#NATIVI100
Dal 18 Dicembre 2021 al 05 Giugno 2022
Pistoia
Luogo: Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni
Indirizzo: Via Sant'Andrea 18
Orari: h 10.30
Curatori: Giovanna Uzzani
Enti promotori:
- Comune di Pistoia/Musei Civici
Telefono per informazioni: +39 0573 371817
E-Mail info: fabroni.artivisive@comune.pistoia.it
Sabato 18 dicembre è stata inaugurata a Palazzo Fabroni, Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia, la mostra #NATIVI100, a cura di Giovanna Uzzani. Rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 5 giugno 2022.
Promossa e realizzata dal Comune di Pistoia/Musei Civici, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci, Tempo Reale, l'associazione Eletto Arte e l'Archivio Nativi, e inserita nella programmazione espositiva di Palazzo Fabroni, la rassegna celebra il centenario della nascita del pittore pistoiese Gualtiero Nativi (Pistoia, 1921 – Greve in Chianti, 1999), riconosciuto maestro dell’astrattismo italiano del secondo Novecento, la cui figura viene così restituita al contesto delle migliori ricerche artistiche condotte negli anni della sua esistenza.
L’hashtag del titolo, tratto dal linguaggio dei social, è introdotto quale segno di aggregazione di interessi e allude sia alla ricorrenza del centenario che alla scelta di esporre in Palazzo Fabroni cento opere, per raccontare una vicenda che, dalle pitture giovanili degli anni quaranta giunge a quelle estreme, con uno sguardo alla scultura. La rassegna, infatti, costituirà anche l'occasione per mostrare al pubblico l’intero nucleo di dipinti che Nativi donò a Pistoia nel 1982: sette sono permanentemente esposti al pubblico nella sala dedicata all’artista al primo piano del museo; gli altri verranno allestiti a rotazione durante i mesi di apertura dell'esposizione.
Nelle sale del secondo piano il percorso espositivo segue, secondo una time-line cronologica, l’evoluzione della ricerca artistica di Nativi attraverso i decenni, dalle pitture giovanili degli anni Quaranta a quelle estreme degli anni Novanta del secolo scorso, con uno sguardo rivolto anche alla scultura e con divagazioni che consentono di mettere a fuoco i temi prediletti.
«La mostra dedicata a Gualtiero Nativi, allestita a Palazzo Fabroni, chiude un anno importante – evidenzia Margherita Semplici, assessore alle attività culturali del Comune di Pistoia –, durante il quale abbiamo ricordato il genio di Dante Alighieri e caratterizzato dalle celebrazioni per l’Anno Santo Iacobeo. Intendiamo così fornire un contributo profondo e duraturo agli studi specialistici e alla ricerca, ma anche l'opportunità di far meglio conoscere questo importante artista, originario di Pistoia e ad essa fortemente legato, anche alla luce del suo rapporto con Giovanni Michelucci, che gli fu maestro, amico e compagno di ricerca.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole, la mostra approfondisce il rapporto intenso del pittore con l'architetto pistoiese, maestro carismatico e amico, al quale Nativi deve la capacità di interpretare modernamente la decorazione pittorica nello spazio pubblico in ambienti fiorentini, purtroppo oggi perduti, quali la Saletta del Caffè Donnini (1949); mentre il clima di ricerca della seconda metà del Novecento è evocato in mostra attraverso l'allestimento di due installazioni sonore, a cura di Tempo Reale, realizzate nell'ambito del progetto regionale Toscanaincontemporanea2021: la prima diffonde la voce di Nativi intorno all’Autoritratto giovanile, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi; la seconda, con musiche di Vittorio Gelmetti composte nel 1960, rimanda all’interesse di Nativi per l’indagine sonora.
Dalla passerella al secondo piano di Palazzo Fabroni, che collega fra loro le due ali dell'edificio di via Sant'Andrea, in cui, sala dopo sala, si svolge il percorso espositivo su Nativi, è visibile a distanza ravvicinata l'inedito fregio in pittura di smalti su metallo, scelto come immagine della mostra, che l'artista realizzò fra il 1957 e il 1958 per il bancone del bar del Centro Tecnico Federale FIGC di Coverciano. Collocato su una delle pareti del sottostante salone centrale a doppio volume, al primo piano del palazzo, in ‘dialogo’ con l'intervento in nerofumo di Claudio Parmiggiani sulle altre pareti, esso svolge al contempo funzione di ideale collegamento della mostra con la sala dedicata proprio a Nativi nella collezione permanente del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia.
