Campania Teatro Festival 2021 - Le mostre
Dal 12 Giugno 2021 al 11 Luglio 2021
Napoli
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 18199179
E-Mail info: info@fondazionecampaniadeifestival.it
Sito ufficiale: http://www.campaniateatrofestival.it
Non solo teatro. La multidisciplinarietà del Campania Teatro Festival, diretto per il quinto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano, trova espressione, fra le altre sezioni, nelle 8 mostre a ingresso gratuito su prenotazione, che tra il 12 e il 13 giugno inaugurano in tre location campane, per offrire uno sguardo sul panorama artistico contemporaneo, declinandolo in forme diverse, che vanno dalla fotografia alla scultura: la Sala Causa del Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Convento di San Domenico Maggiore a Napoli, e il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino aMontesarchio (Bn).
Inaugurano domani, 12 giugno, alle 17, nel Convento di San Domenico Maggiore, due mostre che resteranno aperte fino all’11 luglio, dal mercoledì al sabato (dalle 11 alle 18).
Nel Refettorio inaugura “Bestiario Teatrale - Emma Dante e la Compagnia Sud Costa Occidentale”. Maschere, bambole, santini, sciarpe, scope, manichini sono solo alcuni degli oggetti di scena conservati in venti anni di storia della drammaturga, regista e scrittrice Emma Dante e della sua compagnia Sud Costa Occidentale. Maria Savarese, in collaborazione con Daniela Gusmano, ha raccolto e sistemato un patrimonio dell’anima e dell’estetica teatrale. L’esposizione è stata ideata da Vertigo Associazione Culturale, in collaborazione con Compagnia Sud Costa Occidentale, Atto Unico, Carnezzeria S.r.l., Comune di Napoli – Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo, con il contributo di Cosmopol S.p.A. e De Vizia Transfert S.p.A. Nel Corridoio della Cappella di San Tommaso, “Epifanie/03”, curata da Antonio Biasiucci, è la mostra conclusiva del LAB\per un laboratorio irregolare, giunto alla sua terza edizione, che si svolge in maniera completamente gratuita con la volontà di donare alla città di Napoli uno spazio permanente dedicato alla crescita di giovani fotografi. Saranno esposti i progetti fotografici di Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello. “LAB\per un laboratorio irregolare” è anche un’associazione culturale senza scopo di lucro, a cui aderiscono – insieme a Biasiucci – i partecipanti delle varie edizioni dei laboratori, che promuove o supporta progetti e attività culturali e sociali all’interno della diffusione della fotografia di ricerca a Napoli e non solo. I lavori saranno esposti su 8 faldoni collocati su un tavolo di 15 metri.
Nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino a Montesarchio (Bn) è accessibile la mostra permanente “Rosso Immaginario. Il racconto dei Vasi di Caudium”, inaugurata l’8 settembre 2013, ha nella sua essenza un sapiente connubio tra sofisticate tecnologie innovative e i vasi figurati rinvenuti nella necropoli di Montesarchio. Le immagini dipinte sui crateri a figure rosse databili intorno al V-IV secolo a.C. costituiscono il punto di partenza per lo svolgimento di racconti su miti ed eroi del mondo greco. Il percorso della Mostra si snoda nelle celle del carcere borbonico del Castello, in una ambientazione insolita e suggestiva. L’esposizione è aperta tutti i giorni (lunedì escluso) dalle 9 alle 19.
Nella Sala Causa del Museo e Real Bosco di Capodimonte (Porta Grande) sono cinque le mostre aperte dal 13 giugno all’11 luglio, dal giovedì alla domenica (16.30-19.30).
