Jáchym Fleig. Rise
![Jáchym Fleig, Sekret, 2012, 2K‐ Poliuretano, sabbia, moduli MDF, 55 x 160 x 58 cm Jáchym Fleig, Sekret, 2012, 2K‐ Poliuretano, sabbia, moduli MDF, 55 x 160 x 58 cm](http://www.arte.it/foto/600x450/2b/45729-Ekzem2-2012-web.jpg)
Jáchym Fleig, Sekret, 2012, 2K‐ Poliuretano, sabbia, moduli MDF, 55 x 160 x 58 cm
Dal 31 Marzo 2016 al 30 Aprile 2016
Palermo
Luogo: RizzutoGallery
Indirizzo: via Monte Cuccio 30
Orari: da lunedì a sabato su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 091 526843
E-Mail info: tizianapantaleo@rizzutoarte.com
Sito ufficiale: http://www.rizzutogallery.com
JÁCHYM FLEIG è uno scultore tedesco, nato nel 1970 a Villingen-Schwenningen.
Nelle sue opere si estende il concetto tradizionale di scultura con ciò che può essere deliberatamente legato al suo rispettivo ambientale. L’integrazione tra la scultura e l'ambiente circostante dà al suo lavoro il carattere di un'installazione temporanea, circondato dalle condizioni esterne che lo sottopongono a continui cambiamenti. Le opere fanno parte di un processo di intervento dinamico, in cui le sculture si confrontano e si connettono con l'ambiente e viceversa. Le strutture apparentemente organiche delle sue opere sembrano essere in uno stato di proliferazione e crescita, una qualità contraddetta dal materiale rigido di cui sono fatte nella maggior parte dei casi: cemento, calcestruzzo e gesso, ma anche materiali ‘portanti’ come MDF, cartone e pannelli isolanti.
Questi materiali sono di solito integrati nel tessuto complessivo dell'edificio, ed è stato sottolineato come le strutture esistenti forniscano a Fleig potenzialmente una base su cui “attraccare” e con cui interagire: con il suo processo plastico invade e occupa temporaneamente uno spazio, che sembrerà come infestato da escrescenze e intrusioni organiche in grado di interrompere in modo inquietante la "normalità" che di solito è data per scontato in uno spazio socio-urbano sicuro e definito. Fleig scandaglia le cose e letteralmente occupa gli edifici con opere che sembrano vivere, come invasi da corpi parassitari che agiscono sulle architetture di accoglienza, sulle colonne, sui muri e sulle finestre, come funghi o nidi di vespe.
La sua strategia scultorea consiste nell’intervenire su muri, pavimenti, soffitti e mobili con i materiali stessi di cui sono composti. Questo uso non convenzionale di materiali dà luogo a forme sorprendenti che possono evocare una forte risposta emotiva. Crea strutture amorfe o biomorfiche che sembrano distendersi e proliferare in maniera incontrollata. Opere apparentemente brulicanti di vita, la cui visione familiare diventa strana ed alienante e dove le strutture gerarchiche vengono sostituite da incastri di grovigli rizomatici.
Ciò che emerge è un’ambivalenza tra organico e costruttivo; biomorfo e architettonico; pesante e leggero; solido e fragile; crescita e decadenza; ordine e caos. Una delle qualità principali della scultura concettuale di Jachym Fleig risiede in queste interazioni, dove la permanenza appare minacciata dalla circolazione degli stati effimeri. Così, un po’ come intrusi e un po’ come occupanti, le opere di Fleig manifestano la propria ragion d'essere.
http://www.jachymfleig.net/
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