Il ricco e documentato catalogo della mostra, a cura di Giovanna Uzzani ed edito da Gli Ori, si configura come un’ampia e aggiornata monografia dedicata all’artista, di cui un saggio di Alessandro Masetti indaga il confronto stimolante con la ricerca di Michelucci nell'esperienza progettuale del fiorentino Caffè Donnini.
Presentazione del catalogo della mostra a cura di Giovanna Uzzani
Mercoledì 2 febbraio, ore 17
Sala Cinema - Museo Novecento, Firenze
In occasione della mostra il Museo Novecento di Firenze propone un incontro di presentazione del catalogo dell’esposizione dedicata al centenario della nascita del celebre maestro dell’astrattismo italiano del secondo Novecento, Gualtiero Nativi (Pistoia, 1921 – Greve in Chianti, 1999). Il ricco e documentato volume, a cura di Giovanna Uzzani, edizione Gli Ori, si configura come un’ampia e aggiornata monografia dedicata all’artista e ripercorre grazie a un ricco saggio di Giovanna Uzzani, le varie tappe del percorso artistico di Gualtiero Nativi. Pistoiese di nascita ma fiorentino d’adozione, Nativi dal 1946 si dedica alla pittura e nel 1947 giunge all’astrattismo. Risale al 1948 l’incontro con Giovanni Michelucci, che l’artista riconosce quale «unico maestro». Nasce frattanto l’Astrattismo classico di cui Nativi è uno dei cinque firmatari del manifesto e le cui vicende si chiudono nello stesso 1950 del loro pronunciamento.
All’interno del catalogo, un saggio di Alessandro Masetti indaga il confronto stimolante creatosi con la ricerca di Giovanni Michelucci nell'esperienza progettuale del fiorentino Caffè Donnini. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole, viene qui approfondito il rapporto intenso del pittore con l'architetto pistoiese, maestro carismatico e amico, al quale Nativi deve la capacità di interpretare modernamente la decorazione pittorica nello spazio pubblico in ambienti fiorentini, purtroppo oggi perduti, quali la Saletta del Caffè Donnini (1949); mentre il clima di ricerca della seconda metà del Novecento è evocato attraverso l'allestimento di due installazioni sonore, a cura di Tempo Reale, realizzate nell'ambito del progetto regionale Toscanaincontemporanea2021: la prima diffonde la voce di Nativi intorno all’Autoritratto giovanile, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi; la seconda, con musiche di Vittorio Gelmetti composte nel 1960, rimanda all’interesse di Nativi per l’indagine sonora. Sempre all’interno dell’esposizione pistoiese e documentato nel catalogo, è presente l'inedito fregio in pittura di smalti su metallo, scelto come immagine della mostra, che l'artista realizzò fra il 1957 e il 1958 per il bancone del bar del Centro Tecnico Federale FIGC di Coverciano.
La ricerca solitaria di Nativi approda nel corso degli anni a uno spazio pittorico inteso come teatro di forme dinamiche che si compenetrano e scontrano: emerge così la necessità di sinergie tra artisti e architetti, e trova impulso l’interesse di Nativi per la decorazione pittorica degli spazi pubblici, di cui rimangono ormai rare tracce a Firenze. Negli anni sessanta l’artista aderisce al gruppo di Quadrante e, dopo una breve stagione informale, torna a strutture geometriche complesse. Da allora, con crescente potenza immaginativa ed equilibrio di rapporti tonali, Nativi giunge a una limpida ‘classicità’. Esiti che appaiono nell’antologica pistoiese del 1982, a cura di Enrico Crispolti, cui segue la ricca donazione di opere alla città natale.
L’incontro verrà introdotto da Sergio Risaliti, Direttore Artistico del Museo Novecento Firenze, con interventi di: Eva Francioli, Coordinatrice scientifica Museo Novecento Firenze; Giovanna Uzzani, Storica dell’arte e curatrice della mostra #NATIVI100; Alessandro Masetti, co-autore del catalogo (Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole); Agnese Banti, co-autrice con Francesco Giomi delle installazioni sonore (Tempo Reale).