Il progetto “Le forme dell’anima” si compone di 10/13 busti in terracotta e unisce due nuclei di produzione, uno dedicato al mondo antico e uno alla drammaturgia teatrale. La prima parte del progetto, con i busti di Omero, Apollo, Poseidone e Dioniso celebra il versante mistico, sacrale, mitico di quel mondo da cui traggono vita anche l’atto teatrale e la scrittura drammaturgica. La seconda sezione del progetto è dedicata ai drammaturghi Antonine Artaud, Samuel Beckett, Pier Paolo Pasolini, Jean Genet, Roberto de Simone, Shakespeare, Eugene Ionesco. La mostra è curata da Marina Turco. Il progetto allestitivo è di Vincenzo Pastore. Creazione supporti in legno di Carlos Bernal Lorente, cottura delle terracotte Forni Anper Rubì di Barcellona.
“Il tempo dell’attesa” è una mostra a cura di Giovanna Calvenzi che vuole dar conto dell’originalità dellosguardo di Lia Pasqualina, fotografa palermitana dalla trentennale attività, sentimentalmente legata alla Sicilia e a Palermo, e quindi all’intenso distillato umano che vi abita e al mistero del volto che vi si rivela. In ogni suo scatto si compone una narrativa fatta non solo di osservazione, ma anche di messa in scena, come si coglie nella sorprendente serie di ritratti in posa, intitolata Attraverso, in cui ogni soggetto è ritratto dietro il vetro di una finestra. La mostra si compone di circa 97 stampe, di vari formati, prevalentemente 70/100. Il catalogo in quadricomia sarà edito da Postcart di Claudio Corrivetti, e ospita testi di Roberto Andò, Letizia Battaglia, Giovanna Calvenzi, Dacia Maraini, Salvatore Silvano Nigro, Lia Pasqualino, Ferdinando Scianna.
Nella mostra “Malùra” di Simona Fredella curata da Chiara Lombardi al centro c’è il corpo che va “in malora”. Protagonisti di sono, infatti, i corpi di alcuni dei più noti autori/drammaturghi napoletani dal limitare dell’Ottocento fino ai giorni nostri, ritratti in un inusuale processo di de-composizione. L’intento dell’artista è cercare di cristallizzare nel disegno la forza creatrice dell’universo immaginativo di ognuno di loro, che pulsa attraverso la materia organica divorandola, riplasmandola continuamente. Tra quel che resta dei loro corpi, si potranno riconoscere Eduardo Scarpetta, Raffaele Viviani, Eduardo de Filippo, Roberto De Simone, Manlio Santanelli, Enzo Moscato, Annibale Ruccello, Ruggero Cappuccio e Mimmo Borrelli.
“Synaesthet X” è un progetto artistico di Vincenzo Fiorillo e Paolo Iammarone nato dalla fusione di due progetti in origine separati, frutto della fusione di “X” e “Vedere il Suono”. L’esposizione è un percorso sensoriale in cui il suono e l’immagine si mescolano per dar vita a un’esperienza coinvolgente e stimolante. Attraverso le sue opere Paolo Iammarone vuole raccontare uno degli aspetti della donna che da sempre lo ha affascinato, quel mix di bellezza, grazia e leggerezza, che sa mescolarsi alla forza e la pericolosità quando necessario, e lo fa attraverso l’iconica figura della Barbie, intrappolata tra strati di colla, pittura e tessuti, ma vista come simbolo di resistenza nel tempo, per denunciare i maltrattamenti e le ingiustizie che da sempre hanno subìto le donne. Finito il percorso espositivo il pubblico entra in una camera buia come se fosse in un ventre materno, una membrana. All’interno verrà invitato a disporsi di fronte ad uno schermo di proiezione dove potrà assistere all’ultimo quadro che è, in realtà, una composizione video-musicale.
Da un’idea di Ruggero Cappuccio e a cura di Maria Grazia Ritrovato Buonoconto e Martin Rua, “Di androidi, sirene e altre storie – Maria Buonoconto. Retrospettiva”, la prima retrospettiva che Napoli dedica a Mario Buonoconto, studioso e artista poliedrico scomparso 18 anni fa, creatore di una moltitudine di opere che ruotano intorno al tema dell’esoterismo e del simbolismo, come quello delle Sirene, ma anche a quello attualissimo dell’incontro uomo-macchina con la serie degli Androidi.
