Napoli 1943: il prima, il durante, il poi. Immagini e documenti

Napoli 1943: il prima, il durante, il poi. Immagini e documenti

 

Dal 03 Ottobre 2013 al 27 Ottobre 2013

Napoli

Luogo: Soprintendenza Archivistica per la Campania

Indirizzo: via S. Biagio dei Librai 39

Orari: da lunedì a venerdì 10-13

Curatori: Fiorella Amato, Marina Azzinnari, Giulia Buffardi

Enti promotori:

  • Soprintendenza Archivistica per la Campania
  • Archivio di Stato di Napoli
  • Istituto Campano per la Storia della Resistenza

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 081 4935501

E-Mail info: archivistica.na@tin.it

Sito ufficiale: http://www.archivistica-na.it/


Nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune di Napoli per il 70° Anniversario delle “Quattro Giornate” (28 settembre -1 ottobre 1943), la Soprintendenza Archivistica per la Campania, l’Archivio di Stato di Napoli e l’Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi” organizzano una mostra  dal titolo: “Napoli 1943: il prima, il durante, il poi. Immagini e documenti”.
La mostra sarà inaugurata il 3 ottobre 2013, alle ore 10.30, nella sede della Soprintendenza Archivistica a Palazzo Marigliano, Via San Biagio dei Librai 39, Napoli. Interverranno Maria Luisa Storchi, Soprintendente Archivistico per la Campania, Imma Ascione, Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli, Giulio Raimondi, Presidente Associazione Nazionale Archivistica Italiana(ANAI) sezione Campania, Guido D’Agostino Presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi”. Hanno curato la mostra Fiorella Amato, Marina Azzinnari e Giulia Buffardi. L’esposizione è stata realizzata con la collaborazione di Massimo Barbato, Fabio Crusco,Vittorio Illiano,Concetta Ossani,Guido Paradisi,Giuseppe Pisano, Luigi Ruggiero, Marco Spatuzza e Luigi Viglione. Il progetto grafico è di Luigi Viglione.
Alla realizzazione della manifestazione ha  contribuito anche  l’Archivio storico della Cgil Campania che ha messo a disposizione documenti e immagini. Nel corso della giornata inaugurale si potranno ascoltare alcune letture inerenti il tema della mostra a cura di Silvana Iovine.
La mostra, allestita per offrire ai cittadini, in particolare ai più giovani, la possibilità di rivisitare una pagina fondamentale della recente  storia napoletana, si propone tra l’altro di attestare la permanenza di forme di opposizione politica a Napoli e in Campania in tutto il periodo compreso tra il 1927 e il 1943, permanenza chiaramente documentata dalle fonti di produzione statale (relazioni di polizia, processi politici, sentenze emesse dal Tribunale speciale), oltre che dalle carte conservate negli archivi delle organizzazioni ricostituite in quegli anni in forma clandestina. All’interno di questa continuità - caratterizzata dalla coesistenza di diversi “antifascismi” - il 1943 costituisce un momento di svolta. Nella primavera di quell’anno la notizia degli scioperi organizzati nell’Italia settentrionale si propaga rapidamente tra i lavoratori napoletani, producendo la radicalizzazione della resistenza e l’organizzazione di scioperi strettamente connessi a quelli in corso in altre zone del Paese.  Dopo la caduta del fascismo, ai primi di agosto si costituisce a Napoli il Fronte nazionale di liberazione. L’estate del 1943 è caratterizzata da grandi manifestazioni di lotta e dalla piena partecipazione del popolo campano al movimento di resistenza, che, dopo l’8 settembre e l’invasione tedesca, culmina nelle Quattro giornate. La mostra intende dunque restituire ai napoletani l’immagine di una città né distratta, né passiva, percorsa da un diffuso sentimento di rivolta, che si alimenta delle drammatiche ferite inferte a Napoli nel corso del 1943 ed entra proficuamente in contatto con le strutture clandestine dell’opposizione politica, attive in città dagli anni della stretta autoritaria del regime.  In questo quadro  le Quattro giornate costituiscono l’episodio centrale della resistenza napoletana, nata dall’incontro tra antifascismo spontaneo e antifascismo organizzato e maturata fino alla consapevole decisione di reagire alla violenza promuovendo la rivolta armata.

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