Nane Zavagno. La natura e le forme. Disegno pittura scultura mosaico
Nane Zavagno, La natura e le forme. Disegno pittura scultura mosaico, PArCo, Pordenone
Dal 16 Settembre 2012 al 30 Dicembre 2012
Pordenone
Luogo: PArCo
Indirizzo: viale Dante 33
Orari: da martedì a sabato 15-19; domenica 10- 13/ 15-19
Curatori: Giancarlo Pauletto
Enti promotori:
- dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone
- Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole
- Centro Iniziative Culturali di Pordenone
Telefono per informazioni: +39 0434 523780/ 392935
E-Mail info: info@artemodernapordenone.it
Sito ufficiale: http://www.artemodernapordenone.it
Sabato 15 settembre 2012 sarà inaugurata alla Galleria d’arte moderna e contemporanea “Armando Pizzinato”, polo museale di PArCo, acronimo di Pordenone Arte Contemporanea, la grande antologica “Nane Zavagno - la natura e le forme. Disegno pittura scultura mosaico”. L’esposizione si articola in altre due sedi espositive, quali la Galleria Sagittaria del Centro Iniziative Culturali Pordenone e Palazzo Cossetti, sede direzionale della Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole; un ampliamento necessario per una delle più ricche rassegne dedicate all’artista, che offrirà al pubblico la preziosa opportunità di ammirare e percorrere, in un’unica occasione espositiva, la sua ricerca pluridecennale che spazia tra mosaico, scultura, pittura e disegno. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone in collaborazione con la Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole e il Centro Iniziative Culturali di Pordenone. L’esposizione, a cura di Giancarlo Pauletto sarà corredata da un catalogo edito da Allemandi con testi critici di Enrico Crispolti e Giancarlo Pauletto,
Dopo la grande antologica allestita a Villa Manin nel 2002, la città di Pordenone, da sempre attenta al lavoro dell’artista e proprietaria di alcuni dei suoi capolavori, vuole rendere omaggio all’intera carriera di Nane Zavagno con una mostra che presenterà, in maniera esclusiva e con molte opere inedite, i disegni, ultime opere e sintesi straordinaria di tutta la sua produzione artistica, riconosciuti dalla critica come autentiche eccellenze.
Si accorpano al nucleo centrale della mostra le sue sculture, conosciute in tutto il mondo, opere pittoriche e gli innovativi mosaici.
Nane Zavagno vanta, ad oggi, oltre trenta mostre personali internazionali e quasi duecento collettive e le sue opere sono esposte nei più importanti musei pubblici come in prestigiose collezioni private.
Il percorso di Zavagno è sorprendente e rivela la capacità di evolversi continuamente in maniera del tutto autonoma, partendo da una situazione periferica, come quella friulana, ma confrontandosi con le più innovative tendenze dell’arte contemporanea. Enrico Crispolti nel 1987 inseriva l’artista in quel filone di ricerca da lui definito “nomadico”, proprio per la molteplicità dei suoi interessi e la curiosità verso tecniche e materiali diversi.
Nonostante tale poliedricità ogni tecnica viene impiegata con grande consapevolezza linguistica e con un’attenzione specifica e dedicata alla materia prescelta. Nane Zavagno è uno degli scultori italiani più rappresentativi della sua generazione e, al tempo stesso, uno dei protagonisti indiscussi della rivoluzione artistica musiva contemporanea riuscendo a toccare, con uguale maestria e forza inventiva, grafica e pittura.
Dopo un iniziale accostamento alle poetiche dell’Informale, che lo indirizzano nell’uso espressivo della materia, nel 1961 scopre le nuove valenze percettive dell’alluminio anodico; sono gli anni internazionali dell’affermazione dell’optical, dell’arte cinetica e visuale. Zavagno presenta le sue opere alla mostra parigina al Gran Palais nel 1977 di fronte e di fianco a quelle di Victor Vasarely, Julio Le Parc, Soto e Hugo Rodolfo Demarco.
Il terremoto in Friuli del maggio 1976 comporterà un’interruzione nella sua produzione artistica che riprenderà all’inizio degli anni Ottanta, quando ha inizio una nuova stagione plastica imperniata su nuovi equilibri formali e su una vocazione monumentale.
Le opere scultoree come i mosaici, che ricordiamo, lo vedono protagonista in Italia per creatività rivoluzionaria, rispondono alla stessa prassi operativa, la modularità, facendo di Zavagno, come scrive Isabella Reale, un maestro riconosciuto a livello internazionale ha conquistato al mosaico una nuova esaltazione materica lo ha reso nuovamente lingua viva.
Negli ultimi anni Zavagno torna all’origine, a quella forza espressiva che racchiude ed è alla base di tutte le altre soluzioni figurative, il disegno e la grafica.
I disegni, protagonisti dell’intera mostra, rappresentano, come dichiarava Alfonso Panzetta nel catalogo della mostra di Villa Manin, il medium con il quale l’artista rivela doti straordinarie di freschezza e sintesi, e il mezzocon cui lo spettatore può rendersi conto dell’esistenza, in realtà, di una sola anima di Nane Zavagno.
