Aldo Mondino. Personale
Dal 03 Ottobre 2014 al 29 Novembre 2014
Napoli
Luogo: PRAC - Piero Renna Arte Contemporanea
Indirizzo: via Nuova Pizzofalcone 2
Orari: da lunedì a sabato 16.30-19.30
Telefono per informazioni: +39 081 7640096
E-Mail info: prac.galleriarenna@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.galleriarenna.com
Ad un anno dalla sua fondazione, la galleria PRAC piero renna arte contemporanea di Napoli celebra uno dei più eclettici artisti italiani ospitando la mostra personale di Aldo Mondino che inaugurerà venerdì 3 ottobre e sarà aperta al pubblico fino al 29 novembre.
Organizzata in collaborazione con la Galleria Astuni e la Galleria Forni di Bologna, la mostra offre un ampio spaccato della sua arte, presentando opere che coprono tutta la produzione dell’artista torinese dagli esordi sino alla morte nel 2005.
Si comincia dai primi lavori astratti degli anni sessanta, per i quali fu definito “un ponte tra Magritte e la recente pop art” (Enrico Crispolti, 1963) ricchi, già dal principio del suo percorso, di un sense of humour mediterraneo, lontano da freddi intellettualismi. Il percorso prosegue con esempi della serie Dervisci presentati alla Biennale di Venezia del 1993, dove Mondino organizzò una memorabile performance coinvolgendo un gruppo di dervisci rotanti fatti venire direttamente dalla Turchia. Ancora, il mondo “etnico” della produzione degli anni ’90 come nei lavori La danse des jarres o Gnawa (1997), le celebri sculture dei pesci in bronzo, fino alle produzioni dei primi anni del 2000 tra i mosaici in marmo e le opere dedicate al mondo indiano (Near Benares, 2001).
L’esposizione restituisce l’amore di Mondino per il viaggio e per l’Oriente, la passione della scoperta, della diversità culturale, intellettuale e materiale che ha caratterizzato lo stile dell’artista e che diventa l’occasione per conoscere il suo immaginario, per ammirare la tecnica, per continuare ad incontrarlo ed ammirarlo.
Lo stile eclettico e ironico si ritrova anche nella spensieratezza dell’uso delle tecniche e dei materiali più vari e meno canonici per realizzare le sue opere: il bronzo, l’olio, il linoleum, il plexiglass, il vetro, l’acrilico, la ceramica, l’eraclite, il marmo ma anche le stoffe, lo zucchero, il cioccolato etc.
Provocazioni, giochi di parole, equivoci, spirito pop, ironia, eclettismo, amore per il mondo: la mostra alla galleria Prac offre, dopo le ultime esposizioni a Napoli e in Campania (Galleria Lia Rumma, Salerno, 1967; Studio Morra, Napoli, 1987; Museo di Villa Pignatelli, Napoli, 1988), un panorama completo sulle tematiche e tecniche indagate da Mondino, tale da restituire il senso intero di quello che, parafrasando il titolo dell’antologica bolognese del 2007 si può definire “Mondo Mondino”.
Aldo Mondino è nato a Torino nel 1938, dove è morto nel 2005.
Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’atelier di William Heyter, l'Ecole du Louvre e frequenta il corso di mosaico dell'Accademia di Belle Arti con Severini e Licata.
Nel 1960, rientrato in Italia, inizia la sua attività espositiva alla Galleria L'Immagine di Torino (1961) e alla Galleria Alfa di Venezia (1962). L'incontro con Gian Enzo Sperone, direttore della Galleria Il Punto, risulta fondamentale per la sua carriera artistica, con un sodalizio tuttora esistente. Importanti personali vengono presentate anche presso la Galleria Stein di Torino, lo Studio Marconi di Milano, la Galleria La Salita di Roma, la Galleria Paludetto di Torino.
