Apoteosi. Da uomini a Dei. Il Mausoleo Adriano
Dal 20 Dicembre 2013 al 27 Aprile 2014
Roma
Luogo: Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo
Indirizzo: lungotevere Castello 50
Orari: da martedì a domenica 9-19.30
Curatori: Letizia Abbondanza, Aldo Mastroianni, Paolo Vitti
Enti promotori:
- MiBACT
- Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 9.50
Telefono per informazioni: +39 06 6819111
E-Mail info: sspsae-rm.santangelo@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://castelsantangelo.beniculturali.it
Il giorno 20 dicembre 2013 alle ore 12 il Soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, Daniela Porro, presenta alla stampa la mostra Apoteosi. Da uomini a Dei. Il Mausoleo Adriano. Saranno presenti Filippo Coarelli e Eugenio Lo Sardo, ideazione e direzione scientifica della mostra, Letizia Abbondanza, Aldo Mastroianni e Paolo Vitti, curatori.
Il Mausoleo di Adriano, oggi Castel Sant’Angelo, è uno dei più grandi monumenti funerari. Ha ospitato le spoglie dell’imperatore Adriano e dei suoi successori fino a Caracalla, come prima il Mausoleo di Augusto aveva accolto le spoglie imperiali di Augusto e della sua gens. Il ponte lo collegava al Campo Marzio, non a caso l’area destinata ai grandi funerali di Stato.
Il funus imperatorum, ossia il funerale imperiale con la divinizzazione dell’imperatore, cioè l’apoteosi che decretava la sua trasformazione in divus, per la prima volta celebrata a Roma con i funerali di Augusto, era l’ultimo atto di un lungo processo che già nella Repubblica aveva visto salire agli onori dei funera publica gli uomini più carismatici e meritevoli. A questo proposito Cicerone, nel Somnium Scipionis, spiegava come il viaggio celeste fosse comunque il destino dell’uomo che si fosse distinto in favore dello Stato, e illustrava le teorie dell’immortalità dell’anima e della sfericità del cosmo sulle quali si fondava l’idea dell’ascesa in cielo delle anime elette.
La mostra intende valorizzare il significato storico del Mausoleo di Adriano partendo dall'altissima qualità della sua architettura. Il percorso si articola partendo dalla sue fondazioni e dagli spazi rituali delle sepolture imperiali, e narra le origini storico-religiose della divinizzazione dell’imperatore, iniziando dal culto degli eroi in Grecia -Eracle- e sul suolo italico - Enea e Romolo- al culto dei sovrani, da Alessandro Magno in poi. Le opere esposte sono di grande interesse storico, come la Brocchetta di Ripacandida, il rilievo di Amiternum, il Cammeo di Nancy, e il Dittico in avorio di Quinto Aurelio Simmaco, le immagini di imperatori divinizzati e le maquette dei principali monumenti, il percorso della mostra descrive le origini e l’evoluzione storica dell’apoteosi e del viaggio celeste.
Il Mausoleo di Adriano, oggi Castel Sant’Angelo, è uno dei più grandi monumenti funerari. Ha ospitato le spoglie dell’imperatore Adriano e dei suoi successori fino a Caracalla, come prima il Mausoleo di Augusto aveva accolto le spoglie imperiali di Augusto e della sua gens. Il ponte lo collegava al Campo Marzio, non a caso l’area destinata ai grandi funerali di Stato.
Il funus imperatorum, ossia il funerale imperiale con la divinizzazione dell’imperatore, cioè l’apoteosi che decretava la sua trasformazione in divus, per la prima volta celebrata a Roma con i funerali di Augusto, era l’ultimo atto di un lungo processo che già nella Repubblica aveva visto salire agli onori dei funera publica gli uomini più carismatici e meritevoli. A questo proposito Cicerone, nel Somnium Scipionis, spiegava come il viaggio celeste fosse comunque il destino dell’uomo che si fosse distinto in favore dello Stato, e illustrava le teorie dell’immortalità dell’anima e della sfericità del cosmo sulle quali si fondava l’idea dell’ascesa in cielo delle anime elette.
La mostra intende valorizzare il significato storico del Mausoleo di Adriano partendo dall'altissima qualità della sua architettura. Il percorso si articola partendo dalla sue fondazioni e dagli spazi rituali delle sepolture imperiali, e narra le origini storico-religiose della divinizzazione dell’imperatore, iniziando dal culto degli eroi in Grecia -Eracle- e sul suolo italico - Enea e Romolo- al culto dei sovrani, da Alessandro Magno in poi. Le opere esposte sono di grande interesse storico, come la Brocchetta di Ripacandida, il rilievo di Amiternum, il Cammeo di Nancy, e il Dittico in avorio di Quinto Aurelio Simmaco, le immagini di imperatori divinizzati e le maquette dei principali monumenti, il percorso della mostra descrive le origini e l’evoluzione storica dell’apoteosi e del viaggio celeste.
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