Il titolo di questa mostra, scelto sapientemente dal curatore, evidenzia, da un lato, il carattere emozionale e dall’altro, il rigore delle geometrie. L’elemento naturale in Zavagno, essendo aperto e mai definito, coinvolge lo spettatore travolgendolo.
Con questa prossima mostra, che segue quella in corso dedicata a Italo Zannier e precede quella su Armando Pizzinato, che verrà inauguratanel 2013, la città di Pordenone, conferma lo spirito e la voglia di posizionarsi in maniera forte e significativa nel panorama artistico contemporaneo nazionale.
L’iniziativa sottolinea il ruolo promotore nel campo della valorizzazione degli artisti attivi sul proprio territorio della nuova Galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone, che recentemente ha affiancato alla Villa ottocentesca, immersa in un parco e in un roseto di pregio, un ampliamento dedicato alle esposizioni di grande valenza tecnologica.
Ricca di oltre un migliaio di opere, articolate tra Otto e Novecento, con una particolare attenzione per gli artisti friulani, tra cui De Paoli, Vettori, Zuccheri, Pizzinato, Zigaina, Tramontin, Bertoia, la Galleria conserva tra le sue collezioni, come eccellenza di valenza internazionale, la Collezione Ruini-Zacchi, caratterizzata da capolavori di Savinio, De Pisis, Campigli, Fontana, Guttuso e una ricca raccolta grafica con opere di Picasso, De Chirico, Delvaux, Severini.
Le attività dedicata all’arte contemporanea e alle arti visive si articolano anche nella sede espositiva, denominata PArCo 2, inaugurata con Jim Goldberg, prima monografica italiana che ha reso omaggio al fotografo statunitense della Magnum, vincitore del Premio Cartier Bresson.
Festival culturali come il “pordenonelegge”, “Dedica”, “Le Giornate del Cinema Muto” consacrano Pordenone come centro di richiamo per tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’arte in maniera forte e innovativa.
NANE ZAVAGNO
Nane Zavagno nasce nel 1932. Giovanissimo subentra a Dino Basaldella nell'insegnamento di arti plastiche a Udine. Disegna, dipinge, scolpisce. Nel 1962 le sue opere sono segnalate in Francia dalla prestigiosa "Revue Moderne". Partecipa, insieme a D'Agostino, Perilli, Pomodoro e Radice alle copertine d'arte di Esso Rivista. Nel 1982 è tra gli artisti invitati all'Espace Cardin di Parigi. Espone in 26 mostre personali e oltre 100 collettive in vari Paesi, dalle Biennali italiane, a quella internazionale di Venezia, alla Svizzera, all'Austria, alla Croazia, al Perù, al Gran Palais di Parigi, dove le sue opere sono più volte esposte insieme a quelle di Vasarely, Le Parc, Soto, Demarco. Nel 1996, insieme a Cavaliere, Ciussi e Munari, presenta le proprie sculture nel Parco del Castello di Miramare a Trieste. La Fondazione Mondrian di Amersfoort in Olanda lo invita nel 2001 all' "Exposite Mondiale Echo's" dove espone alcune sue creazioni, molte delle quali si trovano in collezioni o collocazioni pubbliche, in Europa e in America.
Dopo la grande antologica allestita a Villa Manin nel 2002, la città di Pordenone, da sempre attenta al lavoro dell’artista e proprietaria di alcuni dei suoi capolavori, vuole rendere omaggio all’intera carriera di Nane Zavagno con una mostra che presenterà, in maniera esclusiva e con molte opere inedite, i disegni, ultime opere e sintesi straordinaria di tutta la sua produzione artistica, riconosciuti dalla critica come autentiche eccellenze.
Si accorpano al nucleo centrale della mostra le sue sculture, conosciute in tutto il mondo, opere pittoriche e gli innovativi mosaici.
Nane Zavagno vanta, ad oggi, oltre trenta mostre personali internazionali e quasi duecento collettive e le sue opere sono esposte nei più importanti musei pubblici come in prestigiose collezioni private.
Il percorso di Zavagno è sorprendente e rivela la capacità di evolversi continuamente in maniera del tutto autonoma, partendo da una situazione periferica, come quella friulana, ma confrontandosi con le più innovative tendenze dell’arte contemporanea. Enrico Crispolti nel 1987 inseriva l’artista in quel filone di ricerca da lui definito “nomadico”, proprio per la molteplicità dei suoi interessi e la curiosità verso tecniche e materiali diversi.
Nonostante tale poliedricità ogni tecnica viene impiegata con grande consapevolezza linguistica e con un’attenzione specifica e dedicata alla materia prescelta. Nane Zavagno è uno degli scultori italiani più rappresentativi della sua generazione e, al tempo stesso, uno dei protagonisti indiscussi della rivoluzione artistica musiva contemporanea riuscendo a toccare, con uguale maestria e forza inventiva, grafica e pittura.
