Francesco Amorosino. Pomodori Migranti
![Francesco Amorosino, Italy Shortlist Professional, Still Life, 2016 Francesco Amorosino, Italy Shortlist Professional, Still Life, 2016](http://www.arte.it/foto/600x450/72/119151-08_Francesco_Amorosino_Italy_Shortlist_Professional_Still_Life_2016_-_Copia.jpg)
Francesco Amorosino, Italy Shortlist Professional, Still Life, 2016
Dal 01 Agosto 2021 al 07 Agosto 2021
Perugia
Luogo: Indigo Art Gallery & Cafè
Indirizzo: Via G. Oberdan 51
Indigo Art Gallery & Cafè è lieta di presentare “Pomodori Migranti”, una mostra personale di Francesco Amorosino, che inaugurerà domenica 1 agosto dalle ore 18:00 alla presenza dell’artista.
“Una volta all’anno le famiglie italiane fanno “la salsa” di pomodoro in casa. Tonnellate di ortaggi vengono coltivati nei campi del sud della nazione e raccolti da circa 19000 braccianti, pagati 1 o 2 euro per ogni cassetta raccolta. Solo nel 2015 sono stati 13 i morti sul lavoro nei campi a causa delle alte temperature. Molti di coloro che lavorano alla raccolta sono immigrati. Sui pomodori ancora sporchi di terra, comprati dalla mia famiglia per fare la salsa, ho visto le impronte di chi li aveva raccolti. Ho immaginato le loro storie, le ore passate sotto il sole, le speranze, il desiderio di un lavoro. Non ho più guardato la salsa con gli stessi occhi.”
La serie di tredici fotografie di Amorosino è espressione di una volontà di denuncia di un sistema di sfruttamento, quello della manodopera agricola e del caporalato.
L’artista decide quindi di fotografare i pomodori così come si presentano nelle abitazioni di chi li consumerà: su di loro restano ancora i segni del loro viaggio, la terra da cui sono cresciuti e le impronte di chi li ha raccolti, rischiando, purtroppo, la vita.
La potenza di queste immagini risiede nel loro essere così familiari, ma allo stesso tempo così oscure. Il fotografo racconta la storia di una tradizione, quella tutta italiana delle conserve di pomodoro, ma racconta anche la storia di quelle migliaia di persone che vengono private della loro identità, che ritorna però ancora più potente nelle loro impronte digitali, ineluttabile segno di riconoscimento della loro esistenza.
Il fotografo con questo progetto nel 2016 ha vinto il Sony World Photography Award nella categoria Still Life. La mostra del premio ha girato il mondo ed è stata ospitata, tra gli altri luoghi, a Londra, Milano, Bratislava, New York e Pechino.
Francesco Amorosino, nato nel 1984, è cresciuto a Rionero in Vulture, in Basilicata. Vive a Roma dove lavora come fotografo e artista visivo e insegna in corsi di fotografia per adulti e bambini in accademie, come DAM - Digital Arts and Media Academy e collaborando con la Fondazione smART- Polo per l’arte. Nel 2017 ha aperto il FotoStudio, uno studio fotografico dove organizza anche mostre e corsi in presenza e online.
“Pomodori Migranti” rientra nella serie di eventi “I giorni del pomodoro” organizzato dall’associazione culturale “Dire, Fare, Agostare*”.
“Una volta all’anno le famiglie italiane fanno “la salsa” di pomodoro in casa. Tonnellate di ortaggi vengono coltivati nei campi del sud della nazione e raccolti da circa 19000 braccianti, pagati 1 o 2 euro per ogni cassetta raccolta. Solo nel 2015 sono stati 13 i morti sul lavoro nei campi a causa delle alte temperature. Molti di coloro che lavorano alla raccolta sono immigrati. Sui pomodori ancora sporchi di terra, comprati dalla mia famiglia per fare la salsa, ho visto le impronte di chi li aveva raccolti. Ho immaginato le loro storie, le ore passate sotto il sole, le speranze, il desiderio di un lavoro. Non ho più guardato la salsa con gli stessi occhi.”
La serie di tredici fotografie di Amorosino è espressione di una volontà di denuncia di un sistema di sfruttamento, quello della manodopera agricola e del caporalato.
L’artista decide quindi di fotografare i pomodori così come si presentano nelle abitazioni di chi li consumerà: su di loro restano ancora i segni del loro viaggio, la terra da cui sono cresciuti e le impronte di chi li ha raccolti, rischiando, purtroppo, la vita.
La potenza di queste immagini risiede nel loro essere così familiari, ma allo stesso tempo così oscure. Il fotografo racconta la storia di una tradizione, quella tutta italiana delle conserve di pomodoro, ma racconta anche la storia di quelle migliaia di persone che vengono private della loro identità, che ritorna però ancora più potente nelle loro impronte digitali, ineluttabile segno di riconoscimento della loro esistenza.
Il fotografo con questo progetto nel 2016 ha vinto il Sony World Photography Award nella categoria Still Life. La mostra del premio ha girato il mondo ed è stata ospitata, tra gli altri luoghi, a Londra, Milano, Bratislava, New York e Pechino.
Francesco Amorosino, nato nel 1984, è cresciuto a Rionero in Vulture, in Basilicata. Vive a Roma dove lavora come fotografo e artista visivo e insegna in corsi di fotografia per adulti e bambini in accademie, come DAM - Digital Arts and Media Academy e collaborando con la Fondazione smART- Polo per l’arte. Nel 2017 ha aperto il FotoStudio, uno studio fotografico dove organizza anche mostre e corsi in presenza e online.
“Pomodori Migranti” rientra nella serie di eventi “I giorni del pomodoro” organizzato dall’associazione culturale “Dire, Fare, Agostare*”.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
![](/public/img/mostre_su.png)
-
Dal 27 giugno 2024 al 06 giugno 2025 Torino | Gallerie d’Italia – Torino
Antonio Biasiucci. Arca
-
Dal 28 giugno 2024 al 13 ottobre 2024 Venezia | Palazzo Cini
Eleonora Duse mito contemporaneo
-
Dal 26 giugno 2024 al 22 settembre 2024 Siena | Santa Maria della Scala
Nino Migliori. LUMEN. Fonte Gaia
-
Dal 25 giugno 2024 al 01 settembre 2024 Roma | Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Luigi Bartolini incisore
-
Dal 25 giugno 2024 al 08 settembre 2024 Genova | Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Presenze dell’arte svizzera nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
-
Dal 22 giugno 2024 al 20 ottobre 2024 Firenze | Museo Novecento e Museo degli Innocenti
Louise Bourgeois In Florence