Gian Maria Lepscky. Metamorfosi di un'artista
Dal 11 Maggio 2013 al 16 Giugno 2013
Padova
Luogo: Galleria Cavour
Indirizzo: piazza Cavour
Orari: da martedì a domenica 10-13/ 16-19
Telefono per informazioni: +39 049 8204539/ 049 8752747
E-Mail info: gennaric@comune.padova.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it
Gian Maria Lepscky (1897-1965), l’artista veneziano che nella prima metà del ‘900 attraversò attivamente tre guerre suo malgrado, in trincea sul Grappa, in Spagna con la Guerra Civile, in Africa sul fronte libico, ma che seppe sempre mantenere viva la passione per l’arte in ogni momento della sua vita.
Allievo di ettore Tito all’Accademia di Belle Arti di venezia, insegnante di Anatomia e Ornato presso la stessa, tenne per anni anche la cattedra di docente presso l’istituto Selvatico di Padova, lasciando un grande ricordo presso i suoi allievi.
Già nel 1920 espone alla Bevilacqua La Masa di venezia, prestigiosa galleria che lo ospiterà molte altre volte. Partecipa più volte alla Biennale d’Arte di venezia e conta numerose esposizioni in italia e all’estero, pur interrotte dagli eventi bellici.
un critico spagnolo in occasione di una sua mostra a Barcellona, così di lui scrive: «L’accademismo di Lepscky si riflette in una condizione fondamentale: disegna superbamente, con sobrietà di buon tono ed eleganza. il cromatismo della sua tavolozza è tanto ricco quanto giusto. nelle sue opere la luminosità va insieme con la tecnica del buon impressionismo, i suoi ritratti sono meraviglie di composizione, di esecuzione e di colore».
dal 1947 Lepscky opera una netta cesura stilistica con gli anni precedenti. una metamorfosi che si esprime anche nella sua vasta pittura a soggetto religioso dove gli influssi delle correnti del momento tacciono per favorire una visione tiepolesca della figura e del colore, in adesione con la scuola veneziana.
il prof. vittorio Sgarbi, nella sua recente visita alla mostra di Cividale, ha ammirato l’arte di Gian Maria Lepscky definendolo «ritrattista straordinario».
Allievo di ettore Tito all’Accademia di Belle Arti di venezia, insegnante di Anatomia e Ornato presso la stessa, tenne per anni anche la cattedra di docente presso l’istituto Selvatico di Padova, lasciando un grande ricordo presso i suoi allievi.
Già nel 1920 espone alla Bevilacqua La Masa di venezia, prestigiosa galleria che lo ospiterà molte altre volte. Partecipa più volte alla Biennale d’Arte di venezia e conta numerose esposizioni in italia e all’estero, pur interrotte dagli eventi bellici.
un critico spagnolo in occasione di una sua mostra a Barcellona, così di lui scrive: «L’accademismo di Lepscky si riflette in una condizione fondamentale: disegna superbamente, con sobrietà di buon tono ed eleganza. il cromatismo della sua tavolozza è tanto ricco quanto giusto. nelle sue opere la luminosità va insieme con la tecnica del buon impressionismo, i suoi ritratti sono meraviglie di composizione, di esecuzione e di colore».
dal 1947 Lepscky opera una netta cesura stilistica con gli anni precedenti. una metamorfosi che si esprime anche nella sua vasta pittura a soggetto religioso dove gli influssi delle correnti del momento tacciono per favorire una visione tiepolesca della figura e del colore, in adesione con la scuola veneziana.
il prof. vittorio Sgarbi, nella sua recente visita alla mostra di Cividale, ha ammirato l’arte di Gian Maria Lepscky definendolo «ritrattista straordinario».
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