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Si ricorda l’obbligo del Green Pass rafforzato con la presentazione di un documento di identità e l’uso della mascherina ffp2 per la partecipazione all’evento.
Promossa e realizzata dal Comune di Pistoia/Musei Civici, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci, Tempo Reale, l'associazione Eletto Arte e l'Archivio Nativi, e inserita nella programmazione espositiva di Palazzo Fabroni, la rassegna celebra il centenario della nascita del pittore pistoiese Gualtiero Nativi (Pistoia, 1921 – Greve in Chianti, 1999), riconosciuto maestro dell’astrattismo italiano del secondo Novecento, la cui figura viene così restituita al contesto delle migliori ricerche artistiche condotte negli anni della sua esistenza.
L’hashtag del titolo, tratto dal linguaggio dei social, è introdotto quale segno di aggregazione di interessi e allude sia alla ricorrenza del centenario che alla scelta di esporre in Palazzo Fabroni cento opere, per raccontare una vicenda che, dalle pitture giovanili degli anni quaranta giunge a quelle estreme, con uno sguardo alla scultura. La rassegna, infatti, costituirà anche l'occasione per mostrare al pubblico l’intero nucleo di dipinti che Nativi donò a Pistoia nel 1982: sette sono permanentemente esposti al pubblico nella sala dedicata all’artista al primo piano del museo; gli altri verranno allestiti a rotazione durante i mesi di apertura dell'esposizione.
Nelle sale del secondo piano il percorso espositivo segue, secondo una time-line cronologica, l’evoluzione della ricerca artistica di Nativi attraverso i decenni, dalle pitture giovanili degli anni Quaranta a quelle estreme degli anni Novanta del secolo scorso, con uno sguardo rivolto anche alla scultura e con divagazioni che consentono di mettere a fuoco i temi prediletti.
«La mostra dedicata a Gualtiero Nativi, allestita a Palazzo Fabroni, chiude un anno importante – evidenzia Margherita Semplici, assessore alle attività culturali del Comune di Pistoia –, durante il quale abbiamo ricordato il genio di Dante Alighieri e caratterizzato dalle celebrazioni per l’Anno Santo Iacobeo. Intendiamo così fornire un contributo profondo e duraturo agli studi specialistici e alla ricerca, ma anche l'opportunità di far meglio conoscere questo importante artista, originario di Pistoia e ad essa fortemente legato, anche alla luce del suo rapporto con Giovanni Michelucci, che gli fu maestro, amico e compagno di ricerca.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole, la mostra approfondisce il rapporto intenso del pittore con l'architetto pistoiese, maestro carismatico e amico, al quale Nativi deve la capacità di interpretare modernamente la decorazione pittorica nello spazio pubblico in ambienti fiorentini, purtroppo oggi perduti, quali la Saletta del Caffè Donnini (1949); mentre il clima di ricerca della seconda metà del Novecento è evocato in mostra attraverso l'allestimento di due installazioni sonore, a cura di Tempo Reale, realizzate nell'ambito del progetto regionale Toscanaincontemporanea2021: la prima diffonde la voce di Nativi intorno all’Autoritratto giovanile, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi; la seconda, con musiche di Vittorio Gelmetti composte nel 1960, rimanda all’interesse di Nativi per l’indagine sonora.
Dalla passerella al secondo piano di Palazzo Fabroni, che collega fra loro le due ali dell'edificio di via Sant'Andrea, in cui, sala dopo sala, si svolge il percorso espositivo su Nativi, è visibile a distanza ravvicinata l'inedito fregio in pittura di smalti su metallo, scelto come immagine della mostra, che l'artista realizzò fra il 1957 e il 1958 per il bancone del bar del Centro Tecnico Federale FIGC di Coverciano. Collocato su una delle pareti del sottostante salone centrale a doppio volume, al primo piano del palazzo, in ‘dialogo’ con l'intervento in nerofumo di Claudio Parmiggiani sulle altre pareti, esso svolge al contempo funzione di ideale collegamento della mostra con la sala dedicata proprio a Nativi nella collezione permanente del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia.
