Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci
Dal 06 Maggio 2023 al 31 Dicembre 2024
Prato
Luogo: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Indirizzo: Viale della Repubblica 277
Sito ufficiale: http://www.centropecci.it
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci: un percorso spiazzante, aperto al pubblico a partire dal 6 maggio 2023, che rilegge le opere raccolte dal Centro, selezionandone oltre 50 tra le circa 1200 acquisite o donate dal 1988 a oggi. Fontana, Boetti, Warhol, Richter, Kounellis, Bonvicini, Schnabel e Fumai, questi alcuni dei grandi artisti presenti nella collezione.
Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi viene dedicata in modo permanente alla presentazione delle collezioni. Firma il progetto del display lo studio Formafantasma secondo criteri di sostenibilità e accessibilità, tematiche che ispirano l’azione di direzione artistica nella proposta del Centro. L’Ala grande Nio (dall’architettura realizzata nel 2016 da Maurice Nio) si trasforma così in un luogo ancora più inedito per vivere il Centro Pecci, raccontare Prato e conoscere l’arte contemporanea dal dopoguerra a oggi.
“Per il Centro Pecci si apre oggi una nuova era, all’insegna della inclusione e dell’accessibilità. Riportare al centro del museo la collezione significa restituire valore ad un luogo che vuol essere, in prima istanza, uno spazio aperto alla comunità nonché un punto di riferimento del contemporaneo per l’intero Paese oltre che a livello internazionale. Una collezione che continuerà ad arricchirsi e che, da oggi, contribuisce a valorizzare la grande offerta artistico-culturale del Centro” afferma Lorenzo Bini Smaghi, Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana.
L’ospite speciale con cui si celebra questo importante corso dell’istituzione è la fotografa Lina Pallotta che inaugura la sua prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana Volevo vedermi negli occhi, in programma dal 6 maggio al 15 ottobre 2023 negli spazi espositivi del Centro Pecci. Curata da Michele Bertolino ed Elena Magini, la mostra presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans, a partire dal 1990. Quasi ottanta fotografie si muovono nello spazio ora come pagine a muro, ora come strutture autoportanti, valorizzando la confidenza del racconto personale, sfuggente e trasformativo dell’esistente.
“Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci è l’allestimento permanente delle collezioni in un’ala del Centro che restituisce alla collettività la storia e il patrimonio di una delle istituzioni più importanti del Paese. Un’istituzione che da 35 anni promuove la cultura del contemporaneo come testimonia la mostra Lina Pallotta. Volevo vedermi negli occhi.
Con Eccentrica, la museografia italiana torna protagonista con un esempio formidabile di ‘arte del porgere’ le opere al pubblico. Lo studio di design Formafantasma firma il progetto di allestimento della collezione del Centro, riattivando una tradizione prestigiosa di architetti e designer che si sono dedicati agli interni dei musei. Rispetto al passato, però, è un museo d’arte contemporanea ad avere, per la prima volta, un progetto di allestimento firmato. Eccentrica è, dunque, un viaggio straordinario e inaspettato, pensato in un’ottica di sostenibilità, accessibilità e formazione” dichiara Stefano Collicelli Cagol, Direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.
Perché Eccentrica? È una parola che rimanda al porsi fuori dal centro. Vicino al casello autostradale, la posizione del Centro Pecci è in un punto di snodo e di passaggio. Le sue collezioni restituiscono una varietà di produzioni artistiche che aprono percorsi eccentrici tra le discipline, contaminando i discorsi e le pratiche. Eccentrica vuole celebrare questo potenziale attraverso un allestimento che trae la sua forza dai cortocircuiti temporali e spaziali tra opere e materiali d’archivio.
