Castelnuovo Fotografia. VI Edizione
Dal 28 Settembre 2018 al 30 Settembre 2018
Castelnuovo di Porto | Roma
Luogo: Rocca Colonna e borgo medievale
Indirizzo: piazza Vittorio Emanuele
Enti promotori:
- Regione Lazio
- Comune di Castelnuovo di Porto
- Con il patrocinio del Parco di Veio
E-Mail info: castelnuovofotografia@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.castelnuovofotografia.it
«Confine», diceva il cartello.
Cercai la dogana. Non c’era.
Non vidi, dietro il cancello,
ombra di terra straniera.
Giorgio Caproni
Dai versi di Giorgio Caproni (da Il muro della terra, 1975) l’ispirazione al tema della sesta edizione del festival: lo sguardo rivolto al paesaggio di frontiera, confine e dogana. Al limite posto all’accesso, le mura, l’ostacolo, la soglia; la rappresentazione dello spazio concesso e l’immaginazione dello spazio negato. Rivolgiamo l’attenzione ai confini invisibili della città, delle case. Alle montagne, margine naturale come confine antropico.
Al via la sesta edizione di CASTELNUOVO FOTOGRAFIA, festival di fotografia dedicato al paesaggio realizzato con il contributo della Regione Lazio e del Comune di Castelnuovo di Porto, con il patrocinio del Parco di Veio, con la partecipazione della British School at Rome e sponsor tecnico LEICA, che si svolgerà dal 28 al 30 settembre, nella Rocca Colonna di Castelnuovo di Porto (RM), con apertura straordinaria il 13 ottobre in occasione della Quattordicesima Giornata del Contemporaneo AMACI con MAECI e MIBACT.
Da subito dedicato al paesaggio, ha conquistato un pubblico ampio ed attento, divenendo un appuntamento imperdibile per fotografi, architetti, paesaggisti e appassionati. 22 mostre, numerosi incontri e presentazioni, 2 contest, 42partner italiani e internazionali nel campo dell'editoria, dell'informazione,delle gallerie d'arte,delle scuole di fotografia e della fotografia d'autore.
Ringraziando per l'attenzione si allega comunicato stampa e programma
Chi arriverà nel borgo medievale alle porte di Roma sarà coinvolto in un programma ricco di eventi che si apriranno nel castello cinquecentesco per diffondersi nelle stradine del borgo: mostre, letture portfolio, laboratori, incontri, performance, proiezioni video e presentazioni editoriali.
Nato nel 2013 da un'idea di Elisabetta Portoghese, architetto, paesaggista e curatrice di eventi legati alla fotografia, affiancata da un comitato scientifico di alto livello, il festival si muove per confrontoreciprocotra le arti, oltrepassando i confini tra architettura, fotografia, paesaggio, arte contemporanea, design, cinema, danza e letteratura, attraversandone i margini indefiniti, facendoli diventare vie di incontro e di scambio.
Il festival si pone come obiettivo un’ampia analisi ed una riflessione sulle trasformazioni e le criticità del paesaggio contemporaneo attraverso lo sguardo di maestri della fotografia e di giovani fotografi emergenti.
Un intero paese coinvolto in un progetto di fotografia; CASTELNUOVO FOTOGRAFIA pur essendo un festival a vocazione internazionale, continua a produrre laboratori e progetti fotografici in stretto rapporto con il territorio circostante, che documentano aspetti legati alla trasformazione del paesaggio naturale, urbano, umano e sociale ai margini di una grande metropoli come Roma.