Il ricco e documentato catalogo della mostra, a cura di Giovanna Uzzani ed edito da Gli Ori, si configura come un’ampia e aggiornata monografia dedicata all’artista, di cui un saggio di Alessandro Masetti indaga il confronto stimolante con la ricerca di Michelucci nell'esperienza progettuale del fiorentino Caffè Donnini.
Presentazione del catalogo della mostra a cura di Giovanna Uzzani
Mercoledì 2 febbraio, ore 17
Sala Cinema - Museo Novecento, Firenze
In occasione della mostra il Museo Novecento di Firenze propone un incontro di presentazione del catalogo dell’esposizione dedicata al centenario della nascita del celebre maestro dell’astrattismo italiano del secondo Novecento, Gualtiero Nativi (Pistoia, 1921 – Greve in Chianti, 1999). Il ricco e documentato volume, a cura di Giovanna Uzzani, edizione Gli Ori, si configura come un’ampia e aggiornata monografia dedicata all’artista e ripercorre grazie a un ricco saggio di Giovanna Uzzani, le varie tappe del percorso artistico di Gualtiero Nativi. Pistoiese di nascita ma fiorentino d’adozione, Nativi dal 1946 si dedica alla pittura e nel 1947 giunge all’astrattismo. Risale al 1948 l’incontro con Giovanni Michelucci, che l’artista riconosce quale «unico maestro». Nasce frattanto l’Astrattismo classico di cui Nativi è uno dei cinque firmatari del manifesto e le cui vicende si chiudono nello stesso 1950 del loro pronunciamento.
All’interno del catalogo, un saggio di Alessandro Masetti indaga il confronto stimolante creatosi con la ricerca di Giovanni Michelucci nell'esperienza progettuale del fiorentino Caffè Donnini. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole, viene qui approfondito il rapporto intenso del pittore con l'architetto pistoiese, maestro carismatico e amico, al quale Nativi deve la capacità di interpretare modernamente la decorazione pittorica nello spazio pubblico in ambienti fiorentini, purtroppo oggi perduti, quali la Saletta del Caffè Donnini (1949); mentre il clima di ricerca della seconda metà del Novecento è evocato attraverso l'allestimento di due installazioni sonore, a cura di Tempo Reale, realizzate nell'ambito del progetto regionale Toscanaincontemporanea2021: la prima diffonde la voce di Nativi intorno all’Autoritratto giovanile, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi; la seconda, con musiche di Vittorio Gelmetti composte nel 1960, rimanda all’interesse di Nativi per l’indagine sonora. Sempre all’interno dell’esposizione pistoiese e documentato nel catalogo, è presente l'inedito fregio in pittura di smalti su metallo, scelto come immagine della mostra, che l'artista realizzò fra il 1957 e il 1958 per il bancone del bar del Centro Tecnico Federale FIGC di Coverciano.
La ricerca solitaria di Nativi approda nel corso degli anni a uno spazio pittorico inteso come teatro di forme dinamiche che si compenetrano e scontrano: emerge così la necessità di sinergie tra artisti e architetti, e trova impulso l’interesse di Nativi per la decorazione pittorica degli spazi pubblici, di cui rimangono ormai rare tracce a Firenze. Negli anni sessanta l’artista aderisce al gruppo di Quadrante e, dopo una breve stagione informale, torna a strutture geometriche complesse. Da allora, con crescente potenza immaginativa ed equilibrio di rapporti tonali, Nativi giunge a una limpida ‘classicità’. Esiti che appaiono nell’antologica pistoiese del 1982, a cura di Enrico Crispolti, cui segue la ricca donazione di opere alla città natale.
L’incontro verrà introdotto da Sergio Risaliti, Direttore Artistico del Museo Novecento Firenze, con interventi di: Eva Francioli, Coordinatrice scientifica Museo Novecento Firenze; Giovanna Uzzani, Storica dell’arte e curatrice della mostra #NATIVI100; Alessandro Masetti, co-autore del catalogo (Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole); Agnese Banti, co-autrice con Francesco Giomi delle installazioni sonore (Tempo Reale).
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Si ricorda l’obbligo del Green Pass rafforzato con la presentazione di un documento di identità e l’uso della mascherina ffp2 per la partecipazione all’evento.
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