Sin dagli inizi, l’attività di collezionismo del Centro ha voluto testimoniare la storia dell’istituzione e il suo impegno a promuovere e diffondere la cultura contemporanea. Con il sostegno dell’imprenditoria, le collezioni si sono formate in risposta alle esposizioni, ai lasciti di privati e alle scelte di direttrici e direttori. Questa eterogeneità costitutiva definisce la natura eccentrica del Centro Pecci e rivela, oggi, tutta la sua forza, esautorando il museo dall’impresa impossibile di rappresentare in modo onnicomprensivo la storia dell’arte contemporanea o di confinarla nella rappresentazione di singoli movimenti. Ne rivela però anche i limiti, come la predilezione per una specifica zona geografica (Europa, Stati Uniti, Ex Unione Sovietica) e per una linea perlopiù “maschile” della creazione artistica, una consuetudine che chiede un cambio di passo.
Ben quattro le sezioni espositive in cui si articola il percorso di Eccentrica:
. Il Centro in una stanza, composta da una serie di opere di grandi dimensioni raccolte nel corso degli anni di attività del Centro Pecci a testimonianza della sperimentazione con vari materiali messa in atto da artiste e artisti.
. Il taglio è una macchina del tempo che attraverso l'opera di Lucio Fontana, come una macchina del tempo, ci catapulta verso il passato, dal trauma collettivo della Seconda Guerra Mondiale fino alle lotte femministe degli anni Settanta.
. Italia Novanta, un decennio che è da decifrarenon solo attraverso gli avvenimenti di quel periodo ma anche con le opere delle artiste e degli artisti che abitano questa sezione.
. Futuro Radicale accoglie invece opere dell'architettura radicale, un ambito di ricerca collezionato e studiato al Centro Pecci sin dai suoi inizi, un trampolino per lo sviluppo futuro nel mondo digitale dell'istituzione e della sua collezione.
Un sistema d’illuminazione elegante, studiato appositamente per l'allestimento permanente, rende più leggibili le opere. Il percorso costituisce una nuova possibilità di esperienza artistica, oltre che uno spazio architettonico iconico. Eccentrica è anche uno strumento di formazione attraverso percorsi tra le diverse discipline pensati per scuole, università, imprese, per persone appassionate o anche semplicemente curiose di arte. Il nuovo allestimento offre un'area dedicata agli eventi, immersa tra i capolavori delle collezioni nella prima sezione e una serie di ripiani lungo tutto il percorso per accogliere materiali, che renderanno inclusiva l’esperienza della fruizione delle opere e dei documenti. Un intervento significativo - nell’ambito di un progetto finanziato con i fondi del Pnrr – reso possibile grazie a una co-progettazione con la ASL e altre associazioni del territorio, come l’Unione Italiana Ciechi e l’Ente Nazionale Sordi.
Caratterizza, infine, l’allestimento un sistema di pareti in tessuto che testimonia la presenza del settore tessile come tradizionale cultura industriale del distretto pratese.
Artisti in esposizione: Vito Acconci, Archizoom, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Mirella Bentivoglio, Edo Bertoglio, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Giulia Cenci, Daniela De Lorenzo, Sylvie Fleury, Lucio Fontana, Chiara Fumai, Marco Gastini, Nan Goldin, Dmitri Gutov, Ilya Kabakov, Anish Kapoor, Kinkaleri, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Nanda Lanfranco, Paul Etienne Lincoln, Jacques Lipchitz, Francesco Lo Savio, Lucia Marcucci, Silvia Mejía, Verita Monselles, Liliana Moro, Robert Morris, Mimmo Paladino, Gianni Pettena, Gerhard Richter, Julian Schnabel, Superstudio, Francesco Torrini, UFO, VALIE EXPORT, Andy Warhol.
Sponsor tecnici: Manteco S.p.A, FLOS
Si ringraziano le imprese e i privati che hanno sostenuto il progetto attraverso le loro donazioni: Pecci Filati, Filati Naturali, Tessilfibre, Publiacqua, Pontoglio, Ego, TT-Tecnosistemi, Antilotex, Alia, IBLAW Studio legale, Pugi - Chirico Studio legale associato, Massimo Adario, Dimitri Borri, Filippo Giagnoni, Allegra Giudici, Morgan Fiumi.
