Beppe Sabatino. Acqua
![Beppe Sabatino, Acqua Beppe Sabatino, Acqua](http://www.arte.it/foto/600x450/c4/132069-Sabatino-1-home-page.jpg)
Beppe Sabatino, Acqua
Dal 09 Agosto 2022 al 28 Agosto 2022
Fano | Pesaro e Urbino
Luogo: Rocca Malatestiana
Indirizzo: Via Cia degli Ordelaffi 8
Orari: dal martedì alla domenica 17,30-19,30; la mattina su prenotazione
Curatori: Massimo Puliani
Enti promotori:
- RTI Fano Rocca Malatestiana
- In collaborazione con
- Comune di Fano - Assessorato alla Cultura
- Con il contributo di ASET S.p.a. e Regione Marche
Si inaugura Martedì 9 Agosto 2022, ore 21.15, (ingresso libero), alla Rocca Malatestiana di Fano, “ACQUA “, mostra installazione che l’artista Beppe Sabatino ha creato per gli ambienti (spazio all’aperto e Salone delle esposizioni) nel suggestivo scenario dell’ex carcere
Presenterà la mostra la storica dell'arte, prof.ssa Vittoria Coen. Seguirà brindisi offerto dalla ditta Guerrieri
Bebbe Sabatino, dopo aver insegnato all'Accademia di Belle Arti Brera di Milano, si è trasferito a Fano, e oggi insegna all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Vanta numerose personali: nel 1995 Galleria Agorà (Pa) – Museo Arte Contemporanea Gibellina, nel 2001 al Centro L. Di Sarro a Roma e alla Galleria Manir Arte di Parigi; nel 2004 alla Galleria Bagnal di Lisbona, nel 2013 a Palazzo Bocconi-Azimut di Milano e poi alla Galleria Pavesi di Milano.
“Sabatino - scrive la Coen - arricchisce la propria ricerca con ironia e autoironia. Ed anche i suoi pesci diventano “barocchi”, circondati da importanti cornici, ed escono dal perimetro del quadro; i colori vivaci non mancano, anzi, si accendono ulteriormente come fuochi, meteore, comete. Il blu, in particolare, è amato dall’artista, secondo quel concetto di spiritualità che, dal Blaue Reiter in poi, passando per artisti quali Yves Klein e, per andare molto indietro nel tempo, il blu di Giotto prenaturalistico, diventano moniti per una riflessione urgente sulla natura.
Il pesce, simbolo iconico dei primi cristiani, riappare nel tempo contemporaneo, e sottolinea il flusso eterno dei pensieri, quelli che accompagnano la storia dell’uomo. Amore, morte, origine, sogno, energia, volontà, perseveranza, speranza, concetti che si raccolgono tutti in questo piccolo animaletto che vive sott’acqua silenziosamente e che non è il minaccioso cetaceo descritto da Herman Melville, la nostra parte più oscura, che riemerge dalle acque nell’inesorabilità di un epilogo tragico”.
Presenterà la mostra la storica dell'arte, prof.ssa Vittoria Coen. Seguirà brindisi offerto dalla ditta Guerrieri
Bebbe Sabatino, dopo aver insegnato all'Accademia di Belle Arti Brera di Milano, si è trasferito a Fano, e oggi insegna all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Vanta numerose personali: nel 1995 Galleria Agorà (Pa) – Museo Arte Contemporanea Gibellina, nel 2001 al Centro L. Di Sarro a Roma e alla Galleria Manir Arte di Parigi; nel 2004 alla Galleria Bagnal di Lisbona, nel 2013 a Palazzo Bocconi-Azimut di Milano e poi alla Galleria Pavesi di Milano.
“Sabatino - scrive la Coen - arricchisce la propria ricerca con ironia e autoironia. Ed anche i suoi pesci diventano “barocchi”, circondati da importanti cornici, ed escono dal perimetro del quadro; i colori vivaci non mancano, anzi, si accendono ulteriormente come fuochi, meteore, comete. Il blu, in particolare, è amato dall’artista, secondo quel concetto di spiritualità che, dal Blaue Reiter in poi, passando per artisti quali Yves Klein e, per andare molto indietro nel tempo, il blu di Giotto prenaturalistico, diventano moniti per una riflessione urgente sulla natura.
Il pesce, simbolo iconico dei primi cristiani, riappare nel tempo contemporaneo, e sottolinea il flusso eterno dei pensieri, quelli che accompagnano la storia dell’uomo. Amore, morte, origine, sogno, energia, volontà, perseveranza, speranza, concetti che si raccolgono tutti in questo piccolo animaletto che vive sott’acqua silenziosamente e che non è il minaccioso cetaceo descritto da Herman Melville, la nostra parte più oscura, che riemerge dalle acque nell’inesorabilità di un epilogo tragico”.
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