Numerose le presentazioni editoriali e le proiezioni nella sala cento passi tra cui: in occasione del gemellaggio tra il Comune di Castelnuovo di Porto e Betlemme, Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente /The dessert culture between Arabic and Western tradition, un progetto non profit a sostegno di Bait al Karama, Nablus(Palestina). Dall’incontro con esperti sul concetto dello spazio chiuso/negato collegato alle mostre allestite dai laboratori di fotografia svoltisi nei penitenziari di Rebibbia e Bolzano, alle coreografie del maestroAurelio Gatti, al futuro e alla rigenerazione dei borghi italiani con l’architetto Sandro Polci, architetto e studioso del territorio e Direttore del Festival Europeo della Via Francigena; quest’ultima conversazione, sarà realizzata con la partecipazione del Sindaco del Comune di Castelnuovo di Porto, l’Architetto Riccardo Travaglini, di Luca Ribichini, Architetto e Vicepreside della Facoltà di Architettura di Roma “La Sapienza” e dell’Architetto Aldo Olivo. Si passerà al cinema e quindi alle proiezioni dei film “Il volo” di Wim Wenderse “Terra di Transito” di Paolo Martino. Tra gli appuntamenti da non mancare l’incontro con il fotografo Tano d’Amico e Marino Bisso e in collaborazione con la Rete #NOBAVAGLIO – Liberi di essere informati e la conversazione a cura di Chiara Capodici(Libreria Leporello) con i fotografi Pietro D’Agostino e Federico Grandicelli.
In programma le presentazioni di: Un Mondo di Libridi Luciano Zuccaccia, (Postcart 2018).Til Nordurs: verso nord, il progetto di Andrea Roversie Linda Pezzano. I Borghi Avvenire, di Sandro Polci, (Il Lavoro Editoriale 2017).Iran di Giorgio Cosulich de Pecine, 14&15 Mobile Photographers. Il Grande Crettodi Massimo Siragusa, (Postcart 2018). Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente / The dessert culture between Arabic and Western tradition. Progetto no profit a sostegno di Bait al Karama Women Center di Nablus (Palestina), Postcart Edizioni 2013. E ancora, l’incontro Lo sguardo che libera, talk a cura di Lina Pallottae Michela Becchissul laboratorio di fotografia all’interno del carcere di Rebibbia. Gli incontri Scatti di Cronaca. Dialoghi e riflessioni con Tano D’Amico, a cura del giornalista de La Repubblica Marino Bisso e in collaborazione con la Rete #NOBAVAGLIO-Liberi di essere informati. Oltre l'immagine:il dispositivo fotografico come luogo dell'esperienza.Conversazione con Pietro D'Agostino, Federico Grandicellie Chiara Capodici/Libreria Leporello.
Sono previste le letture portfolio in piazzacon alcuni professionisti del settore: Carlo Gallerati, gallerista. Chiara Capodici, curatrice e fondatrice della libreria Leporello. Lina Pallotta, docente e fotografa. Mario Peliti, editore e gallerista. Michele Corleone, filmmaker, fotografo e gallerista. Luisa Briganti, docente e fotografa. Niccolò Fano, gallerista. Tommaso Parrillo, editore indipendente.
Immancabile anche in questa edizione il FOTO BOOKSHOP di Castelnuovo Fotografia, spazio collettivo dedicato all'editoria fotografica e alle fanzine. Gli espositori presenti quest’anno sono: 14&15 Mobile Photographers, Bized Photozines,Funzilla, Libreria Leporello, Libreria Marini, Postcart Edizioni, S. T. Foto Libreria Galleria, Witty Kiwi, Yogurt Magazine.
Il marchio LEICA, sponsor tecnico, realizzerà 4 photowalk gratuiti dando la possibilità ai partecipanti di utilizzare le macchine LEICA CL e LEICA SL. I workshop saranno condotti dal Leica ambassador Alessandro Mallamaci, fotografo di paesaggio e del team LEICA. Le passeggiate fotografiche son o previste nelle giornate di sabato 29/09 e domenica 30/09) con un talk sulla fotografia di paesaggio (nella sera di sabato 29/09).
Torna il concorso CDPZINE, dedicato ai fotografi che sperimentano nuovi linguaggi attraverso la realizzazione di fanzine fotografiche e autoproduzioni e che vede in palio come premio la produzione della mostra del progetto vincitore durante la prossima edizione del festival.
#fotografareilpaesaggioSei pronto a raccontarci la tua idea di paesaggio? Il festival intende coinvolgere tutto il pubblico di Castelnuovo Fotografia, basta pubblicare una foto con l’hashtag indicato e citando il festival, il vincitore della foto con più like sarà premiato con un buono per attrezzatura fotografica. Saranno prese in considerazioni le foto pubblicate dal 30 agosto al 29 settembre 2018.