Tra le principali mostre si ricordano le due partecipazioni alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1993, le personali al Museum f?r Moderne Kunst - Palais Lichtenstein di Vienna (1991), al Suthanamet Museo Topkapi di Istanbul (1992, 1996), al Museo Ebraico di Bologna (1995), alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Trento (2000).
Le sue opere appartengono alle collezioni permanenti dei più importanti Musei nazionali ed internazionali ed a numerose collezioni private.
Organizzata in collaborazione con la Galleria Astuni e la Galleria Forni di Bologna, la mostra offre un ampio spaccato della sua arte, presentando opere che coprono tutta la produzione dell’artista torinese dagli esordi sino alla morte nel 2005.
Si comincia dai primi lavori astratti degli anni sessanta, per i quali fu definito “un ponte tra Magritte e la recente pop art” (Enrico Crispolti, 1963) ricchi, già dal principio del suo percorso, di un sense of humour mediterraneo, lontano da freddi intellettualismi. Il percorso prosegue con esempi della serie Dervisci presentati alla Biennale di Venezia del 1993, dove Mondino organizzò una memorabile performance coinvolgendo un gruppo di dervisci rotanti fatti venire direttamente dalla Turchia. Ancora, il mondo “etnico” della produzione degli anni ’90 come nei lavori La danse des jarres o Gnawa (1997), le celebri sculture dei pesci in bronzo, fino alle produzioni dei primi anni del 2000 tra i mosaici in marmo e le opere dedicate al mondo indiano (Near Benares, 2001).
L’esposizione restituisce l’amore di Mondino per il viaggio e per l’Oriente, la passione della scoperta, della diversità culturale, intellettuale e materiale che ha caratterizzato lo stile dell’artista e che diventa l’occasione per conoscere il suo immaginario, per ammirare la tecnica, per continuare ad incontrarlo ed ammirarlo.
Lo stile eclettico e ironico si ritrova anche nella spensieratezza dell’uso delle tecniche e dei materiali più vari e meno canonici per realizzare le sue opere: il bronzo, l’olio, il linoleum, il plexiglass, il vetro, l’acrilico, la ceramica, l’eraclite, il marmo ma anche le stoffe, lo zucchero, il cioccolato etc.
Provocazioni, giochi di parole, equivoci, spirito pop, ironia, eclettismo, amore per il mondo: la mostra alla galleria Prac offre, dopo le ultime esposizioni a Napoli e in Campania (Galleria Lia Rumma, Salerno, 1967; Studio Morra, Napoli, 1987; Museo di Villa Pignatelli, Napoli, 1988), un panorama completo sulle tematiche e tecniche indagate da Mondino, tale da restituire il senso intero di quello che, parafrasando il titolo dell’antologica bolognese del 2007 si può definire “Mondo Mondino”.
Aldo Mondino è nato a Torino nel 1938, dove è morto nel 2005.
Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’atelier di William Heyter, l'Ecole du Louvre e frequenta il corso di mosaico dell'Accademia di Belle Arti con Severini e Licata.
Nel 1960, rientrato in Italia, inizia la sua attività espositiva alla Galleria L'Immagine di Torino (1961) e alla Galleria Alfa di Venezia (1962). L'incontro con Gian Enzo Sperone, direttore della Galleria Il Punto, risulta fondamentale per la sua carriera artistica, con un sodalizio tuttora esistente. Importanti personali vengono presentate anche presso la Galleria Stein di Torino, lo Studio Marconi di Milano, la Galleria La Salita di Roma, la Galleria Paludetto di Torino.
Tra le principali mostre si ricordano le due partecipazioni alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1993, le personali al Museum f?r Moderne Kunst - Palais Lichtenstein di Vienna (1991), al Suthanamet Museo Topkapi di Istanbul (1992, 1996), al Museo Ebraico di Bologna (1995), alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Trento (2000).
Le sue opere appartengono alle collezioni permanenti dei più importanti Musei nazionali ed internazionali ed a numerose collezioni private.
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