’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren

’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren

 

Dal 22 Settembre 2017 al 14 Dicembre 2017

Roma

Luogo: Museo di Roma in Trastevere

Indirizzo: piazza San Egidio 1/b

Orari: Da martedì a domenica 10.00-20.00; la biglietteria chiude un'ora prima.

Curatori: Gabriele Agostini

Enti promotori:

  • Zetema
  • Centro Sperimentale di Fotografia
  • Roma Capitale- Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Costo del biglietto: 8 euro

Telefono per informazioni: +39 06 5897123

E-Mail info: csfadams@tiscali.it

Sito ufficiale: http://http://www.csfadams.it/novit%C3%A0/%E2%80%9977-una-storia-di-quarant%E2%80%99anni-fa-nei-lavori-di-tano-d%E2%80%99amico-e-pablo-echaurren



Il rapporto tra arte, politica e ideologia e l’uso che i movimenti antagonisti del ’77 facevano delle strategie artistiche delle avanguardie del ‘900 sono i temi centrali di ’77 una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren, la mostra ospitata al Museo di Roma in Trastevere dal 23 settembre 2017 al 14 gennaio 2018, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata dal Centro Sperimentale di Fotografia adams e curata da Gabriele Agostini. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

La mostra è il ritratto dell'umanità, dei fatti e degli eventi accaduti nell’anno 1977, la storia di una generazione e di un paese raccontata attraverso le immagini fotografiche di uno tra i maggiori fotografi italiani e le opere di un artista tra i più interessanti della scena contemporanea. La sperimentazione artistica e culturale che dal ’77 in poi è diventata, per la prima volta nella storia, pratica e linguaggio di massa ha ispirato la scelta delle opere di queste due personalità significative, il fotografo Tano D’Amico e l’artista Pablo Echaurren, per la loro storia personale, politica e artistica, che ha dato vita e diffuso le attività artistiche e culturali all’interno del movimento del ’77.

La mostra non è retta da un principio ordinatorio temporale o da una sequenza cronologica degli avvenimenti di cronaca, ma si struttura attorno ad aree tematico-emozionali che meglio restituiscono il contesto all’interno del quale matura e si forma la specificità del linguaggio del movimento del ’77. Le aree individuate riguardano: le facce, le feste, le donne, il rapporto uomo-donna, l’opposizione, la morte e il sangue, le lettere, la comunicazione alogica, la poesia visiva, la creatività urbana…

In esposizione circa 200 opere arricchite da iniziativa editoriale, edita da Postcart, dalla proiezione di filmati e da una postazione informatica per la consultazione di stampa e quotidiani dell’epoca. Durante lo svolgimento della mostra sono previsti tre seminari tematici con giornalisti, storici, storici dell’arte e protagonisti del “movimento.”

Sarà inoltre proiettato il film Indiani Metropolitani della regista Antonella Sgambati. Tano D’Amico, nato a Lipari il 29 luglio 1942, giornalista professionista e fotoreporter, si sposta a Roma nel 1967 nel clima della contestazione e si accosta quasi per caso alla fotografia. Inizia una lunga collaborazione con Lotta Continua e con Potere Operaio.

I primi reportage sono dedicati al sud, alla Sicilia e alla Sardegna, ma viaggia anche all’estero per “Il mondo”: va nell’lrlanda della l guerra civile, nella Grecia dei colonelli , nella Spagna franchista, in Portogallo durante la rivoluzione dei garofani, più volte in Palestina, Somalia, Bosnia, Chiapas, Stati Uniti ecc. Il suo sguardo si distingue subito da quello degli altri fotografi. Non gli interessano i fatti di cronaca quanto piuttosto le ragioni che li producono.

Segue da vicino il movimento studentesco e operaio lungo tutto il suo percorso, attraversando per intero gli anni Settanta, con immagini che vanno – come dirà – “oltre il cliché della violenza”. È vicino agli operai, ai minatori, alle femministe. Fotografa le carceri, le caserme, i manicomi. Lavora anche con gli zingari cercando di raccontarli più con immagini di gioia che di povertà e dolore. D’Amico è il fotografo dei senza potere, dei vinti, di cui riesce a cogliere la bellezza umana del disagio sociale. Le sue immagini cercano di restituire dignità a coloro cui la dignità è stata tolta.

Li rappresenta con 2 complicità, simpatia, partecipazione, facendo del bianco e nero e dell’obiettivo 35 mm una precisa scelta stilistica. Pablo Echaurren (Roma, 22 gennaio 1951) è un pittore, fumettista e scrittore italiano. Figlio del pittore surrealista cileno Roberto Matta, inizia a dipingere sotto la guida di Gianfranco Baruchello e Arturo Schwarz, suo primo gallerista.

Dagli anni settanta espone i suoi quadri in Italia e all'estero. Negli anni ottanta e novanta realizza numerosi fumetti di avanguardia come Caffeina d'Europa (una delle prime graphic novel), Majakovskij, Nivola vola, Futurismo contro, Vita disegnata di Dino Campana, Evola in Dada, Vita di Pound, Dada con le zecche.

La sua produzione si è sviluppata all'insegna della contaminazione fra generi, fra alto e basso, arte e arti applicate, secondo un approccio progettuale, manuale e mentale, tipico del laboratorio.

Ne discende un'idea dell'artista come artefice e inventore a tutto campo (pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, video), indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività. Innumerevoli le esposizioni personali in tutto il mondo.

Inaugurazione: venerdì 22 settembre 2017 ore 19

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