Aron Demetz. Rigenerazioni
Dal 09 Ottobre 2018 al 14 Dicembre 2018
Roma
Luogo: Galleria Anna Marra
Indirizzo: via Sant’Angelo in Pescheria 32
Orari: da lunedì a sabato dalle ore 15.30 alle 19.30
Curatori: Lorenzo Respi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 97612389
E-Mail info: info@galleriaannamarra.it
Sito ufficiale: http://www.galleriaannamarra.it
Galleria Anna Marra è lieta di presentare Rigenerazioni, mostra personale di Aron Demetz che inaugura la nuova stagione espositiva martedì 9 ottobre 2018 ore 18.30.
La mostra presenta le caratteristiche sculture realizzate in bronzo, in legno carbonizzato e in gesso, dalle superfici “ferite” mediante lacerazioni.
Aron Demetz parte dalle tecniche di lavorazione tradizionali, tra cui la modellazione, la fusione e la combustione, per dare vita a figure umane “rigenerate”, purificate dal fuoco e dal calore, testimoni e custodi fuori dal tempo di una coscienza umana da mantenere viva.
La rigenerazione è un processo naturale attraverso il quale un organismo animale o vegetale riproduce parti del proprio corpo identiche a se stesse in seguito a perdite traumatiche o fisiologiche che possono verificarsi durante il ciclo vitale. Senza quasi che ce ne accorgiamo, questo fenomeno si ripete continuamente sotto i nostri occhi nella crescita delle piante che, perso un ramo o amputata una radice a causa di un evento naturale o dell’azione dell’uomo, continuano comunque a vivere e a svilupparsi sostituendo le parti lese fino al sopraggiungere inevitabile della morte. Si può definire questo processo come una forma di perseveranza di matrice biologica, la stessa che regola l’istinto di sopravvivenza anche negli esseri umani, e che caratterizza il linguaggio scultoreo di Aron Demetz.
Infatti la ricerca delle potenzialità espressive del legno dimostra un’indiscutibile costanza nel voler dare nuova vita a quel materiale organico che ha perso le sue funzioni vitali.
Demetz ricerca nei boschi tronchi caduti e radici estirpate, non taglia e non abbatte mai un albero ancora verde, vivo; valuta attentamente il colore e le fibre del legno, la sua compattezza e gli “accidenti” del tempo; infine osserva l’ecosistema locale per comprendere le potenzialità estetiche insite in quell’unico e particolare pezzo di legno trovato. Il tronco o la radice selezionati e raccolti vengono così rivitalizzati e diventano scultura, mantenendo pur sempre visibile la memoria naturale di quello che sono stati e che saranno. Una volta prelevati dall’ambiente naturale, i tronchi e le radici adatti a essere scolpiti vengono trasportati nello studio dell’artista, dove ha inizio il processo di lavorazione che li rigenera in scultura a tutto tondo, lasciando visibili le tracce della memoria naturale di ciò che sono stati e che saranno.
L’idea animista della continuità della vita e la reminescenza del tempo passato si rintracciano nei nodi, nelle fibre e nei colori del legno che l’artista assume come stilemi espressivi.
Attraverso un percorso che coinvolge lo spettatore fisicamente e psicologicamente, la mostra ripercorre ad ampio raggio la ricerca di Aron Demetz, facendo dialogare sculture che fanno parte di differenti serie: Advanced Minorities, Burning e Autarchia.
Oltre alle figure umane a dimensioni reali, alcune delle quali realizzate ad hoc per l’occasione, la mostra è arricchita da alcuni piccoli bozzetti, che ci permettono di intuire e percepire l’iter creativo dell’artista.
La mostra, accompagnata da un catalogo edito Gangemi Editore con testo di Lorenzo Respi, rimarrà aperta fino al 30 novembre 2018 (prorogata al 14 dicembre).
Nato nel 1972 in Val Gardena, Bolzano, dove tuttora vive e lavora, Aron Demetz ha adottato la tecnica di scultura in legno tradizionale del Sud Tirolo.
Le sue opere - che rappresentano la figura umana in posizioni classiche o insolite e inusuali - esplorano le possibilità e le limitazioni del legno come materiale.
I lavori che ne risultano hanno una forte presenza fisica, che coinvolge profondamente lo spettatore a livello psicologico.
Dopo che la figura è stata ricavata dal blocco di legno, il materiale viene sottoposto a tre diverse ferite o lacerazioni. La sua superficie viene irruvidita, bruciata o coperta con gocce di resina. Anziché presentare lavori dalle superfici perfettamente levigate Demetz infatti celebra la texture del legno e le sue trasformazioni attraverso vari processi naturali.
Le figure umane in Demetz si caricano di una serie di forti valenze etiche ed esistenziali. Esse infatti appaiono rigenerate, purificate dal fuoco e dal calore, testimoni e custodi fuori dal tempo di una coscienza umana da mantenere viva.
Tra le principali esposizioni si ricordano: MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Museo de arte e historia de Guanajuato; Museum of Modern Art, Corea; Art Center Hugo Voeten, Herentals; Hans Arp Museum, Rolandseck; MACRO, la Pelanda, Roma; PAC, Milano; Museo Archeologico, Milano.
Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui: Museo Daez-Centrum, Lichtenstein; Museo Trautmannsdorff, Merano; Museo Omero, Ancona; Museo Ladin San Martin de Tor, Bolzano; Museum Tirol Panorama, Innsbruck; Museum Beelden Aan Zee, Den Haag; Hans Arp Museum, Rolandseck; Art Center Hugo Voeten, Herentals; Fondazione Michetti, Francavilla al Mare; Fondazione VAF, Rovereto; Fondazione Fendi, Roma; Fondazione Barth, Bressanone; Senato della Repubblica, Palazzo Madama, Roma; Regione Trentino Alto Adige; Nuovo Cimitero di Jesi.
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