I beni culturali invisibili

MiBACT - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Dal 27 Ottobre 2015 al 27 Ottobre 2015
Napoli
Luogo: Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: piazza Museo 18
Orari: h 11
Enti promotori:
- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Martedì 27 ottobre alle ore 11 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “I Beni culturali invisibili” che punta alla valorizzazione delle opere conservate nelle aree di deposito del museo.
Interverranno: Luca Maggi, Ministero dei Beni Culturali e del Turismo Segretariato Regionale per la Campania; Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli; Marcella Logli, Direttore Generale Fondazione Telecom Italia; Paolo Giulierini, Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
“I beni culturali invisibili” sarà illustrato da Valeria Sampaolo, responsabile del progetto.
“I beni culturali invisibili”
Novanta sculture conservate nei depositi saranno esposte in una moderna struttura nei giardini della c.d. Vanella del Museo
Reperti provenienti da Ercolano, Pompei, Cuma, Pozzuoli, Baia rivivono grazie al progetto del MIBACT finanziato da Fondazione Telecom Italia
Novanta sculture di epoca romana conservate nelle ex Sale degli Imperatori potranno essere ammirate in una moderna struttura architettonica mobile in vetro e plexiglass, collocata nel giardino settentrionale del Museo Archeologico Nazionale, ex Vanella, innanzi al braccio nuovo costruito negli anni 30, in cui venne conservata la Sezione Tecnologica del Museo.
Il visitatore potrà identificare le sculture attraverso immagini con didascalie scorrevoli su due schermi installati all’interno del nuovo ambiente; oppure vedere i reperti esposti nella struttura attraverso una postazione video presente nell’Atrio del Museo dotato di una manopola per orientare una telecamera interna e di uno zoom per avvicinare e ingrandire l’immagine dell’opera a cui si è interessati.
L’esposizione è resa possibile dalla collaborazione di Fondazione Telecom Italia che ha sostenuto il progetto “Storage – Beni culturali invisibili”, contribuendo a una parte consistente dei fondi necessari alla realizzazione. Un momento che segna ancora una volta la collaborazione tra pubblico e privato per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Interverranno: Luca Maggi, Ministero dei Beni Culturali e del Turismo Segretariato Regionale per la Campania; Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli; Marcella Logli, Direttore Generale Fondazione Telecom Italia; Paolo Giulierini, Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
“I beni culturali invisibili” sarà illustrato da Valeria Sampaolo, responsabile del progetto.
“I beni culturali invisibili”
Novanta sculture conservate nei depositi saranno esposte in una moderna struttura nei giardini della c.d. Vanella del Museo
Reperti provenienti da Ercolano, Pompei, Cuma, Pozzuoli, Baia rivivono grazie al progetto del MIBACT finanziato da Fondazione Telecom Italia
Novanta sculture di epoca romana conservate nelle ex Sale degli Imperatori potranno essere ammirate in una moderna struttura architettonica mobile in vetro e plexiglass, collocata nel giardino settentrionale del Museo Archeologico Nazionale, ex Vanella, innanzi al braccio nuovo costruito negli anni 30, in cui venne conservata la Sezione Tecnologica del Museo.
Il visitatore potrà identificare le sculture attraverso immagini con didascalie scorrevoli su due schermi installati all’interno del nuovo ambiente; oppure vedere i reperti esposti nella struttura attraverso una postazione video presente nell’Atrio del Museo dotato di una manopola per orientare una telecamera interna e di uno zoom per avvicinare e ingrandire l’immagine dell’opera a cui si è interessati.
L’esposizione è resa possibile dalla collaborazione di Fondazione Telecom Italia che ha sostenuto il progetto “Storage – Beni culturali invisibili”, contribuendo a una parte consistente dei fondi necessari alla realizzazione. Un momento che segna ancora una volta la collaborazione tra pubblico e privato per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.
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