Castelnuovo Fotografia. VII Edizione
Dal 28 Settembre 2019 al 06 Ottobre 2019
Castelnuovo di Porto | Roma
Luogo: Rocca Colonna e Borgo medievale
Indirizzo: piazza Vittorio Emanuele
Orari: Sabato 28 settembre dalle 10:30 alle 13:30 / dalle 15:30 alle 20:30. Domenica 29 settembre dalle 10:30 alle 13:30 / dalle 15:30 alle 20:30. Dal 30 settembre al 6 ottobre si svolgeranno visite alle mostre per gruppi su appuntamento dalle 16 alle 19
Curatori: Associazione culturale dieciquindici
Enti promotori:
- Regione Lazio
- Comune di Castelnuovo di Porto
E-Mail info: castelnuovofotografia@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.castelnuovofotografia.it
Diciotto le mostre che andranno a illustrare il tema di questa edizione, risultato di una nuova riflessione sul tema del paesaggio:
paesaggi in movimento | spostamenti | distanze | alterazioni
moving landscapeS | displacements | distances | alterations
Un flusso inarrestabile di miliardi di esseri viventi attraversa la sfera terrestre misurandone il paesaggio. Piante e pesci, balene e farfalle, esseri umani e uccelli di ogni tipo si spostano, viaggiando da soli o in gruppo nell'aria, nell'acqua, sulla terra, lungo percorsi insidiosi, per cercare le condizioni stabili alla vita, per le mutate condizioni ambientali, o alla ricerca di nuovi luoghi dove sognare di ricostruire la propria idea di felicità.
Nell’ultimo weekend di settembre, sabato 28 e domenica 29, due giorni di inaugurazione animeranno il castello e il borgo medievale di Castelnuovo di Porto tra mostre, dibattiti, workshop, letture portfolio, talk, presentazioni, proiezioni e installazioni.
La manifestazione è realizzata dal Comune di Castelnuovo di Porto e curata dall'associazione culturale DIECIQUINDICI con la direzione artistica di Elisabetta Portoghese e il comitato scientifico composto da Michela Becchis, storica dell’arte e curatrice, Manuela De Leonardis, storica dell’arte, giornalista e curatrice, Simona Filippini, fotografa, curatrice e docente di fotografia.
Il festival, gode del patrocinio dell’ Università CÁ FOSCARI di Venezia, dell’ Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma, dell’ IILA - Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana, dell’ Istituto Polacco di Roma e dell’ Ente Regionale Parco di Veio.
La manifestazione è realizzata con il sostegno della Regione Lazio e del Comune di Castelnuovo di Porto. Per il secondo anno consecutivo, LEICA, marchio storico e di prestigio, leader mondiale nella produzione di fotocamere e ottiche professionali, è partner della manifestazione grazie al supporto di Leica Store Roma. Nella splendida cornice del Parco di Veio e nel paesaggio dell’Etruria meridionale, a due passi da Roma, Claudia Ioan e Massimiliano Tuveri, entrambi fotografi Certified by Leica, accompagneranno i partecipanti durante le passeggiate fotografiche. Occasione in cui sarà possibile approfondire la tecnica del linguaggio fotografico e provare sul campo le fotocamere LEICA.
Il festival si muove da sempre per confronto reciproco tra le arti, oltrepassandone i confini, attraversandone i confini indefiniti, facendoli diventare vie di incontro e di scambio.
Le sale del Castello Colonna si aprono anche quest’anno all’esperienza artistica come motivo di rigenerazione sociale, culturale ed estetica. Le opere esposte, i dibattiti, i laboratori di inclusione sociale, i seminari gratuiti e le letture portfolio vogliono stimolare il dibattito sulla fotografia contemporanea e nello stesso tempo, favorire il dialogo tra le diverse comunità che interagiscono e si spostano nel paesaggio contemporaneo.
L'edizione 2019 si avvale della collaborazione di numerose gallerie di arte contemporanea e, come tradizione ormai da molti anni, di istituti di cultura stranieri.
