Together. Le nuove comunità in Africa
Dal 07 Aprile 2014 al 28 Aprile 2014
Milano
Luogo: Spazio FMG per l’Architettura
Indirizzo: via Bergognone 27
Orari: 8-13 aprile 10-20. Dal 14 aprile martedì-mercoledì 15-18
Curatori: Luca Molinari
Enti promotori:
- Comune di Milano
- Expo 2015
- Iris
- FMG
- Corriere della Sera
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 20239386 / 347 6601655
E-Mail info: susanna.picucci@cohnwolfe.com
Sito ufficiale: http://www.spaziofmg.com
In occasione del Fuorisalone, FMG Fabbrica Marmi e Graniti e Iris Ceramica presentano la mostra Together. Le nuove comunità in Africa - Noero Architects, Wolff Architects, ASA studio e NLÉ, a cura di Luca Molinari.
La mostra, in programma allo SpazioFMGperl’Architettura dall’8 al 28 aprile, nell’anno in cui Cape Town è World Design Capital, porta per la prima volta in Italia la visione di quattro tra i migliori studi del continente africano attraverso il più contemporaneo dei linguaggi: il video.
Una testimonianza che vuole essere una riflessione sul tema dell’evoluzione dello scenario urbano etico e sostenibile. Noero Architects, Wolff Architects, ASA studio e NLÉ sono infatti quattro realtà differenti per contenuti progettuali e competenze ma accomunate da un impegno umano, civile e professionale che può rappresentare una svolta nello sviluppo sostenibile delle ‘comunità urbane’ locali ma soprattutto globali.
“E’ proprio dai paesi in via di sviluppo e dalle loro esperienze riferite al rapido processo di urbanizzazione e globalizzazione che arriveranno quelle risposte e quelle soluzioni che l’occidente ricerca con tanto fermento per gestire i territori urbani in chiave di sostenibilità sociale e ambientale. L’Africa, la cui realtà dal punto di vista dell’architettura contemporanea è ancora poco nota, oggi esprime grandi eccellenze nel campo della ricerca e del progetto. La mostra Together. Le nuove comunità in Africa vuole porre in evidenza una realtà dove il progetto urbano, essendo vissuto e interpretato attraverso un peculiare “senso della comunità”, conduce a preziose intuizioni, innovazioni e sperimentazioni che possono fare la differenza nella soluzione delle grandi problematiche che l’urbanizzazione occidentale oggi si trova ad affrontare” spiega Luca Molinari.
I video inediti che Noero Architects, Wolff Architects, ASA studio e NLÉ presentano allo SpazioFMGperl’Architettura affrontano e interpretano quindi il tema della comunità quale elemento cardine e di ricerca rispetto al processo di grande sviluppo urbanistico che l’Africa sta vivendo.
Wolff Architects, lo studio di Heinrich Wolff, primo architetto sudafricano ad esporre alla mostra principale della Biennale di Venezia nel 2010 documenta la vita all'interno di due scuole di Cape Town, la Inkwekwezi Secondary School e la Usasazo Secondary School, concentrandosi sui molteplici utilizzi dello spazio collettivo.
NLÉ, fondato nel 2010 da Kunlé Adeyemi dopo 10 anni di esperienza nello studio di Rem Koolhas, documenta un progetto di architettura pubblica dedicata alla formazione nelle diverse fasi della sua costruzione e poi della fruizione: la Makoko Floating School.
ASA-Active Social Architecture, creato nel 2012 a Kigali dalla giovane spagnola Nerea Amorós Elorduy e dall’italiano Tomà Berlanda, racconta invece l’approccio alla sostenibilità in senso lato, applicato a un contesto socialmente ‘sensibile’ come il rwandese.
Noero Architects, storico studio guidato da Jo Noero, autore di progetti esposti al MOMA e alle Biennali di San Paolo e Singapore, presenta il Red Location Cultural Precinct in un video dalle atmosfere rarefatte, che sottolinea continuamente il legame indissolubile che il polo culturale intrattiene con la città che lo circonda (profili completi nell’allegato).
Come ben delineato dalle parole di Kunlé Adeymi, la mostra Together. Le nuove comunità in Africa affronta quindi al Furorisalone “uno dei temi dominanti del nostro secolo: quello dell’urbanizzazione. Il risultato è il crescente numero di ‘megalopoli’ che stanno sviluppandosi in tutto il pianeta, trovandosi ad affrontare sfide comuni. In questo contesto, se la Silicon Valley rappresenta la ‘casa’ delle nuove tecnologie, sono proprio le metropoli delle aree in fase di sviluppo che porteranno nuove soluzioni in tema di sostenibilità e responsabilità sociale al resto del mondo… Le persone che vivono in queste città ci hanno aiutato a definire un nuovo livello di comprensione, grazie al loro modo innovativo di vivere e appropriarsi degli spazi, dei materiali e delle infrastrutture. L’ambiente – le strade, i ponti, i marciapiedi, le materie prime e i rifiuti – viene acquisito, coltivato e ricostituito per ottenere il massimo risultato con il minimo dei mezzi. Si sono così costituite organizzazioni uniche e strutture sociali avanzate dove le persone vivono, lavorano, negoziano e si muovono con modalità ancora rare da vedere nel così detto mondo civilizzato che ora, ironicamente, è il mondo con lo sviluppo più lento. Siamo convinti che questi mondi pittoreschi e caotici custodiscano alcune delle soluzioni ai problemi che le città contemporanee si trovano a dover affrontare”.
