108 (spontaneous collective in thoughtless awareness)
Dal 28 Settembre 2012 al 01 Dicembre 2012
Roma
Luogo: The Gallery Apart
Indirizzo: via di Monserrato 40
Orari: da martedì a sabato 16-20 e su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 06 68809863
E-Mail info: info@thegalleryapart.it
Sito ufficiale: http://www.thegalleryapart.it
Quale mostra di apertura della stagione 2012-13, The Gallery Apart è orgogliosa di presentare 108 (spontaneous collective in thoughtless awareness), nuovo capitolo della ricerca svolta nell'ultimo biennio da Luana Perilli, alla sua seconda personale in galleria. Con il consueto approccio multidisciplinare, Luana Perilli indaga da tempo il mondo degli animali eusociali (in particolare formiche e vespe), nell'ambito del progetto Superorganism incentrato sulla relazione tra la sociobiologia applicata alle specificità di tali insetti e l'attuale crisi dei modelli di crescita sociale ed economica.
Dopo la realizzazione del primo formicaio esposto nell'ottobre del 2011 al Museo della Permanente a Milano, il progetto Superorganism si è sviluppato attraverso contributi significativi, come i video presentati in occasione delle mostre Nuova gestione ed Extraspirito e la grande installazione presentata al Macro per Re-generation. In occasione della mostra 108 viene altresì presentato il libro 108 (spontaneous exercises of thoughtless awareness), edito da cura.books, che fa il punto sui più significativi progetti artistici realizzati da Luana Perilli nella sua breve ma già intensa carriera, anche grazie ai testi critici di Mike Watson, curatore indipendente e corrispondente della rivista Frieze, e di Claudio Cravero, curatore PAV Parco Arte Vivente - Centro sperimentale d'arte contemporanea di Torino.
Perilli presenta per l'occasione un'installazione scultorea, un video e delle opere bidimensionali. L'installazione è costituita da una teca che riproduce un angolo di abitazione con un tavolino in formica e legno di design anni 50 (Kidney Plant Table Flower Stand Formica Eames Danish Teak) e che ospita una grande colonia di formiche tessitrici intente a costruire il loro nido di seta su una pianta rampicante.
Il video combina immagini di formiche razziatrici in un appartamento e di un documentario sulle formiche del 1959, Goodbye mrs Ant, in parte prodotto dalla Velsicol Chemical Corporation, che se da un lato spiega e illustra l’affascinante complessità e l’intelligenza di questi animali dall’altro mira a promuovere l’uso del DDT nelle abitazioni allo scopo di sterminarle.
A parete una serie di studi per la realizzazione di teche che riproducono ambientazioni domestiche trasformate in formicai artificiali. I pannelli si presentano come combinazioni di materiali e supporti diversi: stampe, disegni, acrilici realizzati prevalentemente su carte di quaderno. Queste composizioni tracciano il processo che è alla base della progettazione utilizzando il ricamo, l'assemblaggio, il ritaglio e la cancellazione come tecniche principali anche perché comuni sia all’attività dell’uomo che a quella delle formiche. I pannelli incorporano sequenze dal documentario ed elementi presenti nella teca unificando i tre media utilizzati nella mostra.
La relazione con la propaganda del dopoguerra e le speranze di crescita secondo un modello capitalistico ed individualistico si intrecciano con l’onnipresente invasione delle formiche, una specie che da prima dell’uomo ha basato il suo successo e la sua diffusione su una mutualità e un senso di collettività talmente radicati da fare supporre che le basi dell’evoluzione di questi animali risiedano nell’ereditarietà della generosità. Questa “generosità” è tratto comportamentale che, non secondo una morale astratta ma per una legge naturale, garantisce benessere, diffusione e forza alle specie eusociali (formiche, api, vespe, termiti).