Dopo le tre precedenti edizioni, in collaborazione con l’Associazione Camera 21, si svolgerà il laboratorio BOX 21 - Ritratti in Piazza, a cura di Simona Filippini, realizzato con il Comune di Castelnuovo di Porto e i ragazzi ospiti del CARA di Castelnuovo di Porto.Ilprogetto prevede la partecipazione attiva dei residenti che si lasceranno ritrarre dai fotografi dell'associazione insieme ai fotografi africani, siriani e afgani ospiti del centro di accoglienza richiedenti asilo. Uno scambio di posizioni e un ribaltamento di punti di vista necessari per narrare la complessità della realtà in cui viviamo.
18 sono le mostre in programma, che saranno espostenelle sale del Palazzo Ducale con la partecipazione British School at Rome-BSR, e di numerose gallerie di arte e fotografia contemporanea, tra cui la galleria Gallerati, la galleria Máteria, la galleria Interzone, la galleria Acta international, la galleria Stal Gallery di Muscat (Oman),la galleriaCurva Pura e lo studio bibliografico Marini e la libreria Leporello.
BORDERLIGHT di Gaetano de Crecchio, a cura di Michele Corleonee della Galleria Interzone. Il lavoro è parte di un progetto a lungo termine che indaga il paesaggio come Confine. Una paesaggistica dell'Animo Umano, dell'interiore, del profondo, del silenzioso. Fotografie che spesso sono la risultante di scatti che si accavallano fra loro, che "confinano" e allo stesso tempo destrutturano e ricompongono le "frontiere" stesse dell'immagine.
CAKE. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente / The dessert culture between Arabic and Western tradition. Per la prima volta saranno esposte le prove di stampa del libro pubblicato da Postcart nel 2013, progetto non profit a sostegno diBait al Karama, Nablus (Palestina),prima scuola di Cucina Palestinese e presidio Slow Food in Palestina. Il libro contiene i testi di Manuela De Leonardis e dell’enogastronomo Antonio Marcianò, ricette in arabo e francese del ricettario originale di un’anonima donna libanese acquistato in un “charity shop” di Londra e le opere di 19 artisti internazionali (Hassan Al-Meer, Paolo Angelosanto, Yto Barrada, Beatrice Catanzaro, Maimuna Feroze-Nana, Parastou Forouhar, Maïmouna Patrizia Guerresi, Susan Harbage Page, Reiko Hiramatsu, Uttam Kumar Karmaker, Silvia Levenson, Loredana Longo, MAD_Angela Ferrara e Dino Lorusso, Şükran Moral, Ketna Patel, Pushpamala N, Anton Roca, Jack Sal e Larissa Sansour) che hanno affrontato diverse tematiche sociali attraverso il cibo: dalla memoria personale a quella collettiva. Questo viaggio tra sapore e sapere, in cui la contaminazione di linguaggi diventa un atto di resistenza, è nato dalla collaborazione con Marimo – brandlife designers che per il progetto grafico ha vinto l’European Design Awards (silver award)nella categoria 07 Book Layout 2014 e M.Th.I. Music Theatre International con il sostegno di LuBo Fund/ Atlanta, Piece of Cake Inc/Atlanta, Panella – L’Arte del Pane/Romae Cantine Menhir/Minervino e la partecipazione di Enrico Caputo – CaroselloLab (fotografie), Ihab Husni Mohammad Hashem, Licena Lazzara, Jack Sal (traduzioni), Cerealia/Roma, Doozo/Roma, OltreDimore/Bologna, White Box/New York, art a part of cult(ure).
CASALINGHEdi Liliana Barchiesi, a cura di Simona Filippini. “Lasciavo un biglietto d’invito nelle portinerie dei palazzi milanesi, domandando ai custodi di diffonderlo, ripassavo dopo qualche giorno e raccoglievo le adesioni.” Racconta l’autrice e aggiunge ”non conoscevo le donne che avrei fotografato, per me era importante che fossero eterogenee per età ed estrazione sociale”. Così la fotogiornalista Liliana Barchiesi ha realizzato sul finire degli anni ‘70 la serie dei bellissimi ritratti delle Casalinghe.