La mostra, in programma allo SpazioFMGperl’Architettura dall’8 al 28 aprile, nell’anno in cui Cape Town è World Design Capital, porta per la prima volta in Italia la visione di quattro tra i migliori studi del continente africano attraverso il più contemporaneo dei linguaggi: il video.
Una testimonianza che vuole essere una riflessione sul tema dell’evoluzione dello scenario urbano etico e sostenibile. Noero Architects, Wolff Architects, ASA studio e NLÉ sono infatti quattro realtà differenti per contenuti progettuali e competenze ma accomunate da un impegno umano, civile e professionale che può rappresentare una svolta nello sviluppo sostenibile delle ‘comunità urbane’ locali ma soprattutto globali.
“E’ proprio dai paesi in via di sviluppo e dalle loro esperienze riferite al rapido processo di urbanizzazione e globalizzazione che arriveranno quelle risposte e quelle soluzioni che l’occidente ricerca con tanto fermento per gestire i territori urbani in chiave di sostenibilità sociale e ambientale. L’Africa, la cui realtà dal punto di vista dell’architettura contemporanea è ancora poco nota, oggi esprime grandi eccellenze nel campo della ricerca e del progetto. La mostra Together. Le nuove comunità in Africa vuole porre in evidenza una realtà dove il progetto urbano, essendo vissuto e interpretato attraverso un peculiare “senso della comunità”, conduce a preziose intuizioni, innovazioni e sperimentazioni che possono fare la differenza nella soluzione delle grandi problematiche che l’urbanizzazione occidentale oggi si trova ad affrontare” spiega Luca Molinari.
I video inediti che Noero Architects, Wolff Architects, ASA studio e NLÉ presentano allo SpazioFMGperl’Architettura affrontano e interpretano quindi il tema della comunità quale elemento cardine e di ricerca rispetto al processo di grande sviluppo urbanistico che l’Africa sta vivendo.
Wolff Architects, lo studio di Heinrich Wolff, primo architetto sudafricano ad esporre alla mostra principale della Biennale di Venezia nel 2010 documenta la vita all'interno di due scuole di Cape Town, la Inkwekwezi Secondary School e la Usasazo Secondary School, concentrandosi sui molteplici utilizzi dello spazio collettivo.
NLÉ, fondato nel 2010 da Kunlé Adeyemi dopo 10 anni di esperienza nello studio di Rem Koolhas, documenta un progetto di architettura pubblica dedicata alla formazione nelle diverse fasi della sua costruzione e poi della fruizione: la Makoko Floating School.
ASA-Active Social Architecture, creato nel 2012 a Kigali dalla giovane spagnola Nerea Amorós Elorduy e dall’italiano Tomà Berlanda, racconta invece l’approccio alla sostenibilità in senso lato, applicato a un contesto socialmente ‘sensibile’ come il rwandese.
Noero Architects, storico studio guidato da Jo Noero, autore di progetti esposti al MOMA e alle Biennali di San Paolo e Singapore, presenta il Red Location Cultural Precinct in un video dalle atmosfere rarefatte, che sottolinea continuamente il legame indissolubile che il polo culturale intrattiene con la città che lo circonda (profili completi nell’allegato).
Come ben delineato dalle parole di Kunlé Adeymi, la mostra Together. Le nuove comunità in Africa affronta quindi al Furorisalone “uno dei temi dominanti del nostro secolo: quello dell’urbanizzazione. Il risultato è il crescente numero di ‘megalopoli’ che stanno sviluppandosi in tutto il pianeta, trovandosi ad affrontare sfide comuni. In questo contesto, se la Silicon Valley rappresenta la ‘casa’ delle nuove tecnologie, sono proprio le metropoli delle aree in fase di sviluppo che porteranno nuove soluzioni in tema di sostenibilità e responsabilità sociale al resto del mondo… Le persone che vivono in queste città ci hanno aiutato a definire un nuovo livello di comprensione, grazie al loro modo innovativo di vivere e appropriarsi degli spazi, dei materiali e delle infrastrutture. L’ambiente – le strade, i ponti, i marciapiedi, le materie prime e i rifiuti – viene acquisito, coltivato e ricostituito per ottenere il massimo risultato con il minimo dei mezzi. Si sono così costituite organizzazioni uniche e strutture sociali avanzate dove le persone vivono, lavorano, negoziano e si muovono con modalità ancora rare da vedere nel così detto mondo civilizzato che ora, ironicamente, è il mondo con lo sviluppo più lento. Siamo convinti che questi mondi pittoreschi e caotici custodiscano alcune delle soluzioni ai problemi che le città contemporanee si trovano a dover affrontare”.
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