Primavera

Santa Croce

Primavera
Tra i più celebri capolavori del Rinascimento, l’opera fu realizzata per un esponente del ramo cadetto dei Medici, Lorenzo di Pierfrancesco. La lettura procede da destra verso sinistra: il vento Borea rapisce la ninfa Cloris fecondandola e trasformandola in Flora (la nostra Primavera) che sparge fiori sul terreno. Al centro sono Venere e Cupido, divinità dell’amore, l’eterno motore del mondo; più in là danzano le tre Grazie, divinità della bellezza legate al culto della natura. Chiude la composizione Mercurio che scaccia, in un gesto simbolico, le nubi dell’inverno. Oggetto di numerose interpretazioni storico –artistiche, nessuna delle quali definitiva o esaustiva, l’opera si presta a più livelli di lettura (storico-filosofico-allegorico). Il fascino che ne emana è in parte legato all’aura di mistero che ancora la circonda.