Dopo un iniziale accostamento alle poetiche dell’Informale, che lo indirizzano nell’uso espressivo della materia, nel 1961 scopre le nuove valenze percettive dell’alluminio anodico; sono gli anni internazionali dell’affermazione dell’optical, dell’arte cinetica e visuale. Zavagno presenta le sue opere alla mostra parigina al Gran Palais nel 1977 di fronte e di fianco a quelle di Victor Vasarely, Julio Le Parc, Soto e Hugo Rodolfo Demarco.
Il terremoto in Friuli del maggio 1976 comporterà un’interruzione nella sua produzione artistica che riprenderà all’inizio degli anni Ottanta, quando ha inizio una nuova stagione plastica imperniata su nuovi equilibri formali e su una vocazione monumentale.
Le opere scultoree come i mosaici, che ricordiamo, lo vedono protagonista in Italia per creatività rivoluzionaria, rispondono alla stessa prassi operativa, la modularità, facendo di Zavagno, come scrive Isabella Reale, un maestro riconosciuto a livello internazionale ha conquistato al mosaico una nuova esaltazione materica lo ha reso nuovamente lingua viva.
Negli ultimi anni Zavagno torna all’origine, a quella forza espressiva che racchiude ed è alla base di tutte le altre soluzioni figurative, il disegno e la grafica.
I disegni, protagonisti dell’intera mostra, rappresentano, come dichiarava Alfonso Panzetta nel catalogo della mostra di Villa Manin, il medium con il quale l’artista rivela doti straordinarie di freschezza e sintesi, e il mezzocon cui lo spettatore può rendersi conto dell’esistenza, in realtà, di una sola anima di Nane Zavagno.
Il titolo di questa mostra, scelto sapientemente dal curatore, evidenzia, da un lato, il carattere emozionale e dall’altro, il rigore delle geometrie. L’elemento naturale in Zavagno, essendo aperto e mai definito, coinvolge lo spettatore travolgendolo.
Con questa prossima mostra, che segue quella in corso dedicata a Italo Zannier e precede quella su Armando Pizzinato, che verrà inauguratanel 2013, la città di Pordenone, conferma lo spirito e la voglia di posizionarsi in maniera forte e significativa nel panorama artistico contemporaneo nazionale.
L’iniziativa sottolinea il ruolo promotore nel campo della valorizzazione degli artisti attivi sul proprio territorio della nuova Galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone, che recentemente ha affiancato alla Villa ottocentesca, immersa in un parco e in un roseto di pregio, un ampliamento dedicato alle esposizioni di grande valenza tecnologica.
Ricca di oltre un migliaio di opere, articolate tra Otto e Novecento, con una particolare attenzione per gli artisti friulani, tra cui De Paoli, Vettori, Zuccheri, Pizzinato, Zigaina, Tramontin, Bertoia, la Galleria conserva tra le sue collezioni, come eccellenza di valenza internazionale, la Collezione Ruini-Zacchi, caratterizzata da capolavori di Savinio, De Pisis, Campigli, Fontana, Guttuso e una ricca raccolta grafica con opere di Picasso, De Chirico, Delvaux, Severini.
Le attività dedicata all’arte contemporanea e alle arti visive si articolano anche nella sede espositiva, denominata PArCo 2, inaugurata con Jim Goldberg, prima monografica italiana che ha reso omaggio al fotografo statunitense della Magnum, vincitore del Premio Cartier Bresson.
Festival culturali come il “pordenonelegge”, “Dedica”, “Le Giornate del Cinema Muto” consacrano Pordenone come centro di richiamo per tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’arte in maniera forte e innovativa.
NANE ZAVAGNO
Nane Zavagno nasce nel 1932. Giovanissimo subentra a Dino Basaldella nell'insegnamento di arti plastiche a Udine. Disegna, dipinge, scolpisce. Nel 1962 le sue opere sono segnalate in Francia dalla prestigiosa "Revue Moderne". Partecipa, insieme a D'Agostino, Perilli, Pomodoro e Radice alle copertine d'arte di Esso Rivista. Nel 1982 è tra gli artisti invitati all'Espace Cardin di Parigi. Espone in 26 mostre personali e oltre 100 collettive in vari Paesi, dalle Biennali italiane, a quella internazionale di Venezia, alla Svizzera, all'Austria, alla Croazia, al Perù, al Gran Palais di Parigi, dove le sue opere sono più volte esposte insieme a quelle di Vasarely, Le Parc, Soto, Demarco. Nel 1996, insieme a Cavaliere, Ciussi e Munari, presenta le proprie sculture nel Parco del Castello di Miramare a Trieste. La Fondazione Mondrian di Amersfoort in Olanda lo invita nel 2001 all' "Exposite Mondiale Echo's" dove espone alcune sue creazioni, molte delle quali si trovano in collezioni o collocazioni pubbliche, in Europa e in America.
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