Apolidi | Identità non disperse

Apolidi | Identità non disperse

 

Dal 20 Novembre 2019 al 08 Dicembre 2019

Roma

Luogo: Palazzo Merulana

Indirizzo: via Merulana 121

Orari: dal mercoledì al lunedì dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Ultimo ingresso ore 19. Martedì chiuso

Enti promotori:

  • Associazione Neworld - Nwart
  • Con il patrocinio di MigrArti

Costo del biglietto: mostra visitabile con biglietto di ingresso alla Collezione Cerasi: Intero € 10; Ridotto € 8

Telefono per informazioni: +39 06 39967800

Sito ufficiale: http://www. palazzomerulana.it



Mercoledì 20 novembre 2019 alle ore 18.00 si inaugura, presso Palazzo Merulana a Roma, la mostra dal titolo: Apolidi | Identità non disperse.

La mostra con la direzione artistica di Antonietta Campilongo, testi in catalogo del collettivo Neworld e di Roberto Malini poeta e difensore dei diritti umani è promossa dall’Associazione Neworld, Nwart, con il patrocinio di MigrArti - Catalogo in sede.

Aree multidisciplinari: Arti visive, performance.

“Vivo sempre nel presente. Non conosco il futuro. Non ho più il passato.
L'uno mi pesa come la possibilità di tutto, l'altro come la realtà di nulla. Non ho speranze né nostalgie.
Bernardo Soares

Il tema delle migrazioni, in tutte le sue diverse declinazioni, sarà al centro della mostra Apolidi. L’esposizione si propone come una forma di narrazione collettiva, in cui s’intersecano vari punti di vista, in grado di restituire voce e dignità alle moltitudini senza volto della contemporaneità. La mostra intende raccogliere materiali di analisi e di riflessione su un tema di grande attualità. Essa è aperta a contributi artistici che affrontino problemi legati all’etica, alla definizione dell’identità culturale e ai rapporti fra le culture, alle relazioni fra identità culturale alle questioni di genere specificatamente connesse all’interculturalità, allo sviluppo del dialogo interculturale e interreligioso. L’arte registra e indaga il declino del mondo e le infinite trasformazioni di un sistema economico e simbolico, e mette in scena, in modi infiniti, una possibile riflessione sulla storia attuale, compresi i suoi orrori sulla solitudine di massa, sulla fragilità dell’uomo, sull’imperfezione della vita, sul desiderio di vivere. Sa parlare al nostro spirito oltre le barriere di lingua, tempo, cultura. Inoltre, unisce origini e storie di luoghi e nazioni, crea un itinerario ideale confrontando identità culturali, amori e passioni che si manifestano nell’espressione artistica, oltre ogni limite e confine geografico La scelta di intervenire nel dibattito di sensibilizzazione sui temi dell’immigrazione viene dall’analisi dell’ampio spettro di contenuti che abbiamo affrontato e che affronteremo in futuro, siamo convinti che un’azione artistica possa contribuire ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza di questa emergenza, da affrontare a livello di una presa di coscienza globale.

Artisti:
Marco Billeri, Juna Cappilli, Antonella Catini, Silvano Corno, Vincenza Costantini, Pino dè Notariis, Alexander Luigi Di Meglio, Dario Fo, Giusy Lauriola, Valentina Lo Faro, Roberto Malini e Fabio Patronelli, Riccardo Meloni, Giorgio Ortona, Enrico Porcaro, Parlind Prelashi, Loredana Raciti, Consuelo Rodriguez, Eugenia Serafini, Anna Tonelli, Jack Tuand. Per la gentile concessione di Jacopo Fo e la disponibilità della Galleria TouchArt, in mostra un’opera di Dario Fo

Performance
artisti&innocenti, Loredana Raciti, Eugenia Serafini

MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE
ore 18.00 – 21.00
Opening – Ingresso libero fino ad esaurimento posti

ore 18.30 - Apolidi Universali - Performance di Loredana Raciti
Performance di danza classica indiana eseguita da Marialuisa Sales, su "Apolidi Universali", e la divinazione attraverso le carte dell'oracolo. La piccola Ikhlas Ayah Masonicic interpreterà il "cigno nero" accanto a Loredana Raciti. Tre donne, tre età, tre sacerdotesse, con una nuova luce sulla tradizione e sul mito. Abiti della costumista Isabella Sensini. Presentazione e intervento critico di Domenica Giaco.

ore 19.00 - Dissuasivi-2 - Performance degli artisti§innocenti
I componenti del gruppo a§i fanno ingresso negli spazi espositivi variamente agghindati con capi d'abbigliamento bordati di “dissuasori per piccioni” (ovvero fasce in plastica dotate di pungoli che si usano sui cornicioni per respingere i volatili) per sperimentarne, a diretto contatto col pubblico, la prossemica. Ci si rifà, ludicamente sottotono, ad una lunga sperimentazione che passa per il ferro da stiro di Man Ray e le "provocazioni" di Marina & Ulay. I pungoli distanziano i corpi dei performer dallo spazio circostante. A prima vista rimandano a: perni in serie, aculei, antenne, distanziatori, raggiere, trofei, chiodi di fissaggio, canali di scolo per la fusione delle statue in bronzo. Coincidono con un’aureola di raggi che ritmicamente isola e virtualmente produce ferite a chi osi trascurare tale barriera. Gli artisti§innocenti sono ferri da stiro viventi e il loro abbraccio potrebbe trasformarsi in una morsa. Con dissuasivi-2, basterà vedere affiancati due componenti del gruppo, ugualmente armati di questa sorta di pettini irti (come i gatti lo sono di peli e di baffi), per prospettare l'avvicinamento e l'impossibile contatto col pubblico. I performer creeranno azioni e situazioni sulla vicinanza dei corpi per cui l’illustrazione fotografica di dissuasivi-2 è un’immagine-gioco che suggerisce il rapporto tra i volatili una certa rassicurante intimità domestica che non si cura del mondo. I confini e i ruoli con dissuasivi-2 rendono possibile un libero sconfinamento.

ore 20.00 – La parola e il grido - Performance di Eugenia Serafini e I poeti dell'Onda
Partecipano con Eugenia Serafini, Iole Chessa Olivares, Anna Avelli, Candida Camarca, Alessandra Carnovale, Antonella Pagano, Rosario Napoli. Spesso le PAROLE GRIDATE sono simili a sassi lanciati contro le persone: possono ferire, insultare, far soffrire, essere soggetto aggressivo; tuttavia le stesse PAROLE GRIDATE possono diventare sogno, dichiarazione d’amore, affermazione di diritti e condivisione di intenti e mète. Intervento critico in chiusura del critico d’arte Loredana Finicelli

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