ArteScienza 2018 - Segni d’arte e identità

Installazione al Goethe-Institut Rom

 

Dal 26 Giugno 2018 al 23 Settembre 2018

Roma

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

Enti promotori:

  • MiBACT
  • MIUR
  • Regione Lazio
  • Roma Capitale
  • In collaborazione con SIAE e Goethe-Institut

Costo del biglietto: Real Academia de España, concerto 30 giugno € 5. Goethe-Institut : Performance, spettacoli, concerti € 10, ridotto giovani < 26 anni, > 65 € 8; iscritti al Goethe-Institut € 5; installazioni sonore € 3. Parco della musica - Teatro Studio: Spettacoli € 15, ridotto giovani < 26 anni e > 65 € 12. Tutte le altre manifestazioni sono ad ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.crm-music.it/



Concerti, performance e spettacoli, installazioni sonore d’arte, esposizione di opere scultoreo-musicali che interagiscono con il pubblico, masterclass, stage, e incontri con gli artisti. Anche quest’anno la nuova edizione del Festival ArteScienza, dal titolo “Segni d’arte e identità” in programma dal 26 giugno al 9 luglio e dal 10 al 23 settembre, animerà la capitale di proposte innovative e coraggiose volte a sondare i rapporti più inaspettati e interessanti fra Arte e Scienza. A fare da cornice alla manifestazione – che l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali Italiani per il prestigioso Premio Abbiati2018 ha appena insignito del Premio speciale “Filippo Siebaneck” – saranno la Real Academia de España, il Goethe-Institut Rom, l’Accademia di Francia Villa Medici e il Parco della Musica, fra le realtà culturali più vivaci della capitale, cui si aggiunge il polo tecnologico FGTecnopolo Building, dove ha sede il Centro Ricerche Musicali - CRM organizzatore del festival. 
L’iniziativa è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE.

“ArteScienza 2018 – spiegano i curatori Michelangelo Lupone e Laura Bianchini - indaga sulle questioni attuali della vita sociale, caratterizzata da una profonda instabilità degli eventi e delle relazioni, da mutamenti improvvisi e imprevedibili di una società che Bauman ha definito “liquida” e che incidono sulla identità delle persone. Ecco che le arti e la musica in particolare, attraverso forme espressive innovative ed integrate, e la valorizzazione di spazi non convenzionali per la fruizione artistica, possono essere elementi propulsivi in grado di veicolare contenuti e suggerire nuovi modi di relazione”.
 
Anteprima Festival dal 26 al 30 giugno alla  Real Academia de España con l’esposizione di tre opere scultoreo-musicali dal titolo Codicidi Licia Galizia e Michelangelo Lupone, opere che si rinnovano nel tempo grazie alla partecipazione dei visitatori, un luogo di esperienza multisensoriale e interattivo, cui si aggiungono altre iniziative che animeranno gli spazi dell’Accademia spagnola, con esposizioni, concerti, opere sonore a cura dei borsisti e compositori in residenza. Il 30 giugno in programma anche la masterclass di composizione e interpretazione della violinista giapponese Mari Kimura sul violino aumentato di sua invenzione.
 
