonimi che deve abbatterlo – che Ricci utilizza per arrivare a raccontare la crudeltà dell’uomo e il suo difficile rapporto con la natura. La storia fantasticata dell’orso e la foresta sono il leitmotiv della narrazione, scritta e visiva, che ci conducono all’intreccio di altri livelli di racconto, altri punti di vista e scambi d’identità.
Eccoli si ispira a filmati realizzati durante le prime sedute di musicoterapia nell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia, durante la direzione di Franco Basaglia. Da questi Ricci trae un filmino e una serie di disegni dedicati alle persone filmate e a Franco Basaglia e alle tracce che ha lasciato.
Stefano Ricci è nato nel 1966 a Bologna ,vive ad Amburgo e Quilow. Disegnatore, dal 1986 collabora con la stampa periodica e l’editoria in Italia e all’estero (“Frigidaire”, “Per Lui”, “Dolce vita”, ”Avvenimenti”, “Linea d’ombra”, “il manifesto”, “Esquire”, “Panorama”, “Teléma”, “Extra”, ”Glamour”, “HP”, “Follow me”, ”Libération”,“LesInrockuptibles”,”Internazionale”, “Alias”, “Lo Straniero”, “Télérama”,”L’Humanité”,”Bang”, “la Repubblica” "Afterhours", Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Salani, E.Elle,L’Ancora, Carocci ,Forum, Quodlibet, ecc.).
Depositonero/Sketchbook 03 (Tricromia, Roma, 2004) ) Depositonero/Sketchbook 04 ( Fremok, Paris, 2005; Coconino, Milano), RadioRicci ( Galleria Stefano Forni, Bologna; Mami Verlag, Hamburg, 2008), humus vertebra ( Dame de Pic, Bruxelles, D406/Logos, Modena, Mami Verlag, Hamburg, 2009) raccolgono una scelta di lavori.
Nel 1989 pubblica il suo primo libro illustrato, Dottori (Metrolibri), al quale sono seguiti Ostaggi nello spazio (Salani, 1994), Don Giovanni (Salani, 1995, selezionato alla BIB, Biennale dell’illustrazione di Bratislava), Il magnifico libro del Signor Tutto (E. Elle, 1995) e Lamioche (Edition Demoures, 1999). Per i fumetti, oltre ad alcune storie brevi, ha pubblicato Tufo, su sceneggiatura di Philippe de Pierpont, selezionato nel 1997 per il XXV Festival di Angoulême. Sempre con Ph. de Pierpont realizza nel 1995 Nina et Lili per il libro collettivo Avoir 20 ans en l’an 2000 .Per il mensile “Glamour”, su sceneggiatura di Gabriella Giandelli, nasce il progetto di Anita, poi raccolto in volume. Per il libro collettivo Algérie, la douleur et le mal (Amok/BD BOUM, 1998) ha scritto e disegnato Safia Yacef. Su “Black” (n° 1, 2001) e “Bang!”(n.3,2003)è apparsa Identikit, su sceneggiatura di Valerio Evangelisti.Souviens-moi , è stato pubblicato in “L’Humanité”.
Sempre partendo dal disegno lavora per il teatro: collaborando a Bologna con il Teatro Testoni, la Compagnia di Leo De Berardinis, il Teatro della Polvere,l' Emilia Romagna Teatro, il Teatro Storchi, il Teatro delle Passioni, il Teatré Musical Possible, il tetro Galleria Toledo, il Teatré Varia, la Compagnia Modica Manchisi, il Centro di Promozione Teatrale ‘La Soffitta’ (di cui ha reealizzato il marchio); per la danza: dal 1996 è l’autore di tutti i materiali di accompagnamento ai progetti di Raffaella Giordano e del la Compagnia Abbondanza Bertoni, collabora con la coreografa Karine Ponties, Compagnia Dame de Pic; e il cinema: con Mario Martone e Giovanni Maderna. Dal 1994 firma progetti di immagine coordinata e di collane editoriali per le quali è stato selezionato sull’ADI, Design Index 2000, e per il premio Compasso d’Oro 2001. Dal 1995 cura la collana di Edizioni Grafiche di Squadro (Bologna) ; e nel 1996 , con Giovanna Anceschi, fonda la rivista “MANO fumetti scritti disegni”.Dal 2003 al 2009 è direttore artistico di “Bianco e nero” rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. È docente del corso di disegno al D.A.M.S. Gorizia, Università degli Studi di Udine, insegna disegno all’Università delle Arti Applicate di Amburgo, e all’ École européenne supérieure de l’image, Angouleme. Dal 2008 dirige, con Anke Feuchtenberger, la casa editrice Mami Verlag.
Stefano Ricci dal 1991 ha partecipato a numerose mostre personali e collettive.
Tra le tantissime, mostre personali di Stefano Ricci le più recenti sono:
2013 Dice la Volpe al Corvo (con Anke Feuchtenberger), Galleria d’arte Il Vicolo, Genova
2014 L’histoire de l’Ours, Galerie Martel, Paris - Disegni, Kranj Museum, Lubjan - Eccoli, Squadro Stamperia Galleria d’Arte, Bologna - Die Geschichte des Bären, Kulturreich, Hamburg
Raccontami, D406, Modena - Das Auge des Waldes, (con Anke Feuchtenberger), Linz
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