Si ringraziano gli sponsor dell’edizione 2021 del Campania Teatro Festival: Enel, Mooney, Trenitalia, Md, Ferrarelle, Banca di Credito Popolare, Le Zirre Napoli, M.Car, Threesense.
Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni e gli eventi gratuiti ed è possibile acquistare i biglietti
Inaugurano domani, 12 giugno, alle 17, nel Convento di San Domenico Maggiore, due mostre che resteranno aperte fino all’11 luglio, dal mercoledì al sabato (dalle 11 alle 18).
Nel Refettorio inaugura “Bestiario Teatrale - Emma Dante e la Compagnia Sud Costa Occidentale”. Maschere, bambole, santini, sciarpe, scope, manichini sono solo alcuni degli oggetti di scena conservati in venti anni di storia della drammaturga, regista e scrittrice Emma Dante e della sua compagnia Sud Costa Occidentale. Maria Savarese, in collaborazione con Daniela Gusmano, ha raccolto e sistemato un patrimonio dell’anima e dell’estetica teatrale. L’esposizione è stata ideata da Vertigo Associazione Culturale, in collaborazione con Compagnia Sud Costa Occidentale, Atto Unico, Carnezzeria S.r.l., Comune di Napoli – Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo, con il contributo di Cosmopol S.p.A. e De Vizia Transfert S.p.A. Nel Corridoio della Cappella di San Tommaso, “Epifanie/03”, curata da Antonio Biasiucci, è la mostra conclusiva del LAB\per un laboratorio irregolare, giunto alla sua terza edizione, che si svolge in maniera completamente gratuita con la volontà di donare alla città di Napoli uno spazio permanente dedicato alla crescita di giovani fotografi. Saranno esposti i progetti fotografici di Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello. “LAB\per un laboratorio irregolare” è anche un’associazione culturale senza scopo di lucro, a cui aderiscono – insieme a Biasiucci – i partecipanti delle varie edizioni dei laboratori, che promuove o supporta progetti e attività culturali e sociali all’interno della diffusione della fotografia di ricerca a Napoli e non solo. I lavori saranno esposti su 8 faldoni collocati su un tavolo di 15 metri.
Nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino a Montesarchio (Bn) è accessibile la mostra permanente “Rosso Immaginario. Il racconto dei Vasi di Caudium”, inaugurata l’8 settembre 2013, ha nella sua essenza un sapiente connubio tra sofisticate tecnologie innovative e i vasi figurati rinvenuti nella necropoli di Montesarchio. Le immagini dipinte sui crateri a figure rosse databili intorno al V-IV secolo a.C. costituiscono il punto di partenza per lo svolgimento di racconti su miti ed eroi del mondo greco. Il percorso della Mostra si snoda nelle celle del carcere borbonico del Castello, in una ambientazione insolita e suggestiva. L’esposizione è aperta tutti i giorni (lunedì escluso) dalle 9 alle 19.
Nella Sala Causa del Museo e Real Bosco di Capodimonte (Porta Grande) sono cinque le mostre aperte dal 13 giugno all’11 luglio, dal giovedì alla domenica (16.30-19.30).
Il progetto “Le forme dell’anima” si compone di 10/13 busti in terracotta e unisce due nuclei di produzione, uno dedicato al mondo antico e uno alla drammaturgia teatrale. La prima parte del progetto, con i busti di Omero, Apollo, Poseidone e Dioniso celebra il versante mistico, sacrale, mitico di quel mondo da cui traggono vita anche l’atto teatrale e la scrittura drammaturgica. La seconda sezione del progetto è dedicata ai drammaturghi Antonine Artaud, Samuel Beckett, Pier Paolo Pasolini, Jean Genet, Roberto de Simone, Shakespeare, Eugene Ionesco. La mostra è curata da Marina Turco. Il progetto allestitivo è di Vincenzo Pastore. Creazione supporti in legno di Carlos Bernal Lorente, cottura delle terracotte Forni Anper Rubì di Barcellona.