In mostra nella Loggia del Castello Colonna una selezione di dieci stampe ai sali d’argento tratte da questa straordinaria serie, un lavoro che ci aiuta a riflettere sulla rappresentazione della condizione femminile nell’Italia di quegli anni, realizzato, non senza ironia, da un’autrice in continua militanza.
EAUX ET MONTAGNES, FLEURS di Karine Maussière, a cura di Carlo Gallerati. L’artista francese Karine Maussière, girovaga fuori dal tempo, è una fotografa. Scatta immagini istantanee con una piccola fotocamera Instax, con tutto quanto ciò comporta in termini di unicità, imprevedibilità, casualità. Crea dei polittici utilizzando sequenze su pellicola istantanea, ciascuna incastonata nelle classiche orlature bianche.
GIOCANDO CON L’IDENTITÀ: ARTISTI CONTEMPORANEI DELL’OMAN. Hassan Al Meer & Muzna Al Musafir, a cura di Manuela De Leonardis, in collaborazione con Acta International, Roma e Stal Gallery, Muscat (Oman). L’abito civile, culturale e giuridico di un popolo si esprime nella voce “identità culturale”. Un’identità che va difesa dalla globalizzazione, ma anche dai pregiudizi, dalle chiusure e dall’autoreferenzialità. A stimolare un’interessante riflessione sull’argomento ci pensano i due artisti omaniti che presentano il loro lavoro per la prima volta in Italia, raccontando la loro contemporaneità attraverso il paradosso, l’ironia e una genuina vena di umorismo.
HARAKET di Valerio Muscella, a cura di Laura Carnemolla. Haraket è una parola turca che indica movimento, inteso sia come spostamento fisico che come libertà di pensiero. Dall’inizio della rivoluzione nel 2011, circa sei milioni di persone hanno lasciato la Siria generando una enorme crisi umanitaria. Secondo le stime del Governo Turco, sono circa 3 milioni e 500 mila i rifugiati siriani registrati in Turchia, di cui solo il 3% vive negli insediamenti formali preposti dalle istituzioni.
IL CRETTO GRANDE di Massimo Siragusa. A 50 anni dal terremoto del Belice, Massimo Siragusa, fotografo siciliano, è andato a fotografare il Cretto di Burri, che prese il posto della città di Gibellina, rasa al suolo dal sisma. Con l’intervento dell’artista le macerie del centro abitato della cittadina originale furono cementificate e trasformate nell’opera di land-art più grande del mondo. L’approccio del fotografo è quello di un viaggiatore, di un uomo in cammino che ascolta il proprio respiro: ne troviamol’emozionenelraccontodell’esperienzachenefaluistesso,unviaggioattraversola materia, magia, il dolore, il tempo.
LESSICO ROMANO fotografie di Sandro Becchetti, a cura di Manuela De Leonardis e Elisabetta Portoghese. Volti famosi di una Roma perduta, gli interni e le borgate, gli spazi aperti delle periferie romane con i protagonisti delle lotte per la casa e per il lavoro: Sandro Becchetti non è stato solo un fotografo a caccia di storie, era un poeta, un affabulatore. A partire dagli anni ‘60 i suoi scatti hanno documentato con autentica partecipazione emotiva la realtà sociale, politica e culturale italiana.
LO SGUARDO CHE LIBERA, fotografie scattate dai ragazzi del carcere di Rebibbia, a cura di Lina Pallotta. Oltre quel muro esiste una realtà fatta di desiderio di raccontarsi e sperare in quel riscatto che li separa dalla libertà. Le ore che si sono susseguite settimanalmente, da novembre 2017 a maggio 2018, con le insegnanti e i volontari dell’Associazione Nessuno tocchi Caino, hanno creato una sinergia tra persone recluse e persone libere con la passione per la fotografia. Il risultato è stato un seminario interattivo basato sullo scambio d’idee, visualizzazione di immagini e propositi, trasformazione della nostalgia in sguardi positivi.