Fondazione per le arti contemporanee in Toscana
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
Istituzione fondata da Comune di Prato e sostenuta da Regione Toscana
Partner: Lapalma, Centro Porsche Firenze, Ied, UnicoopFi
Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi viene dedicata in modo permanente alla presentazione delle collezioni. Firma il progetto del display lo studio Formafantasma secondo criteri di sostenibilità e accessibilità, tematiche che ispirano l’azione di direzione artistica nella proposta del Centro. L’Ala grande Nio (dall’architettura realizzata nel 2016 da Maurice Nio) si trasforma così in un luogo ancora più inedito per vivere il Centro Pecci, raccontare Prato e conoscere l’arte contemporanea dal dopoguerra a oggi.
“Per il Centro Pecci si apre oggi una nuova era, all’insegna della inclusione e dell’accessibilità. Riportare al centro del museo la collezione significa restituire valore ad un luogo che vuol essere, in prima istanza, uno spazio aperto alla comunità nonché un punto di riferimento del contemporaneo per l’intero Paese oltre che a livello internazionale. Una collezione che continuerà ad arricchirsi e che, da oggi, contribuisce a valorizzare la grande offerta artistico-culturale del Centro” afferma Lorenzo Bini Smaghi, Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana.
L’ospite speciale con cui si celebra questo importante corso dell’istituzione è la fotografa Lina Pallotta che inaugura la sua prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana Volevo vedermi negli occhi, in programma dal 6 maggio al 15 ottobre 2023 negli spazi espositivi del Centro Pecci. Curata da Michele Bertolino ed Elena Magini, la mostra presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans, a partire dal 1990. Quasi ottanta fotografie si muovono nello spazio ora come pagine a muro, ora come strutture autoportanti, valorizzando la confidenza del racconto personale, sfuggente e trasformativo dell’esistente.
“Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci è l’allestimento permanente delle collezioni in un’ala del Centro che restituisce alla collettività la storia e il patrimonio di una delle istituzioni più importanti del Paese. Un’istituzione che da 35 anni promuove la cultura del contemporaneo come testimonia la mostra Lina Pallotta. Volevo vedermi negli occhi.
Con Eccentrica, la museografia italiana torna protagonista con un esempio formidabile di ‘arte del porgere’ le opere al pubblico. Lo studio di design Formafantasma firma il progetto di allestimento della collezione del Centro, riattivando una tradizione prestigiosa di architetti e designer che si sono dedicati agli interni dei musei. Rispetto al passato, però, è un museo d’arte contemporanea ad avere, per la prima volta, un progetto di allestimento firmato. Eccentrica è, dunque, un viaggio straordinario e inaspettato, pensato in un’ottica di sostenibilità, accessibilità e formazione” dichiara Stefano Collicelli Cagol, Direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.
Perché Eccentrica? È una parola che rimanda al porsi fuori dal centro. Vicino al casello autostradale, la posizione del Centro Pecci è in un punto di snodo e di passaggio. Le sue collezioni restituiscono una varietà di produzioni artistiche che aprono percorsi eccentrici tra le discipline, contaminando i discorsi e le pratiche. Eccentrica vuole celebrare questo potenziale attraverso un allestimento che trae la sua forza dai cortocircuiti temporali e spaziali tra opere e materiali d’archivio.
Sin dagli inizi, l’attività di collezionismo del Centro ha voluto testimoniare la storia dell’istituzione e il suo impegno a promuovere e diffondere la cultura contemporanea. Con il sostegno dell’imprenditoria, le collezioni si sono formate in risposta alle esposizioni, ai lasciti di privati e alle scelte di direttrici e direttori. Questa eterogeneità costitutiva definisce la natura eccentrica del Centro Pecci e rivela, oggi, tutta la sua forza, esautorando il museo dall’impresa impossibile di rappresentare in modo onnicomprensivo la storia dell’arte contemporanea o di confinarla nella rappresentazione di singoli movimenti. Ne rivela però anche i limiti, come la predilezione per una specifica zona geografica (Europa, Stati Uniti, Ex Unione Sovietica) e per una linea perlopiù “maschile” della creazione artistica, una consuetudine che chiede un cambio di passo.