L’inaugurazione ufficiale del Festival sarà lunedì 2 luglio al Goethe-Institut Rom, partner storico del CRM,con la Festa di Mezza Estate, una formula particolarmente apprezzata e sempre più seguita dal pubblico internazionale della capitale. “Il Goethe-Institut è orgoglioso di essere parte del festival ArteScienza – ha dichiarato Gabriele Kreuter-Lenz direttore dell’istituto tedesco -. Con il suo ‘spazio sociale’, la rassegna dà luogo a nuovi incontri ed esperienze che permettono di superare barriere e favorire la reciproca conoscenza, e siamo felici che tutto questo avvenga nel nostro istituto”
Diverse le iniziative che si svolgeranno nell’arco di una lunga serata (a partire dalle ore 20) negli spazi multifunzionali del Goethe. Il pubblico potrà muoversi liberamente, scegliendo l’iniziativa da seguire e intrattenendosi negli ambienti dove sono proiettati video d’autore, allestite installazioni sonore d’arte interattive e realizzate performance di musica-danza in collaborazione con la Compagnia PinDoc e Ricky Bonavita, concerti- installazione, e un concerto di compositori della Barenboim–Said Academy di Berlino e di alcuni Conservatori italiani. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, l’impiego degli Olofoni, sofisticati  sistemi di diffusione del suono a forma di parabola realizzati nei laboratori del CRM, in grado di proiettare il suono in maniera concentrata, paragonabile ad un fascio di luce, senza degrado dell’energia, per oltre 100 metri. 
Nei giorni successivi, dal 3 al 9 luglio, in programma Future Cinema video musicali d’autore, concerti e spettacoli di teatro musicale. Fra questi si segnala la prima assoluta il 5 luglio di Yes, I Will, Yes – ll viaggio nel meraviglioso di Dieter Schnebel su testi da James Joyce e improvvisazioni su testi di Pierre Mabille e Federico Fellini interpretati dalla voce di Anna Clementi e le percussioni di Jürgen Grözinger, e il 7 luglio Il resto è quiete di Laura Bianchini su testi di Shakespeare, lavoro di teatro musicale in cui la parola si carica di una particolare espressività da trasformarsi in suono e in musica. Omaggio alla Polonia, infine, per il 50° anniversario dalla fondazione dello Studio sperimentale della Radio Polacca nella giornata del 9 luglio con la proiezione del film documentario di Zuzanna Solakiewicz 15 Stron Świata (15 angoli del mondo) sulla figura di Eugeniusz Rudnik pioniere della musica elettroacustica, e il concerto Pioneers from Poland
 
Il festival riprende il 10 settembre al Fgtecnopolo Building sede del CRM con Musica Emozioni lo stage di riabilitazione riservato a persone con disagio psichico che il CRM porta avanti da diversi anni.
L’11 settembre il Festival si sposta all’Accademia di Francia Villa Medici per il colloquio con il compositore praghese Ondřej Adámek, autore di Air Machine, uno strumento di fantasia decisamente originale e divertente basato su tecnologie semplici come mantici di aspiratori, giocattoli, palloni, una sorta di organo insolito, animato, ironico… Al MUSA-Museo degli Strumenti dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia Air  Machine I è presentato in forma d’installazione sonora dal titolo Hand Cry e in concerto nel lavoro Conséquences particulièrement blanche et noires per Air Machine II dello stesso Adámek (prodotto dal GRAME di Lione). Il secondo brano in concerto, anch’esso carico d’ironia e leggerezza è Feedback for Two di Silvia Lanzalone.  
 
Il Festival si chiude il 23 settembre al Teatro Studio del Parco della Musica con la prima assoluta di NKODI. Mio figlio è un feticcio“cantata per i bambini accusati di stregoneria” nata dal racconto dello scrittore e giornalista Sandro Cappelletto per la musica di Michelangelo Lupone affidatoai Solisti, Coro di voci bianche e Coro giovanile misto dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia, con Cappelletto nella veste anche di voce narrante. “I ‘Nkodii’ sono i bambini e le bambine più deboli, resi orfani da una guerra, malati, colpiti da qualche handicap, i più poveri – racconta Sandro Cappelletto -, vittime innocenti di errori e di interessi altrui. Diventano un problema, considerarli feticci, diversi, altri, è un modo spiccio e sicuro per raggiungere un duplice risultato: liberarsi di un peso e incanalare la rabbia. Il testo, affidato alla voce narrante, ricostruirà le diverse fasi del "processo" che viene istituito contro il bambino accusato di essere un feticcio, di stregoneria, e che sempre si conclude con la sua eliminazione. Alla voce degli strumenti e dell'elettronica, della cantante e del coro di voci banche, è affidato un contrappunto di sgomento, di compianto, di speranza. Sono loro le voci che queste piccole vittime non hanno mai potuto avere, per rivendicare il loro diritto alla vita. Che questo nostro lavoro vuole, con dolce prepotenza, difendere, come una carezza donata alla loro memoria, come uno schiaffo duro sul volto di chi li tormenta”.


SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI