Nicola Pagliara. Coropolis. Utopia possibile
Dal 15 Dicembre 2015 al 06 Gennaio 2016
Napoli
Luogo: PAN| Palazzo delle Arti di Napoli
Indirizzo: via dei Mille 60
Orari: 9.30-19.30. Domenica 9.30-14.30. Chiuso martedì
Curatori: Nicola Pagliara
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura e Turismo - Comune di Napoli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 795 8604
E-Mail info: pan@comune.napoli.it
Martedì 15 dicembre 2015 alle ore 17.30 sarà inaugurata al PAN | Palazzo delle Arti di Napoli, la mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, “Coropolis” utopia possibile, di Nicola Pagliara.
In esposizione circa 40 tavole che illustrano la fase progettuale di un’ ipotesi di riqualificazione urbana, nell’area dismessa di Coroglio Ex Italsider.
All’inizio del ‘900, nella splendida area a vocazione turistico-residenziale di Coroglio, prospiciente una veduta mozzafiato nella quale si sovrappongono le prospettive di tre isole Nisida, Ischia e Procida, oltre al litorale flegreo con Pozzuoli e Monte di Procida, furono realizzate le acciaierie ILVA, dopo la seconda Guerra Mondiale, vennero ribattezzate Italsider. Anni di accumulo di scorie tossiche, dopo le dismissioni degli impianti, hanno impedito la realizzazione di un parco e di zone turistico-residenziali in attesa del risanamento dell’area e del ripristino della linea di costa. Il progetto“Coropolis”- utopia possibile, cerca di spezzare così il circolo vizioso che si è venuto a determinare, offrendo una proposta legata al pensiero di grandi maestri dell’architettura (F.L.Wright, Le Corbusier, A. Loos), per i quali, liberare il territorio significava sviluppare in altezza pochi edifici che assorbissero la volumetria concessa, lasciando grande spazio a parchi, viabilità e parcheggi a raso, conservando alcuni edifici di archeologia industriale e alcune presenze totemiche, trasformandole in attrezzature di quartiere, a queste va ad aggiungersi un ponte che alleggerisce la discesa di via Coroglio, rendendola a senso unico e portando il traffico da Posillipo alla nuova struttura, attraverso un autosilo ed alcuni locali panoramici, insieme ad un’area ecclesiale, come importante luogo di aggregazione. Gli edifici residenziali sono articolati al loro interno con vere e proprie ville panoramiche a due livelli, collegate con sale interne suscettibili di ampliamenti o di ulteriori modifiche. Lungo il loro sviluppo è previsto un asilo nido, un doppio piano impianti, quattro piani terminali adibiti a beauty farm e ristoranti panoramici. I primi cinque piani che formano un ampia piastra di collegamento fra due o quattro unità residenziali sono adibiti a strutture commerciali, grandi magazzini, locali per esposizione e piazze interne. Negli edifici destinati ad alberghi, disposti sulla prima linea del mare, a monte di via Coroglio, quattro camere fornite di terrazze e grandi superfici vetrate, sono suite a quattro letti e due salotti, ma opportunamente divisibili in due unità da due letti. Lungo il loro sviluppo verticale è stato ricavato un doppio piano impianti, una ludoteca e gli ultimi quattro piani contengono due diverse tipologie di ristoranti, una piscina ed una beauty farm. I primi quattro piani a terra contengono sale convegno, shopping centre, caffetteria per la prima colazione e saloni per ricevimenti. Gli edifici con le loro piastre occupano meno di un quarto delle aree libere, lasciando grande spazio a parchi e luoghi di sosta, fontane e specchi d’acqua. Come si vede in questo progetto sono indicati tutti i caratteri di un quartiere autosufficiente, nel quale, il verde e i luoghi di aggregazione, potrebbero consentire un’alta qualità della vita.
Purtroppo i regolamenti ed i divieti ecologici rendono questa operazione poco probabile, ma dato che l’architettura dovrebbe avere come compito specifico il benessere dei suoi abitanti, forse varrebbe la pena sperare che un giorno gli impedimenti burocratici possano essere superati, restituendo all’area individuata una destinazione d’uso in sintonia con le bellezze paesaggistiche che le sono connaturate.
Durante la serata dell’opening, l’attrice Cristina Donadio leggerà un brano introduttivo alla mostra, scritto da Nicola Pagliara, accompagnata al piano da Angela Morrone, docente di pianoforte al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella.
Nicola Pagliaranasce a Roma. Dopo aver trascorso la sua adolescenza aTrieste, nel 1947 si trasferisce a Napoli, città dove tuttora vive e lavora. Nel 1958 si laurea in Architettura, a pieni voti, con una tesi sul liberty napoletano dell’inizio ‘900 e l’anno successivo inizia l’attività didattica conseguendo la libera docenza nel 1969. Nel 1977 diventa professore Ordinario di Progettazione Architettonica e due anni dopo, nel 1979, è insignito dal Presidente della Repubblica del premio per l’Architettura dell’Accademia di San Luca.
Nel suo “lungo viaggio” nel mondo dell’architettura, ha pubblicato diversi saggi ed album di progetti, e le sue opere sono state recensite ed ospitate dalle più importanti riviste nazionali ed internazionali.
Iscritto all’Albo dei Pubblicisti, scrive sulle pagine di Napoli del quotidiano “La Repubblica” articoli di varia umanità, dopo aver condotto, per molti anni, la rubrica “L’Opinione” per il “Giornale di Napoli“.
Inaugurazione martedì 15 dicembre 2015, ore 17.30.
In esposizione circa 40 tavole che illustrano la fase progettuale di un’ ipotesi di riqualificazione urbana, nell’area dismessa di Coroglio Ex Italsider.
All’inizio del ‘900, nella splendida area a vocazione turistico-residenziale di Coroglio, prospiciente una veduta mozzafiato nella quale si sovrappongono le prospettive di tre isole Nisida, Ischia e Procida, oltre al litorale flegreo con Pozzuoli e Monte di Procida, furono realizzate le acciaierie ILVA, dopo la seconda Guerra Mondiale, vennero ribattezzate Italsider. Anni di accumulo di scorie tossiche, dopo le dismissioni degli impianti, hanno impedito la realizzazione di un parco e di zone turistico-residenziali in attesa del risanamento dell’area e del ripristino della linea di costa. Il progetto“Coropolis”- utopia possibile, cerca di spezzare così il circolo vizioso che si è venuto a determinare, offrendo una proposta legata al pensiero di grandi maestri dell’architettura (F.L.Wright, Le Corbusier, A. Loos), per i quali, liberare il territorio significava sviluppare in altezza pochi edifici che assorbissero la volumetria concessa, lasciando grande spazio a parchi, viabilità e parcheggi a raso, conservando alcuni edifici di archeologia industriale e alcune presenze totemiche, trasformandole in attrezzature di quartiere, a queste va ad aggiungersi un ponte che alleggerisce la discesa di via Coroglio, rendendola a senso unico e portando il traffico da Posillipo alla nuova struttura, attraverso un autosilo ed alcuni locali panoramici, insieme ad un’area ecclesiale, come importante luogo di aggregazione. Gli edifici residenziali sono articolati al loro interno con vere e proprie ville panoramiche a due livelli, collegate con sale interne suscettibili di ampliamenti o di ulteriori modifiche. Lungo il loro sviluppo è previsto un asilo nido, un doppio piano impianti, quattro piani terminali adibiti a beauty farm e ristoranti panoramici. I primi cinque piani che formano un ampia piastra di collegamento fra due o quattro unità residenziali sono adibiti a strutture commerciali, grandi magazzini, locali per esposizione e piazze interne. Negli edifici destinati ad alberghi, disposti sulla prima linea del mare, a monte di via Coroglio, quattro camere fornite di terrazze e grandi superfici vetrate, sono suite a quattro letti e due salotti, ma opportunamente divisibili in due unità da due letti. Lungo il loro sviluppo verticale è stato ricavato un doppio piano impianti, una ludoteca e gli ultimi quattro piani contengono due diverse tipologie di ristoranti, una piscina ed una beauty farm. I primi quattro piani a terra contengono sale convegno, shopping centre, caffetteria per la prima colazione e saloni per ricevimenti. Gli edifici con le loro piastre occupano meno di un quarto delle aree libere, lasciando grande spazio a parchi e luoghi di sosta, fontane e specchi d’acqua. Come si vede in questo progetto sono indicati tutti i caratteri di un quartiere autosufficiente, nel quale, il verde e i luoghi di aggregazione, potrebbero consentire un’alta qualità della vita.
Purtroppo i regolamenti ed i divieti ecologici rendono questa operazione poco probabile, ma dato che l’architettura dovrebbe avere come compito specifico il benessere dei suoi abitanti, forse varrebbe la pena sperare che un giorno gli impedimenti burocratici possano essere superati, restituendo all’area individuata una destinazione d’uso in sintonia con le bellezze paesaggistiche che le sono connaturate.
Durante la serata dell’opening, l’attrice Cristina Donadio leggerà un brano introduttivo alla mostra, scritto da Nicola Pagliara, accompagnata al piano da Angela Morrone, docente di pianoforte al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella.
Nicola Pagliaranasce a Roma. Dopo aver trascorso la sua adolescenza aTrieste, nel 1947 si trasferisce a Napoli, città dove tuttora vive e lavora. Nel 1958 si laurea in Architettura, a pieni voti, con una tesi sul liberty napoletano dell’inizio ‘900 e l’anno successivo inizia l’attività didattica conseguendo la libera docenza nel 1969. Nel 1977 diventa professore Ordinario di Progettazione Architettonica e due anni dopo, nel 1979, è insignito dal Presidente della Repubblica del premio per l’Architettura dell’Accademia di San Luca.
Nel suo “lungo viaggio” nel mondo dell’architettura, ha pubblicato diversi saggi ed album di progetti, e le sue opere sono state recensite ed ospitate dalle più importanti riviste nazionali ed internazionali.
Iscritto all’Albo dei Pubblicisti, scrive sulle pagine di Napoli del quotidiano “La Repubblica” articoli di varia umanità, dopo aver condotto, per molti anni, la rubrica “L’Opinione” per il “Giornale di Napoli“.
Inaugurazione martedì 15 dicembre 2015, ore 17.30.
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