30 minuti d’arte - Focus sulla statua magica Nkisi n’konde con Gaia Delpino
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© Ph. Saulo Bambi | Sciaitan, Gruppo di sculture raffiguranti delle divinità, Ante 1880. Legno scolpito e inciso. Firenze, Museo di Antropologia ed Etnologia – Sistema Museale d’Ateneo, Università degli Studi di Firenze - Raccolta Stephen Sommier
Dal 17 Gennaio 2019 al 17 Gennaio 2019
Roma
Luogo: Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano
Indirizzo: via E. De Nicola 79
Orari: ore 18
Costo del biglietto: La partecipazione all’incontro è subordinata all’acquisto del biglietto di accesso alla mostra. È necessario arrivare 15 minuti prima. Ingresso fino a esaurimento posti. Biglietto intero 12 €, ridotto 10 €. Prenotazione consigliata
E-Mail info: eventi.primitivismo@mondadori.it
Giovedì 17 gennaio, alle ore 18, si tiene l’ultimo incontro dell’iniziativa “30 minuti d’arte”.
Gaia Delpino, antropologa presso il Museo delle Civiltà di Roma, chiude il ciclo di appuntamenti con unfocus sulla statua magica Nkisi n’konde, proveniente dal Congo ed esposta all’interno della mostra Je suisl’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento.
Ancora una volta il pubblico segue il racconto dell’irruzione sulla scena artistica mondiale, alla finedell’Ottocento, delle culture non occidentali e, attraverso le parole di Gaia Delpino, partendo dalla specifica scultura intraprende un viaggio per comprendere i temi che alimentano la rassegna.
La regione un tempo conosciuta come “Congo” è oggi suddivisa tra la Repubblica del Congo, con capitale Brazzaville, e la Repubblica Democratica del Congo, con capitale Kinshasa. L’area corrisponde a due grandi zone geografiche separate dal corso del fiume Congo – oggi Zaire – che divide gli odierni due Stati.[...]Nella parte meridionale, dove fiorirono i vari regni del Basso Congo (Kongo, Kuba e Luba), gli stili artistici offrono una combinazione in cui le forme naturalistiche – prevalentemente umane e animali – non sono rese come precisa imitazione della natura, ma piuttosto mediante forme esasperate e stilizzazioni geometrizzanti, determinando forme specifiche che caratterizzano gli stili delle singole aree.
Ogni oggetto con poteri magici incontrato in questa regione, a partire dai primi viaggiatori europei nel XVIsecolo fu definito “feticcio”, dal portoghese feiticho – noi diremmo “fattura” – sostantivo che indicava una speciale confezione di materiali naturali, intesa a produrre un effetto sovrannaturale. Oggi il political correct preferisce parlare di “statua magica”.
Il nome etnico della statua magica è nkisi n’konde. Il genere cui essa appartiene è quello degli nkisi (plur.minkisi), sculture diffuse in gran parte dell’Africa centrale, nel bacino del Congo, col generico scopo ditrattenere, e forse meglio “incarnare”, un potere spirituale (mpungo), che era associato spesso al culto degli antenati. I nkisi n’konde sono di solito interamente coperti di punte, chiodi e lame di ferro, oggetti infissi dal sacerdote nganga nel corso dei molti riti che hanno la funzione d’invocare la forza del feticcio. L’intento è quello di fissare in modo permanente ogni invocazione fatta allo spirito del nkisi. Nel casodell’opera qui in questione dovrebbe essersi trattato di un nkisi molto, molto potente! Ogni feticcio – che si tratti di rappresentazione umana o animale, di un reperto naturale, che sia legno, corno, avorio o addirittura di calebassa – deve contenere il bilongo, una mistura composta di sangue unito ad altre sostanze animali, vegetali e minerali. Apposto dal nganga all’atto della consacrazione del manufatto, ilbilongo è ciò che rende possibile la comunicazione con il nkisi.[...] (Alessandra Cardelli Antinori, estratto dal catalogo della mostra, ed. Electa).
Promossa dal Museo Nazionale Romano, diretto da Daniela Porro, e dal Museo delle Culture di Lugano (MUSEC) con Electa, la mostra resta aperta al pubblico fino al 20 gennaio 2019 e con più di 80 opere denota come il «mondo altro» ha partecipato al rinnovamento dell’arte occidentale.
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