OBLIVION di Fiorenza Triassi, a cura di Niccolò Fano. Che cosa significa vivere alle pendici di uno dei vulcani più pericolosi al mondo? Nel lavoro la giovane fotografa racconta il legame profondo che prova nei confronti delle sue radici attraverso la rappresentazione del Vesuvio.
OLTRE L’IMMAGINE: Il dispositivo fotografico come luogo dell’esperienza,a cura di Chiara Capodici/Leporello. In mostra: Se fossi cosa, cosa sarei di Pietro D’Agostino. The Icerberg, selezione di opere e libro di Giorgio di Noto e, una selezione del lavoro Equivalenzee libro d’artista Feeling As Source of Informationdi Federico Grandicelli. Filo conduttore di quelle che si possono considerare tre variazioni della cameraless photographyè la luce e il suo aspetto fisico, ambivalente, e una comune curiosità e attitudine ludica. Il superamento del limite delle due dimensioni è ricercato attraverso un contatto con l'ambiente che riporta l'oggetto visivo alla terza dimensione, il dialogocon la scultura, e una relazione attiva con lo spettatore.A fare da sponda a questo approccio mentale, c'è un fare pratico in un attraversamento del reale che è anche unaforma di riflessione sull'arte.
ONE-WAY TRIP Storie di confini e impronte digitali. Grecia, Italia 2018, video di Paolo Martino, fotografie di Dario Cestaro, a cura di Andrea Arena. A lungo “sorella minore” delle rotte migratorie nordafricane, la Grecia è oggi il principale punto di accesso all'Unione Europea per rifugiati e richiedenti asilo diretti verso il cuore d'Europa.Migliaia di viaggiatori clandestini vivono ad Atene, Patrasso e Igoumenitsa in attesa di attraversare l'Adriatico nascosti in un rimorchio o a bordo di un gommone. One-way trip è un estratto di “Just About my Fingers” documentario che racconta la vita dei “ragazzi delle reti”, giovani costretti a spendere i loro migliori anni a caccia del sogno chiamato “Europa".
PAESAGGI IR[R]AZIONALI di Paolo Albertini. Il progetto nasce dal desiderio di raccontare, in chiave quasi surrealista, una zona di territorio rurale che si sviluppa nei pressi della via consolare Flaminia, a nord della Capitale, utilizzando riprese all’infrarosso (IR = Infrared) ed applicando il flusso di lavoro basato sui false colors. La ripresa con apparecchi fotografici appositamente modificati, insieme a filtri speciali per “tagliare” le frequenze di luce che interessano e ad un successivo processo mirato di post-produzione, consente infatti di evidenziare ciò che in effetti è già presente nella sfera del reale, ma che il nostro occhio non è in grado di percepire.
PANTA RHE Ia cura del Circolo Fotografico Il Bianco e Nero di Castelnuovo di Porto. Tema difficile ma accettato con passione dai partecipanti che si sono messi in gioco, cercando di trovare dentro di loro la risposta al concetto del divenire inteso come mutamento, movimento, scorrere senza fine della realtà; perenne nasce e morire delle cose.
PASTA E PATATE di Antonia Messineo, a cura di Valentina Sestieri e Baco About Photographs. In questo progetto che si è aggiudicato contest CDPzine 2017, l’autrice esplora il rapporto con la nonna materna. Vengono fuori affascinanti racconti della sua vita, in parte sospesi in una dimensione di mistero. La raccolta fotografica si compone di foto d’archivio e foto scattate nella quotidianità. Le fanzine è stata realizzata a quattro mani, dalla fotografa e la nonna che si è occupata della rilegatura a macchina.PIETRE NERE PER IL LAGO SOFIA di Alberto Timossi. Proposta di intervento site specific del progetto già installato sul ghiacciaio del Calderone nel Gran Sasso d’Italia. La serie delle pietre nere sarà appoggiata a terra e a parete ci saranno delle fotografie dell’installazione in situ. Un’installazione che tratta del cambiamento dell’ambiente in relazione al riscaldamento globale.
