L’immagine della fortuna
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Robert Rauschemberg, Untitled, carta collage di tessuto, Repubblica Popolare Cinese
Dal 07 Giugno 2014 al 06 Luglio 2014
Padova
Luogo: Ex Macello
Indirizzo: via Cornaro 1/b
Orari: 15-19
Curatori: Carlo Silvestrin
Enti promotori:
- Comune di Padova - Settore beni ed attività Culturali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 050 310920 / 050 36042
E-Mail info: ufficiostampa@spaini.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it/
Il 7 giugno 2014 si inaugurerà la mostra L’immagine della fortuna, un percorso espositivo originale e unico, dedicato alla figura del maiale. La mostra, organizzata dal Comune di Padova – Settore beni ed attività Culturali – è curata da Carlo Silvestrin, autore anche del catalogo.
Lo scopo della mostra è presentare al pubblico una collezione privata di oggetti dedicata a questo animale, una tra le più vaste e complete collezioni esistenti al mondo seconda, forse, solo a quella esistente a Stoccarda presso il Museo del Maiale. Simbolo ambivalente, il maiale rappresenta da un lato la fertilità e la ricchezza, dall'altro la voracità, l'ingordigia e la lussuria. Sebbene susciti reazioni diametralmente opposte, ora positive ora negative, è evidente che questo animale ha rivestito un ruolo fondamentale in tutte le culture e in ogni tempo.
Il lungimirante possessore di questa curiosa ed interessante collezione è un simpatico odontoiatra veneto che da oltre quarant'anni raccoglie oggetti che si rifanno al suino, provenienti da ogni parte del mondo. Con la sua collezione convive quotidianamente, gli oggetti e le opere che ne fanno parte riempiono la sua casa e il suo studio.
La collezione raccoglie opere d'arte realizzate da grandi artisti contemporanei, quali ad esempio Rauschemberg, Nespolo, Cuoghi, Musante, Villeglé, Aubertin, Potenza, Chen Wenling, Alessio- b ed altri ancora. Accanto a queste opere, moltissimi gli oggetti d'uso comune come spazzole, piatti, bicchieri, oppure giocattoli, stampe, cravatte, soprammobili, libri, foto, gioielli, oggetti d'antiquariato e quant'altro si possa immaginare.
Un percorso affascinante che partendo dai ricordi dell'infanzia – quando si viveva il rito dall'arrivo a casa dei lattonzoli in primavera fino all'uccisione del maiale in inverno – ci fa capire quale sia stata e quale sia ancora l'importanza di questo animale per la sopravvivenza dell'uomo in ogni parte del mondo, un viaggio alla riscoperta dei giochi dell'infanzia e degli ornamenti preziosi che questo animale ha ispirato, una mostra che non finirà di stupire ma invoglierà i visitatori a saperne di più magari decidendo di andare a trovare questo eclettico collezionista, che volentieri apre le porte della sua casa, quasi fosse un museo, ai curiosi che decidono di fargli visita.
Lo scopo della mostra è presentare al pubblico una collezione privata di oggetti dedicata a questo animale, una tra le più vaste e complete collezioni esistenti al mondo seconda, forse, solo a quella esistente a Stoccarda presso il Museo del Maiale. Simbolo ambivalente, il maiale rappresenta da un lato la fertilità e la ricchezza, dall'altro la voracità, l'ingordigia e la lussuria. Sebbene susciti reazioni diametralmente opposte, ora positive ora negative, è evidente che questo animale ha rivestito un ruolo fondamentale in tutte le culture e in ogni tempo.
Il lungimirante possessore di questa curiosa ed interessante collezione è un simpatico odontoiatra veneto che da oltre quarant'anni raccoglie oggetti che si rifanno al suino, provenienti da ogni parte del mondo. Con la sua collezione convive quotidianamente, gli oggetti e le opere che ne fanno parte riempiono la sua casa e il suo studio.
La collezione raccoglie opere d'arte realizzate da grandi artisti contemporanei, quali ad esempio Rauschemberg, Nespolo, Cuoghi, Musante, Villeglé, Aubertin, Potenza, Chen Wenling, Alessio- b ed altri ancora. Accanto a queste opere, moltissimi gli oggetti d'uso comune come spazzole, piatti, bicchieri, oppure giocattoli, stampe, cravatte, soprammobili, libri, foto, gioielli, oggetti d'antiquariato e quant'altro si possa immaginare.
Un percorso affascinante che partendo dai ricordi dell'infanzia – quando si viveva il rito dall'arrivo a casa dei lattonzoli in primavera fino all'uccisione del maiale in inverno – ci fa capire quale sia stata e quale sia ancora l'importanza di questo animale per la sopravvivenza dell'uomo in ogni parte del mondo, un viaggio alla riscoperta dei giochi dell'infanzia e degli ornamenti preziosi che questo animale ha ispirato, una mostra che non finirà di stupire ma invoglierà i visitatori a saperne di più magari decidendo di andare a trovare questo eclettico collezionista, che volentieri apre le porte della sua casa, quasi fosse un museo, ai curiosi che decidono di fargli visita.
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