Piccaia. Omaggio a Fibonacci
Dal 07 Febbraio 2020 al 27 Febbraio 2020
Chiasso | Mondo
Luogo: Spazio Swiss Logistics Center
Indirizzo: via Soldini 12
Orari: da lunedì a venerdì 14.00 -18.00
Telefono per informazioni: 0041 (0) 91 6831315
Sito ufficiale: http://www.giorgiopiccaia.com
L'artista Giorgio Piccaia inaugura, venerdì 7 febbraio alle ore 17,30 nello spazio Swiss Logistics Center di Chiasso (Svizzera) in via Soldini 12, la sua personale dal titolo "Piccaia. Omaggio a Fibonacci".
Al vernissage incontro dal titolo L’influenza di Leonardo Pisano nell’arte, nella matematica, nella scienza e nell’economia intervengono Bruno Arrigoni, sindaco di Chiasso, il professore Stefano Cordero di Montezemolo docente di economia d’impresa (Fibonacci e la finanza), il professore Daniele Cassani presidente del Riemann International School of Mathematics (La matematica nel mondo reale), il professore Luca Gambardella, direttore IDSIA USI-SUPSI (L’intelligenza artificiale impara dai numeri), il dottore Daniele del Monte CIO Safe Capital Management (Fibonacci e gli investimenti) e il maestro Giorgio Piccaia, modera il dottor Riccardo Fuochi CEO di Swiss Logistics Center.
La mostra “Piccaia. Omaggio a Fibonacci”, nello spazio Swiss Logistics Center, illustra con opere (tela, papiro e sculture in plexiglas) l’amore che l’artista italiano ha nei confronti di Leonardo Pisano detto Fibonacci (1170-1242 circa) considerato il maggior matematico del Medioevo che comprese per primo che le nove figure indiane e soprattutto lo zephirum avrebbero cambiato il mondo. “Nelle mie opere - spiega Piccaia - la Successione di Fibonacci è riportata quasi all’infinito come se il sapere non dovesse mai finire”. Sulla mostra di Piccaia così si esprime Gianpaolo Cantini, ambasciatore d’Italia a Il Cairo, è un progetto con “un grande valore simbolico nei rapporti storici tra Italia (Europa) e il mondo arabo”. Alcune opere su carta dedicate a Fibonacci sono state presentate in anteprima nel 2019 a Wopart di Lugano e all’International Art Festival di Eumseong in Corea del Sud. La mostra “Piccaia. Omaggio a Fibonacci” proseguirà il suo cammino in gallerie e musei per tutto il 2020. Testo del filosofo Claudio Bonvecchio, gennaio 2020 "Leonardo Pisano detto il Fibonacci (ossia figlio di Bonacci) – noto, tra l’altro, per aver introdotto i numeri arabi – è stato un ingegno versatile e cosmopolita. Grande matematico e autore della serie numerica che porta il suo nome, Fibonacci non vive il numero come, oggi, lo vive la modernità. Il numero, per lui, non è una arida conoscenza che produce altre conoscenze che, a loro volta, generano conoscenze e applicazioni. È, piuttosto, qualcosa che rispecchia la Totalità. Quella Totalità di cui è intessuta, armonicamente, l’esistenza del cosmo, della natura e dell’essere umano. Dalla disposizione delle foglie all’architettura delle conchiglie, dalle proporzioni auree dei templi classici alle raffigurazioni pittoriche o alla perfezione dei corpi, tutto può essere interpretato numericamente. E, a sua volta, il numero si rispecchia nel tutto: in una perfetta corrispondenza. Questo ingegno universale – amato e utilizzato dagli umanisti ma anche dagli studiosi di ogni tempo – non poteva non sollecitare la vena creativa di un artista attento e sensibile alla dimensione della Totalità: come Giorgio Piccaia. Attratto dalla potenza del numero e stimolato dalla sequenza di Fibonacci, gli ha dedicato una serie di grandi tele ad olio, di acrilici su papiro e di sculture in cui il numero si fonde con il colore e con la materia. E in cui il piccolo e il grande sembrano dare corpo alla convinzione di Fibonacci per cui il piccolo e il grande sono la medesima: cosa vista, solamente, in una diversa prospettiva numerica. Parallelamente, il gioco simbolico dei colori – come l’oro, il bianco, il nero, il blu o il verde – accostati ai numeri rendono, perfettamente, quella sintesi del tutto nel tutto che esprime la Totalità. E che la rende comprensibile anche in questo nostro tempo. Un tempo di povertà che solo l’arte può redimere”. Testo della critica Carla Tocchetti, gennaio 2020 “A distanza di nove secoli, la fascinazione per i numeri regolati da proporzione aurea torna rievocata da Piccaia su papiri, su tele e su lastre di policarbonato. Trascritte nelle immense tavole, con il medesimo gesto che fu del grande matematico pisano, le celebri sequenze cercano di esplorare la complessità della realtà dominandola attraverso la previsione delle successioni. Attraverso colore e segno matematico l’Artista restituisce, agli occhi più attenti del suo pubblico, il senso della ricerca, il battito dell’universo, una visione di infinito che rende ragione della nostra stessa Umanità”.
Giorgio Piccaia nasce in Svizzera a Ginevra. Frequenta sin da piccolo con il padre pittore l’ambiente artistico di Ginevra e di Milano. Studia architettura al Politecnico di Milano, è allievo di Corrado Levi. A Milano realizza performance e happening. Tra il 1975 e il 1982 studia in Polonia e in Italia con Jerzy Grotowski, grande drammaturgo del teatro contemporaneo. Fonda nel 1981 con amici poeti, attori, pittori e registi il giornale artistico Anastasia. Nel 2019 Piccaia ha esposto, tra l’altro, presso l'Istituto italiano per la cultura de Il Cairo e realizzato un murale all'Ambasciata d'Italia della capitale egizia dal titolo “La grotta dei Cervi di Porto Badisco”. E' stato l'unico europeo tra sei artisti nella mostra collaterale alla Biennale di Venezia “Pei’s World" curata da Luca Beatrice (Spazio Thetis, Arsenale Novissimo maggio/novembre), e sempre a Venezia nei giardini dell’Arsenale ha presentato a settembre “Logos”, una sua installazione permanente. Numerose le sue personali e collettive in Italia e all’estero, in musei e in gallerie. Oggi lavora tra Agrate Conturbia (No) e Tuglie (Le).
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