Uli Weber. Seductions
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Uli Weber, In the Company of Horses
Dal 14 Aprile 2022 al 15 Maggio 2022
Palermo
Luogo: Palazzo Belmonte Riso
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele 365
Orari: martedì - sabato 9.00-18.30. Domenica e festivi 9.00-13.00. Lunedì chiuso (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Curatori: Daniela Brignone
Telefono per informazioni: +39 091 587717
Sito ufficiale: http://www.museoartecontemporanea.it
Il Museo Riso d’Arte contemporanea e moderna di Palermo inaugura giovedì 14 aprile alle ore 18 la mostra del fotografo Uli Weber “Seductions”, curata da Daniela Brignone in collaborazione con Paola Colombari.
Il percorso espositivo si snoda attraverso una cinquantina di immagini fotografiche di grandi dimensioni e raffinate tecniche di stampa che esprimono il talento del fotografo tedesco e la sua creatività artistica.
“Le fotografie di Weber non ci lasciano mai indifferenti – rileva l’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà – Nei ritratti, nelle immagini di contesto e in ogni particolare c’è sempre una nota di raffinatezza che si esprime nel sapiente uso del colore che capta l’attenzione e ci rapisce, come risucchiati da un vortice, nella magia del segno, nel mistero che traspare dietro a uno sguardo. Il tratto è sempre perfetto, immagine, colore e contesto sempre calibrati ed eleganti”.
L’anima di Weber, noto fotografo internazionale di grande maestria ed eclettismo, influenzata dai modelli e dalle lezioni dei grandi maestri della fotografia, tra i quali Henry Cartier-Bresson, osa evadere talvolta dagli schemi preordinati, lasciando spazio ad una modernità che pulsa e respira in sintonia con l’uomo. Weber non nasconde quel suo ibridismo concentrato su regole e minuziosi dettagli e quella concezione più sensuale ed umanistica di una rappresentazione della realtà che indaga i valori dell’esistenza, dell’essere umano e dei suoi rapporti con il mondo.
“Uli Weber crea uno spazio solenne e ordinato da cui nascono i suoi mondi, una sorta di diario di viaggio, intriso di stupore, di istinti e di attimi infiniti, che racchiude le esplorazioni che lo hanno affascinato nel corso della sua vita professionale”, scrive la curatrice Daniela Brignone.
Il percorso inizia nelle prime due sale con una serie di ritratti dedicati alla bellezza delle celebritiesimmortalate nella loro iconicità in cui l’artista cattura la freschezza e la genuinità di una giovanissima Kate Moss, la sensualità di Natalia Vodianova, oppure il volto satirico e ambivalente di Boy George nella versione di un affabile diavolo. Anche i volti di noti attori come Jeremy Irons, Hugh Grant o il noto musicista Sting sono colti nella loro segreta scintilla di una verità nascosta. “I suoi squillanti ritratti ci interrogano sulla necessità di un segno grafico forte e spogliato da sovrastrutture – aggiunge il direttore del Museo Riso Luigi Biondo. – Dalle sue immagini emergono tratti a-temporali che con effetti materici tridimensionali coinvolgono i sensi e la mente”.
La terza sala è dedicata alla seduzione della bellezza nei suoi innumerevoli linguaggi.
La ritrattistica iconica nella sua forma pura fa da contrasto ai paesaggi della Basilicata dalle radici antiche, nascoste, melanconiche dove l’autore sottolinea l’incontro tra lo splendore naturale e la sua desolazione, come nella foto del “Monte Pollino” o nel “Giardino degli Dei”. Quello stesso sentimento di seduzione lo ritroviamo nell’omaggio che l’autore fa alla femminilità attraverso uno sguardo leggermente erotico e sensuale che si coglie nelle inquadrature delle immagini di Alter Ego.