Le mostre
Molti di ANTONIO BIASIUCCI
Il lavoro del fotografo campano sarà ospitato nelle sale della cinquecentesca Rocca Colonna e nella giornata inaugurale, sabato 28 settembre, sarà possibile incontrare l’artista che presenterà nel pomeriggio il libro “Molti” per i tipi della casa editrice Il filo di Partenope con l’editore Alberto D’Angelo e la giornalista Manuela De Leonardis.
El Paraíso: entrada provisoria di PAOLA AGOSTI
La mostra El paraíso: entrada provisoria a Castelnuovo Fotografia festeggia i cinquant’anni anni di carriera di Paola Agosti insieme alla mostra intitolata Cronache e leggende, che inaugurerà a Roma presso s.t. foto libreria galleria.”Queste fotografie, dunque, altro non sono che il resoconto di un mio personale viaggio sentimentale alla scoperta di fisionomie, atteggiamenti, profili per noi così familiari da rendere i protagonisti di queste immagini nostri fratelli e farci ricordare, oggi più che mai, che anche noi siamo stati migranti.”
UN GIORNO VERRÀ,installazionedi FRANCO CENCI
Una serie di piccoli ritratti di corpi “volatili”, un trompe l’oeil di una panca in una sala d’attesa, un albero di ricordi, un ripiano con disegni e cartoline di viaggi..
MR BAWA, I PRESUME di GIOVANNA SILVA
Castelnuovo Fotografia presenta la mostra Mr Bawa, I Presume dell’architetto e fotografa Giovanna Silva. Il titolo della mostra trae ispirazione dal dialogo interiore che avviene ogni volta che l’autrice si trova di fronte ad uno degli edifici di Geoffrey Manning Bawa, uno degli architetti asiatici più importanti della sua generazione
“POVERI PER FORZA ”di MARIO BOCCIA, a cura di Michela Becchis
“Il futuro dell’Africa è nero” recitava uno slogan di AMREF da cui uno dei miei viaggi ha preso le mosse. Uno slogan che poteva essere l’affermazione di una nuova, orgogliosa “negritudine” o piuttosto la constatazione amara di ciò che è.
LITORALIS di LUCA BARGELLI, a cura di Silvana Bonfili
in questo viaggio tutto italiano, lungo la costa laziale, tra Roma, Fiumicino, Cerveteri, inevitabilmente il percorso diventa ricognizione consapevole di un territorio, riflessione su identità e integrità dei luoghi ripresi.
IL TEMPO DELLA NOSTALGIA : omaggio ad Andrej Tarkovskij
di RICCARDO ZIPOLI a cura di Manuela De Leonardis con il patrocinio
dell’Università Cà Foscari.
Luoghi e tempi della memoria sono il fil rouge della mostra Riccardo Zipoli. Il tempo della nostalgia: omaggio ad Andrej Tarkovskij che il fotografo dedica al grande cineasta russo il quale affronta, nei suoi film, il tema delle radici e dei legami con la terra e con la famiglia.
BORDERLAND di AGNESE SBAFFI, premio CDPZINE 2018.
La frontiera tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda è lunga 499 km, attraversa migliaia di campi, strade e sentieri, fiumi, laghi e un centro abitato. Da circa venti anni, dalla firma del trattato di pace del Good Friday Agreement (1998), il confine è diventato invisibile.
K-fragment di TOMMASO MUZZI a cura di Michela Becchis
I Truku sono una popolazione aborigena di Taiwan che, negli anni 30 del Novecento, dalle alture dell’attuale Parco Nazionale Taroko furono interamente deportati dal governo coloniale giapponese lungo la costa orientale, i villaggi distrutti, il mantenimento della loro cultura impedito. K-fragment racconta a partire da quel preciso segmento di tempo in cui i Giapponesi hanno incontrato i Truku ed hanno iniziato la loro deportazione e la loro distruzione culturale.
I Dabbawala di Mumbai
di CHRIS WARDE JONES
Da oltre 120 anni esiste in India un servizio di consegna di “pacchi pranzo” (tiffin boxes). A Mumbai questo servizio è particolarmente richiesto e ogni giorno vengono consegnati 200.000 pasti caldi da oltre 5.000 dabbawala (portatori di pacchi). Il sistema nasce negli ultimi anni dell’800 per via del sempre più elevato numero di uomini che si trasferivano da casa per lavorare in ufficio.
Io sto bene, tanti saluti e baci di DANIELA ARDIRI a cura di Alessandra Mauro,
Premio Marco Bastianelli 2019 per il miglior libro fotografico autoprodotto in Italia.
Se la fotografia è la traccia, la memoria di un ricordo – in grado cioè, di far affiorare alla mente un fatto, un evento, un volto e confermarci che, inequivocabilmente, quel fatto è accaduto, quell’evento ha avuto luogo, quel volto era lì – cosa è allora la traccia, la memoria di una fotografia?
Cantiere navale | Documenti di perdita diMichał Szlaga
Con il patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma e Galleria Interzone e Istituto Adam Mickiewicz.
Le fotografie raccolte in Cantiere navale, documentano una perdita dolorosa, e sono il tentativo di preservare l’immagine del cantiere navale, cantiere costruito nel diciannovesimo secolo, un luogo che non rappresenta solo uno tra i lasciti industriali più impressionanti d'Europa, ma è anche la memoria collettiva di un importante sito industriale e creativo di Danzica.
Noi e Loro di ARMIN GREDER, ELSE Edizioni Libri Serigrafici E altro.
In un ritmo di comparazione incalzante tra noi e loro, Armin Greder ci costringe a guardare questa geografia umana come in uno specchio riflesso. A emergere, con disarmante evidenza, è l’ingiustizia del genere umano verso se stesso.
Sono i fantasmi di un’alterità rifiutata, di una povertà rigettata e di sofferenze che non vogliono essere ascoltate.
Piedras Negras di LINA PALLOTTA
Quando persone si incontrano e culture si contaminano, la lotta per l’identità, per la sopravvivenza, diventa di fondamentale importanza. A Piedras Negras, una piccola città al confine messicano con il Texas la fotografa ha avuto la possibilità di accedere alle case e alla vita personale delle donne delle maquilas e lentamente inizia a documentarle. Nella relazione tra il Messico/USA, lo strumento principale di globalizzazione è stata NAFTA, ratificata dopo molti dibattiti e controversie nel 1994.
Otros cielos, otras pampas di SILVIA LEVENSON, a cura di Manuela De Leonardis con il patrocinio dell’IILA Organizzazione internazionale italo-latino americana. Nello scenario in cui ci introduce Silvia Levenson il mondo degli adulti è spesso filtrato dallo sguardo dei bambini. E’ così anche in Bajo la Cruz del Sur y Casiopea e Otros cielos, otras pampas, dove vediamo il volto di un bambino e quello di un uomo alternarsi ai dettagli delle scarpe usurate, alle mani e alla foglia, a cui è affidata la continuità del racconto.
Mina de idei Anina 2014-2018 di PAOLO MAZZO, a cura di Elisabetta Portoghese.
La città di Anina rappresenta al giorno d’oggi non solo un punto di riferimento nella storia dello sviluppo industriale nella regione dei Monti Banat (sud-ovest Romania), ma è anche forse una delle più interessanti manifestazioni dell’utopia socialista sul territorio.
The Kitchen di NATALIA SAURIN, a cura di Manuela De Leonardis con il patrocinio dell’IILA Organizzazione internazionale italo-latino americana.
Per Natalia Saurin la cucina è l’officina creativa in cui sperimentare le possibilità dei linguaggi artistici – musica, fotografia, video, installazione – condividendo l’affermazione di matrice femminista che la sfera personale è politica.
Re-thinking. What is home, Journey from 1947 - 2018 Lahore-Delhi di VIKRANT a cura di Manuela De Leonardis e Dino Lorusso.
Ripensare il concetto di casa diventa primario per l’artista visivo Vikrant che ripercorre la memoria della propria famiglia partendo da vecchie foto e documenti ingialliti dal tempo, conservati in vecchi fogli di giornale.
Gli incontri
Sabato 28 settembre ore 11:30
Opening mostre Performance danza, drammaturgia e coreografia di Aurelio Gatti dal titolo PAESAGGIESTINTI.
Sabato 28 settembre ore 16:00
Incontro con le studiose della redazione di DWF (DonneWomanFemme) il cui ultimo numero è dedicato al Movimento. Declinato come corpi, città, confini, politica.
Sabato 28 settembre ore 17:00
Presentazione di MOLTI: progetto in forma di libro ideato e realizzato da Ilfilodipartenope. Alla presenza dell’autore Antonio Biasiucci con l’editore Alberto D’Angelo e la giornalista Manuela De Leonardis
Sabato 28 settembre ore 18,30
“Paesaggio in movimento, confine serrato. Tra Stati Uniti e Messico”. Lina Pallotta fotografa e docente con Maria Giovanna Musso (sociologia del mutamento, Università degli studi "La Sapienza" Roma). L'incontro avrà come tema il paesaggio in movimento e i confini del continente
americano.
Domenica 29 settembre ore 12.00
"Scatti di cronaca" incontro con Mario Boccia fotografo e giornalista specializzato in reportage sociali e di attualità internazionale e Simona Granati fotogiornalista freelance condotto dal giornalista di Marino Bisso, La Repubblica.
Domenica 29 settembre ore 16:00
Presentazione del progetto Let Me In di Jean Marc Caimi & Valentina Piccinni.
I due fotografi collaborano dal 2013 realizzando progetti sia documentaristici che di fotografia intima e personale. I loro reportage appaiono regolarmente sulla stampa e i media nazionali e internazionali ricevendo numerosi riconoscimenti. “Let Me In” è un progetto composto da 80 autoritratti e altrettanti messaggi scritti a mano da migranti e rifugiati, realizzato seguendo il movimento migratorio lungo la rotta balcanica.
Domenica 29 settembre ore 17:00
Presentazione del progetto fotografico e del libro Cantiere navale | Documenti di perdita di MICHAL SZLAGA, con il patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma e Interzone galleria.
Domenica 29 Settembre 18:00
Proiezione del film IBI
Da un’idea di Matteo Calore e Andrea Segre - Un film documentario di Andrea Segre - Con le immagini di Ibitocho Sehounbiatou.
Ibi ha fotografato e filmato la sua vita in Italia per 10 anni.
A seguire la fotografa Simona Filippini ne parlerà con Mimma D’Amico, responsabile del Centro Sociale ExCanapificio di Caserta
Domenica 6 ottobre ore 16,30
Incontro con l’associazione DONNE FOTOGRAFE
Sarà presentato un lavoro collettivo composto da 32 sguardi - di donne fotografe - che mettono al centro della riflessione la PERSONA “invisibile” per renderla “visibile”. Le 32 artiste hanno affrontato il tema dell’invisibilità della persona, che in molti casi corrisponde alla non-persona, ovvero l’essere al quale non è riconosciuto lo statuto di essere responsabile, titolare di determinati diritti e doveri.
Domenica 6 ottobre
Giornata dedicata ai video con RETE #NOBAVAGLIO – LIBERI DI ESSERE INFORMATI selezionati secondo il tema del festival. La RETE delle giornaliste e dei giornalisti, freelance, operatori dell’informazione, uffici stampa, video/foto reporter, blogger, attivisti per i diritti e per le battaglie civili uniti per cambiare.
Proiezioni dei lavori del Master di fotografia SHOOT! narrazione e ricerca di OFFICINE FOTOGRAFICHE ROMA: Lapis Tiburtina di Paolo Marinelli e CO2 di Stefano Raimond a cura di Lina Pallotta
Numerosi saranno gli incontri e le proiezioni in programma sul tema del festival e le presentazioni editoriali, con la partecipazione di autori, fotografi e giornalisti.
Le open call di Castelnuovo Fotografia
Anche quest’anno il festival prevede due call che coinvolgono giovani fotografi: sono aperte le iscrizioni a SPAZIO FOTOCOPIA in collaborazione con Magazzini Fotografici di Napoli; l’evento avrà varie forme: la mostra collettiva a Magazzini Fotografici che inaugurerà venerdì 20 settembre 2019 alle 19.00; uno slideshow con i migliori lavori selezionati che saranno proiettati nelle giornate inaugurali del festival (sabato 28 e domenica 29 settembre 2019).
CDPZINE 2019 in collaborazione con DIECIQUINDICI, concorso dedicato ai giovani fotografi che sperimentano nuovi linguaggi attraverso la realizzazione di fanzine fotografiche e autoproduzioni e che vede in palio come premio la produzione della mostra del progetto vincitore durante la successiva edizione del festival.
Inoltre nelle giornate del 5 e 6 ottobre ci si potrà iscrivere al workshop “Fotografia a km 0” con i fotografi Mario Beltrambini e Sauro Errichiello, un laboratorio tecnico-pratico propedeutico alla fotografia stenopeica e alla Slow Photo che diventerà una mostra per l’edizione 2020 del festival.
Si confermano leLETTURE PORTFOLIO, dove gli appassionati di fotografia possono sottoporre i loro progetti fotografici ad esperti del settore per averne un parere professionale.
Immancabile anche in questa edizione il FOTOBOOKSHOP di Castelnuovo Fotografia, spazio collettivo dedicato all'editoria fotografica, alle fanzine e al self publishing. Gli appassionati e i collezionisti possono curiosare tra le opere di editori e di giovani editori indipendenti o fanzine autoprodotte dagli stessi fotografi che ci raccontano la parte più interessante del loro lavoro con immagini libere dalle regole imposte dal mercato.
E ancora, BOX 21 ritratti in piazza, a cura di Simona Filippini, che vedrà quest’anno insieme i ragazzi migranti ex CARA e i ragazzi partecipanti al laboratorio fotografico EXTRAURBANA FOTOGRAFIA a cura di Simona Filippini e Elisabetta Portoghese.
Dalla frase di Alessandro Leogrande e dai versi del Premio Nobel Wole Soyinka l'ispirazione al tema della settima edizione del festival:
Di qua c'è il mondo di prima.
Di là c'è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai.
Alessandro Leogrande, La frontiera, 2015
Il prezzo sembrava ragionevole, il posto
poco importava. La padrona di casa giurava di abitare altrove. Non rimaneva
che autoconfessarsi. "Signora", la misi in guardia, "Detesto fare viaggi a vuoto: sono africano".
Silenzio. Comunicazione silenziata
dalla pressione della buona educazione. La voce, quando giunse, laccata di rossetto, la sigaretta nel bocchino
d’oro laminato, pigolava.
Fui colto ignobilmente alla sprovvista.
“QUANTO È SCURO?” ... Non avevo sentito male ... “È CHIARO?
O È MOLTO SCURO?” Tasto B, tasto A. Tanfo d’aria rancida di nascondiglio telefonico pubblico.
Cabina Rossa. Cassetta postale rossa. Due piani di bus rosso pesta pece.
Diceva sul serio! Imbarazzato dal silenzio scortese, m’arresi stupito e chiesi un chiarimento.
Garbata lo era senz'altro: spostò l'enfasi.
“È SCURO? O MOLTO CHIARO?”. Giunse la rivelazione. "Intende dire, come cioccolato fondente o al latte?".
L'assenso fu clinico, schiacciante nella sua leggerezza impersonale.
Con rapidità, trovata la lunghezza d'onda, mi decisi.
“Seppiato africa-occidentale”; poi, quasi ripensandoci, “Come nel passaporto” […]
Wole Soyinka, Conversazione telefonica 1962. Traduzione di Alessandra Di Maio
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