Studio Azzurro. La Pinacoteca Trasparente

Studio Azzurro. La Pinacoteca Trasparente, Spazio Laboratorio Hajech, Milano
Dal 20 Febbraio 2014 al 11 Marzo 2014
Milano
Luogo: Spazio Laboratorio Hajech
Indirizzo: via Camillo Hajech 27
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 713443
E-Mail info: liceostatalehajech@virgilio.it
Sito ufficiale: http://www.liceoartisticodibrera.com
E’ con particolare orgoglio che il Liceo Artistico di Brera ospita lo Studio Azzurro, il cui lavoro va inserito nel panorama dell’arte contemporanea “all’interno di nuovi paradigmi connessi al mutamento che la scienza, le nuove tecnologie, l’estetica vanno elaborando dagli ultimi tre decenni del XX secolo e oltre”, e in particolare la realizzazione del Work-shop Pinacoteca trasparente. Sarà anche l’occasione per ricordare l’opera di Paolo Rosa, docente del nostro Liceo recentemente scomparso. “Ambito di ricerca artistica, che si esprime con i linguaggi delle nuove tecnologie”, così Paolo Rosa ha definito lo Studio Azzurro una “bottega d’arte contemporanea” che “non ha regole stabilite” e, così per ricordarlo, per un breve periodo, lo Spazio Hajech si trasformerà in un piccolo laboratorio d’arte contemporanea. La ricerca didattica e artistica compiuta da una quindicina di nostri alunni con alcuni componenti dello Studio Azzurro, porterà alla realizzazione di un’installazione interattiva collettiva, coniugando gli abituali strumenti dell’arte con le nuove tecnologie elettroniche e digitali, creando così un’integrazione tra l’immagine virtuale e la realtà. Esperienze come questa, già praticate all’interno della programmazione dello spazio Hajech, sono testimonianza dell’attenzione del nostro Liceo allo sviluppo progettuale del curricolo e nel contempo forniscono l’immagine di una scuola capace di iniziative didattico - culturali d’avanguardia.
Il lavoro di Studio Azzurro, il gruppo nel quale Paolo Rosa lavorava insieme a Leonardo Sangiorgi e Fabio Cirifino,si collega a tendenze internazionali che si definiscono proprio a partire dagli anni settanta, come le installazioni di Nam June Paik, che aprono la strada a quella che è stata chiamata video-arte. La sfida è ben chiara nella sequela dei lavori che compongono l’itinerario artistico di Paolo e dei suoi colleghi: la rappresentazione visiva è, più che ricerca di bellezza o godimento spirituale, mezzo di comunicazione per messaggi destinati alla collettività e se in passato questa funzione era assolta dalla pittura e dalla scultura, a partire dall’ottocento il ruolo passa ad altri mezzi tecnici, fino al predominio, nella seconda metà del XX secolo, della televisione con i suoi successivi sviluppi tecnici.
Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi danno vita ad un’esperienza che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche; a loro si aggiunge, nel 1995, Stefano Roveda. Attraverso la realizzazione di videoambienti, ambienti sensibili e interattivi, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni.
Francesca Pensa
Studio Azzurro ha conseguito vari riconoscimenti tra cui: Premio UBU per il teatro di ricerca 1988; Gabbiano D’oro 1986; Premio Alinovi 1995; Premio Quadriennale 1996; Gran premio Transmediale 1998, (Berlino); Sole d’oro 1999, Festival TTVV – Riccione; Ovidio d’Oro per il cinema; il premio Il sogno di Piero dell’Accademia di Urbino e quello per l’arte contemporanea Pino Pascali. Nel 2010 il Museo Laboratorio della Mente ha ricevuto il Premio Icom Italia 2010 nella categoria Museo dell’anno per l’innovazione e l’attrattività nei rapporti con il pubblico. Inoltre Studio Azzurro svolge attività in campo formativo e didattico partecipando a workshop,seminari e incontri didattici.
Il lavoro di Studio Azzurro, il gruppo nel quale Paolo Rosa lavorava insieme a Leonardo Sangiorgi e Fabio Cirifino,si collega a tendenze internazionali che si definiscono proprio a partire dagli anni settanta, come le installazioni di Nam June Paik, che aprono la strada a quella che è stata chiamata video-arte. La sfida è ben chiara nella sequela dei lavori che compongono l’itinerario artistico di Paolo e dei suoi colleghi: la rappresentazione visiva è, più che ricerca di bellezza o godimento spirituale, mezzo di comunicazione per messaggi destinati alla collettività e se in passato questa funzione era assolta dalla pittura e dalla scultura, a partire dall’ottocento il ruolo passa ad altri mezzi tecnici, fino al predominio, nella seconda metà del XX secolo, della televisione con i suoi successivi sviluppi tecnici.
Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi danno vita ad un’esperienza che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche; a loro si aggiunge, nel 1995, Stefano Roveda. Attraverso la realizzazione di videoambienti, ambienti sensibili e interattivi, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni.
Francesca Pensa
Studio Azzurro ha conseguito vari riconoscimenti tra cui: Premio UBU per il teatro di ricerca 1988; Gabbiano D’oro 1986; Premio Alinovi 1995; Premio Quadriennale 1996; Gran premio Transmediale 1998, (Berlino); Sole d’oro 1999, Festival TTVV – Riccione; Ovidio d’Oro per il cinema; il premio Il sogno di Piero dell’Accademia di Urbino e quello per l’arte contemporanea Pino Pascali. Nel 2010 il Museo Laboratorio della Mente ha ricevuto il Premio Icom Italia 2010 nella categoria Museo dell’anno per l’innovazione e l’attrattività nei rapporti con il pubblico. Inoltre Studio Azzurro svolge attività in campo formativo e didattico partecipando a workshop,seminari e incontri didattici.
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