Giuseppe Amadio. Estro ri flessioni Napoli

Giuseppe Amadio, Lise, rosso, 2014, 40x40
Dal 13 Marzo 2015 al 16 Maggio 2015
Napoli
Luogo: Galleria Andrea Ingenito Contemporary Art
Indirizzo: via Cappella Vecchia 8/a
Orari: da martedì a sabato 11-19; lunedì su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 081 0490829
E-Mail info: info@ai-ca.com
Sito ufficiale: http://www.ai-ca.com/
Dal 13 marzo al 16 maggio 2015 si terrà alla Galleria Andrea Ingenito Contemporary Art di Napoli la mostra Estro ri flessioni Napoli di Giuseppe Amadio, a cura di Andrea Ingenito.
In esposizione venti tele estroflesse monocromatiche che ripercorrono la carriera dell’artista.
L’estroflessione è una particolare tecnica, frutto di una ricerca materico-concettuale, a metà strada tra pittura e scultura: dilatando la tela spazialmente verso l’esterno, l’artista ottiene effetti chiaroscurali ed un illusorio movimento, nonché il superamento della tradizionale bidimensionalità. I materiali utilizzati da Giuseppe Amadio sono legni particolari, “essenze di legno” appositamente e tecnicamente curvati, spessori e lamine di acciaio inossidabile e, per la tela, speciali vernici al caucciù che la rendono elastica.
Tra i linguaggi visivi della contemporaneità quello di Giuseppe Amadio è tra i più affascinanti. Gli spazi ritagliati dall’artista restituiscono una potenza energetica incredibile, raccontano un universo che si accende di toni, di materia pulsante, di dilatazione, rivelandoci perfino l’ossatura stessa di questo universo.
Con il suo personalissimo alfabeto, pur rientrando in quell’area che muovendosi da Lucio Fontana porta ad autori come Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Turi Simeti, Amadio crea un lessico visivo attraverso cui movimenta punti, linee, curve, angoli, quadrati, cerchi. Il risultato è una geometria simbolica e rigeneratrice, vera geometria dell’universo, mossa da un ritmo elementare che rende la sua produzione la prova cartografica di un vivere infinito.
Artista capace, intellettuale colto, raffinato filosofo del fare, si muove in una nuova visione dello spazio e del tempo, ma anche della società e della storia contemporanea, intessendo strutture e tensostrutture che sono divenute ritratti del mondo, ritratti del corrugamento terrestre, iterazioni tensive come ritmi cosmici che contengono un respiro dinamico e un valore infinito.
Giuseppe Amadio nasce a Todi nel 1944. Dopo aver frequentato scuole tecnico-artistiche, si iscrive a corsi liberi di design e grafica pubblicitaria, occupandosi di cartellonistica su scala industriale. Alterna l'attività di pittore a quella di designer nel settore dell'arredo di interni. Per oltre un ventennio ha collaborato assiduamente come tecnico di studio con l'Artista Piero Dorazio, recentemente scomparso. Da lavori caratterizzati da una poetica materico-gestuale, si è spostato negli ultimi anni, ad un linguaggio di matrice concettuale attraverso la produzione di tele estroflesse monocrome. Vive e lavora a Todi.
In esposizione venti tele estroflesse monocromatiche che ripercorrono la carriera dell’artista.
L’estroflessione è una particolare tecnica, frutto di una ricerca materico-concettuale, a metà strada tra pittura e scultura: dilatando la tela spazialmente verso l’esterno, l’artista ottiene effetti chiaroscurali ed un illusorio movimento, nonché il superamento della tradizionale bidimensionalità. I materiali utilizzati da Giuseppe Amadio sono legni particolari, “essenze di legno” appositamente e tecnicamente curvati, spessori e lamine di acciaio inossidabile e, per la tela, speciali vernici al caucciù che la rendono elastica.
Tra i linguaggi visivi della contemporaneità quello di Giuseppe Amadio è tra i più affascinanti. Gli spazi ritagliati dall’artista restituiscono una potenza energetica incredibile, raccontano un universo che si accende di toni, di materia pulsante, di dilatazione, rivelandoci perfino l’ossatura stessa di questo universo.
Con il suo personalissimo alfabeto, pur rientrando in quell’area che muovendosi da Lucio Fontana porta ad autori come Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Turi Simeti, Amadio crea un lessico visivo attraverso cui movimenta punti, linee, curve, angoli, quadrati, cerchi. Il risultato è una geometria simbolica e rigeneratrice, vera geometria dell’universo, mossa da un ritmo elementare che rende la sua produzione la prova cartografica di un vivere infinito.
Artista capace, intellettuale colto, raffinato filosofo del fare, si muove in una nuova visione dello spazio e del tempo, ma anche della società e della storia contemporanea, intessendo strutture e tensostrutture che sono divenute ritratti del mondo, ritratti del corrugamento terrestre, iterazioni tensive come ritmi cosmici che contengono un respiro dinamico e un valore infinito.
Giuseppe Amadio nasce a Todi nel 1944. Dopo aver frequentato scuole tecnico-artistiche, si iscrive a corsi liberi di design e grafica pubblicitaria, occupandosi di cartellonistica su scala industriale. Alterna l'attività di pittore a quella di designer nel settore dell'arredo di interni. Per oltre un ventennio ha collaborato assiduamente come tecnico di studio con l'Artista Piero Dorazio, recentemente scomparso. Da lavori caratterizzati da una poetica materico-gestuale, si è spostato negli ultimi anni, ad un linguaggio di matrice concettuale attraverso la produzione di tele estroflesse monocrome. Vive e lavora a Todi.
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