PRISON PHOTOGRAPHY. INMATES OF THE BOLZANO-BOZEN PENAL INSTITUTION a cura di Nicolò Degiorgis, edizioni Rorhof 2017. Il progetto è un compendio di fotografie in bianco e nero, scattate dal 2013 al 2017 dagli studenti del corso di fotografia, detenuti dell'Istituto Penale di Bolzano. Il libro d'artista, vincitore delPremio Marco Bastianelli 2018 per il miglior libro fotografico dell’anno,è diviso in più capitoli, dedicati a diversi motivi fotografici, e assume un duplice ruolo di riflessione sulla fotografia stessa e di tentativo di evadere dalla monotonia della vita carceraria.
ROBACCIA le immagini del riciclo. Come predicare il contenimento invece dell’incontinenzadi Luisa Briganti e Katia Rossi, a cura di Gabriele Agostini.
Le opere sono l’effetto di un atteggiamento mentale; il rintracciare materiali nel riciclaggio del quotidiano e dare loro la possibilità di sopravvivenza culturale, non è certo una novità nel mondo dell’arte. Beuys, Broodthaers, Duchamp, Johns, Manzoni, Man Ray, Rauscenberg, Schwitters, Twombly, Warhol, per citare solo i più noti. Il materiale prelevato dal quotidiano che le autrici manipolano è lo scarto del processo fotografico; carte scadute, carte mal esposte, macchiate, provinature errate, negativi irrimediabilmente compromessi.
SUD ETRURIA SURVEY di John Bryan Ward-Perkins, a cura di Valerie Scott ed Elisabetta Portoghese. Immagini dall’archivio fotografico della British School at Rome di cui Ward-Perkins fu direttore dal 1946 al 1974. Un’ indagine fotografica sull’Etruria meridionale negli anni ’50 e ’60. Un’impresa pionieristica e topografica quella di Ward-Perkins, che venne condotta per oltre 20 anni. Quasi tutta la campagna a nord di Roma fu sottoposta a ricognizione, più di duemila siti archeologici vennero censiti e furono intrapresi molti scavi. “Con Ward-Perkins può dirsi nata l’archeologia dei paesaggi come disciplina nel senso moderno” (F. Cambi - N. Terrenato, Introduzione all’archeologia dei paesaggi).
WALLS OF INDIFFERENCE di Ugo Piccioni, presentata dalla galleria Curva Pura di Roma, a cura di Michela Becchis. Una mostra che si articola tra la cella e la sala a essa adiacente della rocca di Castelnuovo e una performance che si svolgerà nella piazza antistante. La cella è il luogo per eccellenza del limite, dell’impossibilità all’oltrepassamento. Lo scranno di un tribunale con sopra scritto LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI è il luogo dove prende corpo la legge, non sempre la giustizia.
Ugo Piccioni illumina questi luoghi con la parola e con la luce che dal λόγος promana. Una luce che può accecare chi ha la presunzione di poter vedere sempre con chiarezza, indifferente alla relazione. Ma esiste anche una luce che chiede di poter recare conoscenza a chi luce non vede, non perché cieco, piuttosto
adattandosi alla propria indifferenza. In piazza con il coinvolgimento di chi vorrà mettersi alla prova, Piccioni renderà visibile una sorta di
spavento della constatazione. Realizzare che l’abbattimento di un muro crea un turbamento, ma che l’attesa di quel turbamento dona liberazione quanto il più riuscito dei sogni è spesso quanto di più difficile si riesca a pensare.
Orari: Venerdì 28 settembre dalle 17:00 alle 19:00; Sabato 29 settembre dalle 10:30 alle 13:30-15:30 alle 20:30; Domenica 30 settembre dalle 10:30 alle 13:30-15:30 alle 20:30
Apertura straordinaria per la Quattordicesima Giornata del Contemporaneo AMACI con MAECI e MIBACT sabato 13 ottobre 2018
Programma in allegato
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