“Il tempo dell’attesa” è una mostra a cura di Giovanna Calvenzi che vuole dar conto dell’originalità dellosguardo di Lia Pasqualina, fotografa palermitana dalla trentennale attività, sentimentalmente legata alla Sicilia e a Palermo, e quindi all’intenso distillato umano che vi abita e al mistero del volto che vi si rivela. In ogni suo scatto si compone una narrativa fatta non solo di osservazione, ma anche di messa in scena, come si coglie nella sorprendente serie di ritratti in posa, intitolata Attraverso, in cui ogni soggetto è ritratto dietro il vetro di una finestra. La mostra si compone di circa 97 stampe, di vari formati, prevalentemente 70/100. Il catalogo in quadricomia sarà edito da Postcart di Claudio Corrivetti, e ospita testi di Roberto Andò, Letizia Battaglia, Giovanna Calvenzi, Dacia Maraini, Salvatore Silvano Nigro, Lia Pasqualino, Ferdinando Scianna.
Nella mostra “Malùra” di Simona Fredella curata da Chiara Lombardi al centro c’è il corpo che va “in malora”. Protagonisti di sono, infatti, i corpi di alcuni dei più noti autori/drammaturghi napoletani dal limitare dell’Ottocento fino ai giorni nostri, ritratti in un inusuale processo di de-composizione. L’intento dell’artista è cercare di cristallizzare nel disegno la forza creatrice dell’universo immaginativo di ognuno di loro, che pulsa attraverso la materia organica divorandola, riplasmandola continuamente. Tra quel che resta dei loro corpi, si potranno riconoscere Eduardo Scarpetta, Raffaele Viviani, Eduardo de Filippo, Roberto De Simone, Manlio Santanelli, Enzo Moscato, Annibale Ruccello, Ruggero Cappuccio e Mimmo Borrelli.
“Synaesthet X” è un progetto artistico di Vincenzo Fiorillo e Paolo Iammarone nato dalla fusione di due progetti in origine separati, frutto della fusione di “X” e “Vedere il Suono”. L’esposizione è un percorso sensoriale in cui il suono e l’immagine si mescolano per dar vita a un’esperienza coinvolgente e stimolante. Attraverso le sue opere Paolo Iammarone vuole raccontare uno degli aspetti della donna che da sempre lo ha affascinato, quel mix di bellezza, grazia e leggerezza, che sa mescolarsi alla forza e la pericolosità quando necessario, e lo fa attraverso l’iconica figura della Barbie, intrappolata tra strati di colla, pittura e tessuti, ma vista come simbolo di resistenza nel tempo, per denunciare i maltrattamenti e le ingiustizie che da sempre hanno subìto le donne. Finito il percorso espositivo il pubblico entra in una camera buia come se fosse in un ventre materno, una membrana. All’interno verrà invitato a disporsi di fronte ad uno schermo di proiezione dove potrà assistere all’ultimo quadro che è, in realtà, una composizione video-musicale.
Da un’idea di Ruggero Cappuccio e a cura di Maria Grazia Ritrovato Buonoconto e Martin Rua, “Di androidi, sirene e altre storie – Maria Buonoconto. Retrospettiva”, la prima retrospettiva che Napoli dedica a Mario Buonoconto, studioso e artista poliedrico scomparso 18 anni fa, creatore di una moltitudine di opere che ruotano intorno al tema dell’esoterismo e del simbolismo, come quello delle Sirene, ma anche a quello attualissimo dell’incontro uomo-macchina con la serie degli Androidi.
Si ringraziano gli sponsor dell’edizione 2021 del Campania Teatro Festival: Enel, Mooney, Trenitalia, Md, Ferrarelle, Banca di Credito Popolare, Le Zirre Napoli, M.Car, Threesense.
Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni e gli eventi gratuiti ed è possibile acquistare i biglietti
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