Francesco Bosso. Primitive Elements
Dal 15 Ottobre 2020 al 15 Aprile 2021
Napoli
Luogo: Villa Pignatelli – Casa della fotografia
Indirizzo: Riviera di Chiaia 200
Orari: da lunedì a domenica 9,30 – 17,00 ( ultimo ingresso h. 16,00); chiuso il martedì
Curatori: Filippo Maggia
Enti promotori:
- Direzione regionale Musei Campania
- Museo Pignatelli
Costo del biglietto: Intero € 5, Ridotto 18-25 anni € 2 (online su www.coopculture.it oppure nei tre ticket point a Palazzo Reale, a Castel Sant’Elmo e alla Certosa e Museo di San Martino)
Sito ufficiale: http://www.polomusealecampania.beniculturali.it
Dal 15 ottobre 2020, il Museo Pignatelli di Napoli ospita la mostra personale Primitive Elements di Francesco Bosso, fotografo di paesaggio profondamente sensibile ai temi del riscaldamento globale e della tutela ambientale, argomenti molto dibattuti in questo momento storico. La mostra è promossa dalla Direzione regionale Musei Campania, diretta da Marta Ragozzino e dal Museo Pignatelli, diretto da Fernanda Capobianco.
Primitive Elements a cura di Filippo Maggia, che arriva a Napoli dopo il successo alla Galleria delle Stelline di Milano, raccoglie oltre 15 anni di lavoro e attraverso oltre 40 fotografie in bianco e nero, ci racconta luoghi incontaminati, puri, primitivi e terribilmente fragili del nostro pianeta. La mostra propone un percorso tra scenari e paesaggi naturali, ritratti di una terra ideale, luoghi incontaminati ormai in via di sparizione, che non siamo in grado di lasciare in eredità alle generazioni future.
Le fotografie di Francesco Bosso vogliono indurre il pubblico alla consapevolezza, urgente e necessaria, di quanto sia necessario tutelare l’ambiente, e promuovere un cambiamento culturale soprattutto nell'uso responsabile delle risorse naturali, in particolare dell’acqua, elemento centrale su cui l’autore ha lavorato intensamente.
Particolarmente significativi infatti, sono gli scatti realizzati dal fotografo in ambiente Artico, dove il riscaldamento globale sta facendo sentire i suoi effetti in modo drammatico, a testimonianza dello stato di emergenza a cui siamo giunti.
Francesco Bosso fotografo di paesaggio, formatosi alla scuola americana, lavora esclusivamente in bianco e nero, scattando su pellicola di grande formato con banco ottico e stampando personalmente le opere in camera oscura, su carta baritata alla gelatina d'argento.
La potenza delle sue immagini viene esaltata in mostra da un allestimento in cui isole di luce si alternano a zone di ombra profonda, un modo essenziale e funzionale di restituire allo spettatore quella condizione di attesa e stupore che il fotografo ha vissuto in prima persona davanti ai paesaggi mozzafiato che ha ritratto.
Come scrive Filippo Maggia, curatore della mostra, “Bosso tende a spiazzare lo spettatore invitandolo al silenzio e alla contemplazione, ben distante dunque dalla necessità di colpire e aggredire che accomuna molta della produzione attuale caratterizzata da immagini che nascono per essere velocemente consumate e immediatamente rimpiazzate da altre.”
Il catalogo della mostra è edito da Silvana Editoriale e comprende contributi critici sul lavoro del fotografo e la riproduzione di tutte le opere esposte.
Francesco Bosso è rappresentato in Italia dalla galleria Photo & Contemporary di Valerio Tazzetti, punto di riferimento della fotografia contemporanea.
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