700 e non li dimostra. Dante e la Commedia nelle raccolte della Biblioteca Panizzi

Luigi Calamatta, Francoise de Rimini, 1843. Da un dipinto di Ary Scheffer

 

Dal 02 Ottobre 2021 al 09 Gennaio 2022

Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia

Luogo: Biblioteca Panizzi

Indirizzo: Via Luigi Carlo Farini 3

Orari: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 19 e nelle giornate di domenica 17 ottobre, 14 novembre, 28 novembre e 5 dicembre dalle 10 alle 13

Curatori: Roberto Marcuccio e Chiara Panizzi

Enti promotori:

  • Comune di Reggio Emilia

Costo del biglietto: L’ingresso è libero, ma contingentato e per accedere alla mostra è necessario il Green Pass

Sito ufficiale: http://www.bibliotecapanizzi.it


La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia ricorda il VII centenario della morte di Dante con una mostra allestita nella Sala Pianoterra dal 2 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.

La mostra, dal titolo "700 e non li dimostra. Dante e la Commedia nelle raccolte della Biblioteca Panizzi", è curata da Roberto Marcuccio e Chiara Panizzi e propone un percorso finalizzato alla conoscenza della figura di Dante e del messaggio poetico, storico e umano della sua opera, in particolare la Commedia, ma non solo, e alla valorizzazione di un ampio insieme di documenti, bibliografici e iconografici, conservati nelle raccolte grafiche e librarie della Biblioteca.

L'assunto di partenza è che l'interrogarsi sul destino dell'anima dopo la morte faccia parte di una riflessione antica quanto la stessa umanità, che nel corso del tempo ha dato vita a svariate manifestazioni letterarie e artistiche, a partire dal Libro dei morti dell’Antico Egitto e dai viaggi nell'aldilà di Ulisse, Enea e san Paolo, descritti rispettivamente nell’Odissea, nell’Eneide e nella Seconda lettera ai Corinzi.

All'origine della Commedia, vi è la rielaborazione personale, da parte di Dante, di numerose fonti classiche, bibliche, medievali e arabe, e la storia della propria formazione spirituale, attraverso molteplici esperienze – amorose, morali, religiose, politiche, filosofiche e letterarie. Il tutto ricomposto in una struttura tanto solida ed euritmica da ricordare la grandiosità di una cattedrale, quanto nuova, viva ed attuale, da parlare all’uomo di ogni tempo.

Prende così forma un percorso al cui interno vengono indagati il volto di Dante, attraverso le incisioni che ripropongono un'iconografia dapprima legata alle rappresentazioni trecentesche e fiorentine, che mostrano un giovane uomo dai tratti poco marcati, lo sguardo sereno e il classico copricapo rosso con vistosa coda bianca, per passare a un modello più tardo, influenzato dal Trattatello in laude di Dante del Boccaccio, da cui deriva il volto a tutti noto, con tratti molto marcati, naso aquilino, sguardo corrucciato, aspetto maturo e pensoso. In parallelo, la prima sezione bibliografica vede esposte le opere che ci hanno tramandato notizie sulla vita e il tempo di Dante, fra cui la raccolta delle antiche Vite di Dante, scritte da Giovanni e Filippo Villani, Giovanni Boccaccio, Leonardo Aretino e Giannozzo Manetti (Firenze, 1917) e il grande volume celebrativo Dante e il suo secolo (Firenze, 1865), con scritti di Terenzio Mamiani, Augusto Conti, Niccolò Tommaseo e altri.

La mostra entra nel vivo con l'articolato percorso dedicato alla Commedia dal manoscritto alla stampa e al rapporto testo/immagine nel poema, con molte delle principali edizioni illustrate e commentate dal Cinquecento al Novecento, fra le quali l’edizione fiorentina dei fratelli Giunta, apparsa nel 1506, che introduce le illustrazioni della topografia dell’aldilà dantesco, quella veneziana del 1544 con il commento di Alessandro Vellutello e le xilografie di Francesco Marcolini, l’edizione di Giolito de Ferrari, pubblicata a Venezia nel 1555, in cui compare per la prima volta nel titolo l’aggettivo “divina”, per arrivare all'elegante edizione di Giambattista Bodoni (Parma, 1796), al commento di Foscolo nell'edizione torinese del 1852, alla celebre Commedia illustrata da Gustave Doré nell'edizione Sonzogno del 1889, fino alla Divina Commedia novamente illustrata da artisti italiani, a cura di Vittorio Alinari (Firenze, 1902-1903), "monumento del gusto di un'epoca", con prove di Duilio Cambellotti, Adolfo De Carolis, Giovanni Costetti, Alberto Martini, Armando Spadini e altri, per giungere all'altra monumentale impresa de La Divina Commedia nella figurazione artistica e nel secolare commento, a cura di Guido Biagi (Torino, 1924-1939), in cui, a fianco del testo dantesco e di una summa della più celebre iconografia legata al viaggio dantesco, si succedono i commenti di Jacopo Alighieri e Iacomo della Lana, Boccaccio e Landino, Castelvetro e Magalotti, fino a Tommaseo e altri.

La mostra prosegue con sezioni iconografiche dedicate a episodi della vita di Dante e immagini dalla Commedia e sezioni bibliografiche su studiosi, lettori e commentatori del Poema e sulle opere 'minori' di Dante (Vita nuovaConvivioDe vulgari eloquentiaMonarchia, Epistole, oltre alle opere di errata o dubbia attribuzione).

La sezione conclusiva è dedicata alla fortuna di Dante a Reggio Emilia, non senza inediti di grande interesse. Sono qui ricordati i riferimenti danteschi alla Pietra di Bismantova e a Guido da Castello, le celebrazioni dantesche del 1865, 1921 e 1965 e presentati studi, edizioni, componimenti, da Luigi Sani, Naborre Campanini, Leone Tondelli e altri, fino a La Divina Commedia dipinta da Achille Incerti (Milano, 1988). Fra gli inediti, il commento della prima cantica della Commedia del medico e patriota scandianese Cristoforo Belloli (1822), scritto nel carcere di Rubiera durante la reclusione dell'autore a causa della repressione delle sette carbonare ad opera del duca Francesco IV d'Austria-Este e corredato da un bel disegno di Malebolge e il commento alla Commedia redatto fra 1962 e 1969 dalla studiosa reggiana Lidia Bertolini (1920-2017), che diventa lo spunto per rievocare questa figura di docente e dantista di grande spessore.

Nell'insieme, un'occasione per scoprire, o riscoprire, la perenne attualità di Dante e della Commedia e la grande importanza e varietà del patrimonio della Biblioteca Panizzi. 

La biblioteca ospita diverse iniziative collaterali alla mostra, facendone un’esperienza rivolta a un pubblico vario, di studiosi e curiosi di tutte le età. Ci saranno visite guidate, laboratori a cura dello staff della sezione ragazzi della biblioteca e alcune conferenze inserite nella rassegna Reggio Emilia Città Dantesca, il calendario di iniziative realizzato con diverse associazioni e istituzioni culturali del territorio, che ha l’obiettivo di raccontare gli elementi che legano Dante Alighieri alla città di Reggio Emilia attraverso una ricca proposta che intreccia linguaggi e competenze, nel settimo centenario dalla morte del Poeta.
 

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