Il Segno di Ariosto. Autografi e carte ariostesche nell'Archivio di Stato di Modena
Dal 17 Dicembre 2016 al 29 Aprile 2017
Modena
Luogo: Archivio di Stato di Modena
Indirizzo: corso Cavour 21
Curatori: Loredana Chines, Patrizia Cremonini, Paola Vecchi
Enti promotori:
- Comune di Modena
- Arcidiocesi di Modena-Nonantola
- Liceo classico e linguistico “L. A. Muratori-San Carlo”
- Con il patrocinio di IBC Emilia Romagna
- ADI-SD Associazione degli Italianisti sezione didattica di Reggio Emilia
Telefono per informazioni: +39 059 23 05 49
E-Mail info: as-mo@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.asmo.beniculturali.it
In occasione del 500° anniversario della prima edizione dell'Orlando Furioso, il Centro Studi ARCE – Archivio Ricerche Carteggi Estensi, propone un evento dedicato alla figura di Ludovico Ariosto. ARCE è un centro di ricerca istituito a seguito di una convenzione tra l'Archivio di Stato di Modena ed il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università degli Studi di Bologna. La mostra risulta essere il primo frutto del progetto, dopo la presentazione avvenuta a Bologna lo scorso maggio. Al centro dell'iniziativa sono gli autografi conservati presso l' Archivio di Stato di Modena, lettere scritte dall'autore del Furioso non in veste di poeta, bensì come “officiale” al servizio degli Estensi.
Il complesso evento è costituito da una tavola rotonda, una mostra documentaria ed un ciclo di conferenze.
Sabato 17 dicembre alle ore 10 presso il palazzo dell'Arcivescovado (Salone d'onore, Corso Duomo 34 Modena), il primo degli appuntamenti in calendario: la tavola rotonda “ARCE X Ariosto”, per illustrare gli obiettivi del Centro e le tematiche sviluppate nella mostra allestita presso la sede dell’Archivio di Stato di Modena. Si inizia con un saluto dell'Assessore alla Cultura del Comune di Modena Gianpietro Cavazza, si prosegue con l'introduzione delle curatrici dell'evento ariostesco nonché membri del Direttivo ARCE, il Direttore dell'Archivio di Stato di Modena Patrizia Cremonini e le docenti di Italianistica dell'Università degli Studi di Bologna, Loredana Chines e Paola Vecchi. Illustri voci si alterneranno: Sabina Magrini, Segretario Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l'Emilia-Romagna, Gian Mario Anselmi, Paolo Tinti, Bruno Capaci e Francesca Tomasi con l'allievo Liborio Perciaccante, docenti di Italianistica-UNIBO, Elio Tavilla e Laura Turchi, docenti di storia rispettivamente del Dipartimento di Giurisprudenza e del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali – UNIMORE, Pietro Baraldi e Paolo Zannini, docenti del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche-UNIMORE, Claudio Longhi, di Emilia Romagna Teatro, Giorgio Montecchi, della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi.
Sabato 17 si prosegue poi alle ore 12 presso l'Archivio di Stato di Modena, dove si svolgerà l'inaugurazione della mostra “Il Segno di Ariosto: autografi e carte ariostesche nell’Archivio di Stato di Modena”, a cura di Loredana Chines, Patrizia Cremonini e Paola Vecchi, allestita presso la sede dell’Archivio di Stato di Modena, corredata da testi di Maria Carfì, Sonia Cavicchioli, Loredana Chines, Patrizia Cremonini, Marcello Dani, Maria Antonietta, Labellarte, Rosa Lupoli, Andrea Severi, Elio Tavilla, Paolo Tinti, Laura Turchi, Paola Vecchi, Giacomo Ventura, Pier Mario Vescovo. Allestimento a cura di Fausto Ferri e Idalba Valent.
In esposizione è una selezione delle 61 lettere autografe scritte da Ludovico Ariosto tra il 1509 e il 1525. Le missive, tra cui due inediti, rimandano a distinte fasi biografiche e professionali del poeta: “familiare” del cardinale Ippolito I e di Alfonso I d’Este; ambasciatore dello Stato estense presso i papi Giulio II e Leone X; commissario in Garfagnana. Il carteggio qui conservato presenta una fondamentale importanza politico- amministrativa e offre preziosi dati storici per lo Stato estense e per l’Europa, dando nel contempo testimonianza di una prosa autenticamente letteraria, intrecciata al grande impegno poetico per la stesura del Furioso. Fanno da corredo agli autografi alcuni testi (come l’unica lettera autografa di Ruzante conservatasi), edizioni antiche del Furioso e documenti iconografici dei secoli XVI-XVII (mappe di Ferrara, Roma, Reggio e Garfagnana, disegni di macchine scenografiche, di giostre di cavalieri, di armi) e immagini delle filigrane delle carte inviate da Ariosto dai vari luoghi in cui risiedeva.
La mostra è visitabile sino al 29 aprile 2017, aperta il martedì dalle ore 14.30 alle ore 16.30, il mercoledì e il sabato dalle ore 10 alle ore 13. Sarà pubblicato in seguito un calendario delle visite guidate. Ulteriori visite guidate saranno effettuate solo su prenotazione per gruppi di almeno 10 persone.
Da febbraio ad aprile 2017 invece prenderà il via il ciclo di conferenze e lezioni aperte alle scuole e alla città sulla figura di Ludovico Ariosto. I sette incontri si svolgeranno dalle ore 10 alle ore 11 presso l'Aula Magna del Liceo classico e linguistico “L. A. Muratori- San Carlo” (via Cittadella, 50 Modena), con ingresso libero:
sabato 11 febbraio
Loredana Chines, Patrizia Cremonini, Giorgio Montecchi, Paola Vecchi, ARCE per Ariosto. Presentazione dell’evento Il Segno di Ariosto.
sabato 25 febbraio
Andrea Severi, Giacomo Ventura, La formazione umanistica dell’Ariosto.
sabato 11 marzo
Elisabetta Menetti, Ariosto e il fantastico.
sabato 19 marzo
Laura Turchi, Carteggi, diplomazia e archivi di governo: strumenti fondamentali per la stabilità dello Stato estense.
sabato 25 marzo
Elio Tavilla, Carteggi di Commissari e Governatori estensi: il caso di Ludovico Ariosto.
sabato 8 aprile
Sonia Cavicchioli, Ariosto e le arti figurative.
sabato 29 aprile
Bruno Capaci, Il mondo di Ariosto e Lucrezia Estense de Borgia tra dediche e carteggi.
Gli eventi in programma sono stati realizzati grazie alla collaborazione del Comune di Modena, dell'Arcidiocesi di Modena-Nonantola, del Liceo classico e linguistico “L. A. Muratori- San Carlo” e con il patrocinio IBC Emilia Romagna e di ADI-SD Associazione degli Italianisti sezione didattica di Reggio Emilia. Un gruppo di “amici e sostenitori ariosteschi” ha sostenuto l'iniziativa.
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