"Solitudo" violata: la Certosa di Calci nella Grande Guerra

Dal 27 Giugno 2015 al 04 Ottobre 2015
Calci | Pisa
Luogo: Museo Nazionale della Certosa di Calci
Indirizzo: piazza Roma 79
Orari: feriale 8.30-18.30; festivo 8.30-12.30
Curatori: Antonella Gioli, Severina Russo
Enti promotori:
- Fondazione Pisa
- Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa
- Regione Toscana
- Comune di Calci
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 2.50
Telefono per informazioni: +39 050 938430
E-Mail info: certosadicalci@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.sbappsae-pi.beniculturali.it
Venerdì 26 giugno alle 17.00, si inaugura al Museo Nazionale della Certosa monumentale di Calci la mostra "«Solitudo» violata. La Certosa di Calci nella Grande Guerra".
Durante la Grande Guerra, il complesso monumentale della Certosa di Calci fu utilizzato come caserma, ospedale di riserva per soldati italiani, ospedale per prigionieri dell'esercito austro-ungarico. Gran parte dei suoi corridoi dipinti, delle celle decorate e degli spazi affacciati sulla Corte d'onore o immersi nel verde della Val Graziosa venne trasformata in corsie, infermerie, sale mediche e operatorie, camerate, lavanderie, cucine, posti di guardia. Certosini e visitatori lasciarono il posto a medici e suore, soldati di sanità e scorte, prigionieri ammalati e mutilati di diverse nazionalità, lingue e religioni.
La mostra, che nasce da una accurata ricerca negli archivi e nel corpo stesso della Certosa, ricostruisce le fasi, le caratteristiche e le conseguenze di questa vicenda sulla conservazione della Certosa, sulla popolazione di Calci, sulle vite di migliaia di soldati.
Interventi all'inaugurazione
Paolo Mancarella, Prerettore per la didattica Università di Pisa
Stefano Casciu, Soprintendente al Polo museale toscano
Andrea Muzzi, Soprintendente Belle arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno
La mostra è a cura di Antonella Gioli e Severina Russo.
Ricerche di Antonella Gioli, Loredana Brancaccio, Martina Lerda, Anna Salvadorini, con la collaborazione di Anna Bertoncini, Sara Bruni, Chiara Cecalupo, Daniele Galleni.
Installazioni e documentario, regia di Gianluca Paoletti Barsotti
Pubblicazione La Certosa di Calci nella Grande Guerra. Riuso e tutela tra Pisa e l'Italia, a cura di Antonella Gioli, Edifir Edizioni Firenze
L'esposizione è stata realizzata con il contributo di Fondazione Pisa, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa e con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Calci.
Durante la Grande Guerra, il complesso monumentale della Certosa di Calci fu utilizzato come caserma, ospedale di riserva per soldati italiani, ospedale per prigionieri dell'esercito austro-ungarico. Gran parte dei suoi corridoi dipinti, delle celle decorate e degli spazi affacciati sulla Corte d'onore o immersi nel verde della Val Graziosa venne trasformata in corsie, infermerie, sale mediche e operatorie, camerate, lavanderie, cucine, posti di guardia. Certosini e visitatori lasciarono il posto a medici e suore, soldati di sanità e scorte, prigionieri ammalati e mutilati di diverse nazionalità, lingue e religioni.
La mostra, che nasce da una accurata ricerca negli archivi e nel corpo stesso della Certosa, ricostruisce le fasi, le caratteristiche e le conseguenze di questa vicenda sulla conservazione della Certosa, sulla popolazione di Calci, sulle vite di migliaia di soldati.
Interventi all'inaugurazione
Paolo Mancarella, Prerettore per la didattica Università di Pisa
Stefano Casciu, Soprintendente al Polo museale toscano
Andrea Muzzi, Soprintendente Belle arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno
La mostra è a cura di Antonella Gioli e Severina Russo.
Ricerche di Antonella Gioli, Loredana Brancaccio, Martina Lerda, Anna Salvadorini, con la collaborazione di Anna Bertoncini, Sara Bruni, Chiara Cecalupo, Daniele Galleni.
Installazioni e documentario, regia di Gianluca Paoletti Barsotti
Pubblicazione La Certosa di Calci nella Grande Guerra. Riuso e tutela tra Pisa e l'Italia, a cura di Antonella Gioli, Edifir Edizioni Firenze
L'esposizione è stata realizzata con il contributo di Fondazione Pisa, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa e con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Calci.
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