Giuseppe Viola. Equilibrio nell’estro

© Giuseppe Viola. Olio su tela

 

Dal 07 Ottobre 2016 al 23 Ottobre 2016

Pavia

Luogo: Spazio per le Arti contemporanee del Broletto

Indirizzo: piazza della Vittoria

Curatori: Archivio Storico Opere Giuseppe Viola

Enti promotori:

  • Comune di Pavia
  • Regione Lombardia

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 90427685

E-Mail info: info.centrodiffusionearte@gmail.com



Nella splendida cornice di Palazzo Broletto sede vescovile nel XII secolo divenuta poi sede municipale si trova la sala espositiva che ospiterà 80 dipinti dell’artista Giuseppe Viola (1933-2010), mostra patrocinata dall’ assessorato alla cultura di Pavia e da Regione Lombardia.

Giuseppe Viola, nonostante la complessità del suo prolifico percorso artistico, ha saputo mostrare una chiara quanto rara autonomia espressiva che non è rimasta imbrigliata, come spesso accade, nello scolasticismo stilistico delle correnti pittoriche di riferimento. Ne è efficace esempilificazione l'incontro di Viola con uno dei maestri indiscussi del novecento italiano, Filippo De Pisis. Come è naturale che sia, nelle opere di quel periodo, gli anni cinquanta, ne emergono prepotenti le influenze tecniche ed il richiamo al lessico depisisiano, che tuttavia sono stemperati nei termini di un loro superamento ed appaiono declinati nei limiti in cui consentono già di individuare le tracce di una ricerca concettuale propria.

Allo stesso modo l'esperienza parigina, spesso rivelatasi nefasta  per molti giovani artisti, è arricchimento delle potenzialità espressive nella quale Viola non soccombe con l'adesione passiva ad una delle egemoni correnti pittoriche, ma in cui al contrario coglie l'opportunità di estendere il suo percorso di ricerca, di meglio definire il proprio repertorio espressivo ed eliminare ogni possibile confine a quella peculiare sintassi simbolica che è il tratto distintivo del suo intero percorso pittorico.  E' infatti a partire da quest'ultima, che sul finire degli anni 60' Viola, complice del felice sodalizio intellettuale con lo scrittore Dino Buzzati, da vita al Manifesto Imagista; audace impresa di trasposizione in pittura dei dettami imagisti postulati ad inizio secolo dall'americano Ezra Pound, fino a qual momento rimasti di esclusiva pertinenza della poesia. L'Imagismo indubbiamente l'acme artistico di Giuseppe Viola, è il segno più tangibile che ha lasciato nella storia dell'arte ed anche uno dei fenomeni pittorici più complessi, non ancora sufficientemente indagati, nel suo coraggioso tentativo di coniugare le radicali tematiche della tradizione pittorica con le impellenti istanze imposte dalla contemporaneità. L'Imagismo di Viola si propone dunque come opzione narrativa, come possibilità espressiva e non esclusiva, come opportunità dell'artista di non sostituirsi all'oggetto della sua pittura ma di attingere da esso liberndolo da vincoli tecnici e descrittivi.
Ricordiamo nel 2014 una rassegna con 150 lavori imagisti presentata a Palazzo Te di Mantova.

Ciò che appare subito evidente a chi si proponga di esaminare più da vicino l’arte di Giuseppe Viola è la sostanziale continuità del suo discorso. Un filo logico corre lungo la sua attività pittorica e lo si riconosce chiaramente sia nell’assiduo ritornare e nel graduale precisarsi di motivi prima soltanto accennati o appena intuiti, sia nell’apparire improvviso di motivi nuovi (quasi l’artista intendesse esplorare più di una strada contemporaneamente), motivi spesso riassorbiti dall’opera successiva, nella quale pur lasciano visibili tracce.

Ed è appunto questa continuità del linguaggio di Viola che spiega la difficoltà di una esatta collocazione nel tempo di molte sue opere e conferma la necessità di una lettura globale del suo lavoro. Di fatto, “la progettazione” dei quadri di Viola erano già impressi nella sua mente nella loro interezza, pertanto l’armonia che ne risulta è sì frutto d’estro poetico ma su una solida base di ricerca di equilibri formali. Questo suo continuo realizzare se stesso attraverso le immagini garantisce l’unità piena, senza residui tra contenuto e forma, tramite la perfetta padronanza di una raffinata tecnica coloristica.

Tra le opere esposte ci saranno lavori inediti come “Le bambole” (1963) , “Il bacio” (1968/9), “Il pugile” – 1976/78), " Lotta di cavalli" (1968) collage imagista (esposizioni: Mantova, Palazzo Te - Napoli, Castel dell'Ovo), "La lotta dell'uomo" (1968) collage imagista con pelle e sughero (Esposizioni, Napoli, Castel dell'Ovo; Melzo, Palazzo Trivulzio).  

Continua inoltre la realizzazione di complementi d’arredo ispirati alla corrente Imagista.  Dopo la poltrona imagista realizzata ed esposta a Palazzo Te, gli eredi dell’Archivio Giuseppe Viola in collaborazione con la interior designer Elisabetta Agostoni, 36 anni milanese ideatrice della poltrona Three for Fun esposta già al Fuori Salone di Milano, hanno ideato e creato una serie di tavolini di varie dimensioni smaltati e laccati,  alcuni di questi visibili in mostra.
 
Inaugurazione: venerdì 7 ottobre dalle ore 18.30
Orari:
orari: giovedì e venerdì 16-19; sabato, domenica 10.30-12.30 / 16-19

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI