Cipro, isola di Afrodite
Cipro, isola di Afrodite
Dal 19 October 2012 al 5 January 2013
Roma
Luogo: Palazzo del Quirinale
Indirizzo: piazza del Quirinale
Orari: da martedì a sabato 10-13/ 15.30-18.30; domenica 8.30-12
Costo del biglietto: € 5 con visita al Palazzo
Telefono per informazioni: +39 06 46991
E-Mail info: ufficiostampa@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.quirinale.it
In occasione della Presidenza di Cipro del Consiglio dell’Unione Europea, il Palazzo del Quirinale accoglie dal 19 ottobre 2012 al 5 gennaio 2013 una mostra dedicata a “Cipro, isola di Afrodite”.
Nelle Sale delle Bandiere saranno esposte 56 opere d’arte risalenti alle varie fasi della storia di Cipro, dai tempi lontani del Neolitico fino all’età romana.
Grazie alla sua posizione geografica, Cipro è chiamata a recitare un ruolo essenziale nel Mediterraneo. Non a caso affascina archeologi e storici.
L’isola ha un passato millenario che ne fa, per le epoche più remote, una sorta di laboratorio eccezionale dove studiare l’apparire della civiltà degli agricoltori e dei pastori del Neolitico. Oggi sembra che intorno al 12.500 a.C. i primi coloni sbarcati a Cipro e provenienti dall’Oriente vi abbiano introdotto cinghiali selvatici destinati poi alla caccia. La scoperta di migliaia di reperti ossei sul sito di Shillourokambos rivela che il cane, la volpe, il daino, la capra, il montone, il bue sono stati a loro volta introdotti nell’isola da popolazioni che avevano imparato sia a gestire la fauna selvatica, sia ad addomesticare alcune specie come cani, caprini, ovini, bovini e suini.
È sulle spiagge di Cipro che è venuta a morire come una marea stanca la fase orientale della storia e sono queste stesse spiagge ad aver accolto alla fine del II millennio a.C. le popolazioni achee che cercavano un luogo dove ripararsi dopo la caduta dei palazzi micenei. Cipro diventa così una lontana provincia del mondo greco di cui mantiene nella religione, nelle istituzioni e persino nell’uso di una scrittura sillabica tradizioni ed elementi fortemente arcaizzanti. Spesso queste tradizioni ed elementi si fondono con apporti esterni e un simile amalgama dà alla civiltà cipriota la sua caratteristica essenziale: da oltre quattordici millenni Cipro è stata la terra che ha visto qualche volta scontrarsi ma spesso integrarsi armoniosamente l’Occidente e l’Oriente.
Se Cipro è stata definita “Isola di Afrodite” è perché il suo territorio ha accolto molti millenni prima dell’arrivo dei Greci il culto di una grande divinità mediterranea, la “Madre Terra”, con caratteristiche identiche alla dea dell’Amore delle popolazioni elleniche.
Riassumere attraverso l’immagine di Afrodite oltre sette millenni della storia di Cipro è l’ambizione di questa mostra, offerta al pubblico italiano dalla Repubblica di Cipro.
Nelle Sale delle Bandiere saranno esposte 56 opere d’arte risalenti alle varie fasi della storia di Cipro, dai tempi lontani del Neolitico fino all’età romana.
Grazie alla sua posizione geografica, Cipro è chiamata a recitare un ruolo essenziale nel Mediterraneo. Non a caso affascina archeologi e storici.
L’isola ha un passato millenario che ne fa, per le epoche più remote, una sorta di laboratorio eccezionale dove studiare l’apparire della civiltà degli agricoltori e dei pastori del Neolitico. Oggi sembra che intorno al 12.500 a.C. i primi coloni sbarcati a Cipro e provenienti dall’Oriente vi abbiano introdotto cinghiali selvatici destinati poi alla caccia. La scoperta di migliaia di reperti ossei sul sito di Shillourokambos rivela che il cane, la volpe, il daino, la capra, il montone, il bue sono stati a loro volta introdotti nell’isola da popolazioni che avevano imparato sia a gestire la fauna selvatica, sia ad addomesticare alcune specie come cani, caprini, ovini, bovini e suini.
È sulle spiagge di Cipro che è venuta a morire come una marea stanca la fase orientale della storia e sono queste stesse spiagge ad aver accolto alla fine del II millennio a.C. le popolazioni achee che cercavano un luogo dove ripararsi dopo la caduta dei palazzi micenei. Cipro diventa così una lontana provincia del mondo greco di cui mantiene nella religione, nelle istituzioni e persino nell’uso di una scrittura sillabica tradizioni ed elementi fortemente arcaizzanti. Spesso queste tradizioni ed elementi si fondono con apporti esterni e un simile amalgama dà alla civiltà cipriota la sua caratteristica essenziale: da oltre quattordici millenni Cipro è stata la terra che ha visto qualche volta scontrarsi ma spesso integrarsi armoniosamente l’Occidente e l’Oriente.
Se Cipro è stata definita “Isola di Afrodite” è perché il suo territorio ha accolto molti millenni prima dell’arrivo dei Greci il culto di una grande divinità mediterranea, la “Madre Terra”, con caratteristiche identiche alla dea dell’Amore delle popolazioni elleniche.
Riassumere attraverso l’immagine di Afrodite oltre sette millenni della storia di Cipro è l’ambizione di questa mostra, offerta al pubblico italiano dalla Repubblica di Cipro.
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