L’occhio del fotografo coglie la vivacità dei colori nel corpo sinuoso di una donna, ritratta con i tatuaggi della tradizionale arte giapponese, lo Irezumi, sublimandolo al confine tra realtà e sogno. La luce è un elemento fondamentale per Uli Weber, come possiamo vedere nelle foto delle Luminarie salentine in cui crea delle immagini di atmosfera surreale, quasi felliniane. La forza della bellezza seduttiva la ritroviamo anche nell’interpretazione elegante e dinamica delle foto della serie “Polo” in cui indaga il rapporto misterioso tra l’uomo e il mondo equino, creando un’estetica statuaria quasi perfetta che ricorda il mondo greco classico.
Il percorso espositivo si snoda attraverso una cinquantina di immagini fotografiche di grandi dimensioni e raffinate tecniche di stampa che esprimono il talento del fotografo tedesco e la sua creatività artistica.
“Le fotografie di Weber non ci lasciano mai indifferenti – rileva l’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà – Nei ritratti, nelle immagini di contesto e in ogni particolare c’è sempre una nota di raffinatezza che si esprime nel sapiente uso del colore che capta l’attenzione e ci rapisce, come risucchiati da un vortice, nella magia del segno, nel mistero che traspare dietro a uno sguardo. Il tratto è sempre perfetto, immagine, colore e contesto sempre calibrati ed eleganti”.
L’anima di Weber, noto fotografo internazionale di grande maestria ed eclettismo, influenzata dai modelli e dalle lezioni dei grandi maestri della fotografia, tra i quali Henry Cartier-Bresson, osa evadere talvolta dagli schemi preordinati, lasciando spazio ad una modernità che pulsa e respira in sintonia con l’uomo. Weber non nasconde quel suo ibridismo concentrato su regole e minuziosi dettagli e quella concezione più sensuale ed umanistica di una rappresentazione della realtà che indaga i valori dell’esistenza, dell’essere umano e dei suoi rapporti con il mondo.
“Uli Weber crea uno spazio solenne e ordinato da cui nascono i suoi mondi, una sorta di diario di viaggio, intriso di stupore, di istinti e di attimi infiniti, che racchiude le esplorazioni che lo hanno affascinato nel corso della sua vita professionale”, scrive la curatrice Daniela Brignone.
Il percorso inizia nelle prime due sale con una serie di ritratti dedicati alla bellezza delle celebritiesimmortalate nella loro iconicità in cui l’artista cattura la freschezza e la genuinità di una giovanissima Kate Moss, la sensualità di Natalia Vodianova, oppure il volto satirico e ambivalente di Boy George nella versione di un affabile diavolo. Anche i volti di noti attori come Jeremy Irons, Hugh Grant o il noto musicista Sting sono colti nella loro segreta scintilla di una verità nascosta. “I suoi squillanti ritratti ci interrogano sulla necessità di un segno grafico forte e spogliato da sovrastrutture – aggiunge il direttore del Museo Riso Luigi Biondo. – Dalle sue immagini emergono tratti a-temporali che con effetti materici tridimensionali coinvolgono i sensi e la mente”.
La terza sala è dedicata alla seduzione della bellezza nei suoi innumerevoli linguaggi.
La ritrattistica iconica nella sua forma pura fa da contrasto ai paesaggi della Basilicata dalle radici antiche, nascoste, melanconiche dove l’autore sottolinea l’incontro tra lo splendore naturale e la sua desolazione, come nella foto del “Monte Pollino” o nel “Giardino degli Dei”. Quello stesso sentimento di seduzione lo ritroviamo nell’omaggio che l’autore fa alla femminilità attraverso uno sguardo leggermente erotico e sensuale che si coglie nelle inquadrature delle immagini di Alter Ego.
L’occhio del fotografo coglie la vivacità dei colori nel corpo sinuoso di una donna, ritratta con i tatuaggi della tradizionale arte giapponese, lo Irezumi, sublimandolo al confine tra realtà e sogno. La luce è un elemento fondamentale per Uli Weber, come possiamo vedere nelle foto delle Luminarie salentine in cui crea delle immagini di atmosfera surreale, quasi felliniane. La forza della bellezza seduttiva la ritroviamo anche nell’interpretazione elegante e dinamica delle foto della serie “Polo” in cui indaga il rapporto misterioso tra l’uomo e il mondo equino, creando un’estetica statuaria quasi perfetta che ricorda il mondo greco classico.
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