Ben quattro le sezioni espositive in cui si articola il percorso di Eccentrica:
. Il Centro in una stanza, composta da una serie di opere di grandi dimensioni raccolte nel corso degli anni di attività del Centro Pecci a testimonianza della sperimentazione con vari materiali messa in atto da artiste e artisti.
. Il taglio è una macchina del tempo che attraverso l'opera di Lucio Fontana, come una macchina del tempo, ci catapulta verso il passato, dal trauma collettivo della Seconda Guerra Mondiale fino alle lotte femministe degli anni Settanta.
. Italia Novanta, un decennio che è da decifrarenon solo attraverso gli avvenimenti di quel periodo ma anche con le opere delle artiste e degli artisti che abitano questa sezione.
. Futuro Radicale accoglie invece opere dell'architettura radicale, un ambito di ricerca collezionato e studiato al Centro Pecci sin dai suoi inizi, un trampolino per lo sviluppo futuro nel mondo digitale dell'istituzione e della sua collezione.
Un sistema d’illuminazione elegante, studiato appositamente per l'allestimento permanente, rende più leggibili le opere. Il percorso costituisce una nuova possibilità di esperienza artistica, oltre che uno spazio architettonico iconico. Eccentrica è anche uno strumento di formazione attraverso percorsi tra le diverse discipline pensati per scuole, università, imprese, per persone appassionate o anche semplicemente curiose di arte. Il nuovo allestimento offre un'area dedicata agli eventi, immersa tra i capolavori delle collezioni nella prima sezione e una serie di ripiani lungo tutto il percorso per accogliere materiali, che renderanno inclusiva l’esperienza della fruizione delle opere e dei documenti. Un intervento significativo - nell’ambito di un progetto finanziato con i fondi del Pnrr – reso possibile grazie a una co-progettazione con la ASL e altre associazioni del territorio, come l’Unione Italiana Ciechi e l’Ente Nazionale Sordi.
Caratterizza, infine, l’allestimento un sistema di pareti in tessuto che testimonia la presenza del settore tessile come tradizionale cultura industriale del distretto pratese.
Artisti in esposizione: Vito Acconci, Archizoom, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Mirella Bentivoglio, Edo Bertoglio, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Giulia Cenci, Daniela De Lorenzo, Sylvie Fleury, Lucio Fontana, Chiara Fumai, Marco Gastini, Nan Goldin, Dmitri Gutov, Ilya Kabakov, Anish Kapoor, Kinkaleri, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Nanda Lanfranco, Paul Etienne Lincoln, Jacques Lipchitz, Francesco Lo Savio, Lucia Marcucci, Silvia Mejía, Verita Monselles, Liliana Moro, Robert Morris, Mimmo Paladino, Gianni Pettena, Gerhard Richter, Julian Schnabel, Superstudio, Francesco Torrini, UFO, VALIE EXPORT, Andy Warhol.
Sponsor tecnici: Manteco S.p.A, FLOS
Si ringraziano le imprese e i privati che hanno sostenuto il progetto attraverso le loro donazioni: Pecci Filati, Filati Naturali, Tessilfibre, Publiacqua, Pontoglio, Ego, TT-Tecnosistemi, Antilotex, Alia, IBLAW Studio legale, Pugi - Chirico Studio legale associato, Massimo Adario, Dimitri Borri, Filippo Giagnoni, Allegra Giudici, Morgan Fiumi.
Fondazione per le arti contemporanee in Toscana
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Istituzione fondata da Comune di Prato e sostenuta da Regione Toscana
Partner: Lapalma, Centro Porsche Firenze, Ied, UnicoopFi
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