L’aspetto comportamentale-etologico su cui si concentrano questi studi è la trofobiosi ovvero il sistema collettivo con cui si nutrono le formiche. Questi animali hanno infatti due stomaci, uno dei quali è al servizio della collettività e funziona da magazzino in cui la singola formica accumula cibo da restituire alle compagne nel nido. La trofobiosi insieme agli scambi chimici di informazioni attraverso i feromoni rappresenta uno degli elementi chiave per capire la natura della colonia come organismo unico o Superorganismo in cui il nutrimento scorre da individuo a individuo come se si trattasse di cellule di un unico corpo.
The Gallery Apart partecipa a Roma Art2Night
Dopo la realizzazione del primo formicaio esposto nell'ottobre del 2011 al Museo della Permanente a Milano, il progetto Superorganism si è sviluppato attraverso contributi significativi, come i video presentati in occasione delle mostre Nuova gestione ed Extraspirito e la grande installazione presentata al Macro per Re-generation. In occasione della mostra 108 viene altresì presentato il libro 108 (spontaneous exercises of thoughtless awareness), edito da cura.books, che fa il punto sui più significativi progetti artistici realizzati da Luana Perilli nella sua breve ma già intensa carriera, anche grazie ai testi critici di Mike Watson, curatore indipendente e corrispondente della rivista Frieze, e di Claudio Cravero, curatore PAV Parco Arte Vivente - Centro sperimentale d'arte contemporanea di Torino.
Perilli presenta per l'occasione un'installazione scultorea, un video e delle opere bidimensionali. L'installazione è costituita da una teca che riproduce un angolo di abitazione con un tavolino in formica e legno di design anni 50 (Kidney Plant Table Flower Stand Formica Eames Danish Teak) e che ospita una grande colonia di formiche tessitrici intente a costruire il loro nido di seta su una pianta rampicante.
Il video combina immagini di formiche razziatrici in un appartamento e di un documentario sulle formiche del 1959, Goodbye mrs Ant, in parte prodotto dalla Velsicol Chemical Corporation, che se da un lato spiega e illustra l’affascinante complessità e l’intelligenza di questi animali dall’altro mira a promuovere l’uso del DDT nelle abitazioni allo scopo di sterminarle.
A parete una serie di studi per la realizzazione di teche che riproducono ambientazioni domestiche trasformate in formicai artificiali. I pannelli si presentano come combinazioni di materiali e supporti diversi: stampe, disegni, acrilici realizzati prevalentemente su carte di quaderno. Queste composizioni tracciano il processo che è alla base della progettazione utilizzando il ricamo, l'assemblaggio, il ritaglio e la cancellazione come tecniche principali anche perché comuni sia all’attività dell’uomo che a quella delle formiche. I pannelli incorporano sequenze dal documentario ed elementi presenti nella teca unificando i tre media utilizzati nella mostra.
La relazione con la propaganda del dopoguerra e le speranze di crescita secondo un modello capitalistico ed individualistico si intrecciano con l’onnipresente invasione delle formiche, una specie che da prima dell’uomo ha basato il suo successo e la sua diffusione su una mutualità e un senso di collettività talmente radicati da fare supporre che le basi dell’evoluzione di questi animali risiedano nell’ereditarietà della generosità. Questa “generosità” è tratto comportamentale che, non secondo una morale astratta ma per una legge naturale, garantisce benessere, diffusione e forza alle specie eusociali (formiche, api, vespe, termiti).
L’aspetto comportamentale-etologico su cui si concentrano questi studi è la trofobiosi ovvero il sistema collettivo con cui si nutrono le formiche. Questi animali hanno infatti due stomaci, uno dei quali è al servizio della collettività e funziona da magazzino in cui la singola formica accumula cibo da restituire alle compagne nel nido. La trofobiosi insieme agli scambi chimici di informazioni attraverso i feromoni rappresenta uno degli elementi chiave per capire la natura della colonia come organismo unico o Superorganismo in cui il nutrimento scorre da individuo a individuo come se si trattasse di cellule di un unico corpo.
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