Tacita Dean. Antigone
Dal 28 Agosto 2021 al 09 Gennaio 2022
Basilea | Mondo
Luogo: Kunstmuseum Basel
Indirizzo: St. Alban-Graben 8
Orari: Mar - Dom 11 - 18 | Lun chiuso
Curatori: Heidi Naef, Isabel Friedli
Costo del biglietto: Intero 15 € | Ridotto 8 € | Gratuito fino a 13 anni
Telefono per informazioni: +41 61 206 62 62
E-Mail info: info@kunstmuseumbasel.ch
Sito ufficiale: http://kunstmuseumbasel.ch
Il Kunstmuseum di Basilea | Gegenwart ospita il debutto svizzero di Antigone (2018), il film più recente di Tacita Dean e il suo lavoro più complesso fino ad oggi. L'epopea di un'ora rivela la straordinaria capacità dell'artista britannico-europeo di intrecciare figure mitologiche, storia personale e caso. Il suo mezzo principale è il film analogico, che lei adora per la sua versatilità tecnica e brillantezza granulosa. E' anche una maestra di altri generi e pratiche come la fotografia, l'incisione, il disegno e la scrittura.
L'idea di Antigone era nella mente di Tacita Dean da decenni: Antigone è il nome della sorella maggiore, ma anche dell'omonima tragica eroina della commedia di Sofocle. Fin dal suo primo incontro con il mito del re Edipo, Dean si era chiesta cosa succedesse nel lasso di tempo durante il quale il sovrano cieco esiliato, assistito dalla figlia e dalla sorella Antigone, vagava per il deserto.
L'interesse centrale in Antigone è la cecità: la cecità voluta dall'artista - Dean dà sempre all'incidente un ruolo nella genesi del suo lavoro e lascia spazio a sviluppi inaspettati.
Una cecità che è invisibilità tecnica: il suo mascheramento e l'esposizione multipla del negativo in momenti e in luoghi diversi significava che l'artista non avrebbe visto la sua composizione fino a quando non fosse stata stampata in laboratorio. La cecità del re Edipo, che, di fronte agli oltraggi che aveva inconsapevolmente commesso, trafisse i suoi stessi occhi e si bandì da Tebe.
Infine, la cecità della natura: la molla principale che spinge il ritmo e la struttura di Antigone è un'eclissi solare che Dean ha scattato nel Wyoming. La doppia proiezione intreccia questi fili tematici in una drammaturgia le cui unità di luogo, tempo e azione sono prismaticamente fratturate, producendo una panoplia di immagini radiose.
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