Claudio Orlandi. The Seductive Destruction. The Ultimate Landscapes from the Last World
![Claudio Orlandi. The Seductive Destruction. The Ultimate Landscapes from the Last World Claudio Orlandi. The Seductive Destruction. The Ultimate Landscapes from the Last World](http://www.arte.it/foto/600x450/2c/23461-rm.jpg)
Claudio Orlandi. The Seductive Destruction. The Ultimate Landscapes from the Last World
Dal 13 Giugno 2014 al 01 Luglio 2014
Roma
Luogo: Cascina Farsetti - Villa Doria Pamphilj
Indirizzo: via Leone XIII 75
Orari: tutti i giorni feriali e domenica 9.30-13; sabato chiuso o su appuntamento
Curatori: Cecilia Paolini
Enti promotori:
- Regione Lazio
- Roma Capitale
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 9360201 / 06 3291263
E-Mail info: ufficiostampa@artgap.it
Sito ufficiale: http://www.cascinafarsettiart.it
La mostra “The Seductive Destruction. The Ultimate Landscapes from the Last World” è chiara espressione della mission di Claudio Orlandi di interpretare esteticamente tutto ciò che nella quotidianità verrebbe giudicato scarto ma che nella seduzione dell’arte diventa estetica.
La discarica e il paesaggio sono le due tematiche presentate dal fotografo nelle serie “Last World” e “Ultimate Landscapes”. La prima dà nuovo valore agli oggetti quotidiani che ritrovano una loro espressione nella discarica, mentre nella seconda serie fotografica il paesaggio, tema naturalistico per eccellenza, viene interpretato attraverso l’artificialità di materiali industriali modellati ad arte dagli elementi atmosferici.
Nella mostra di Claudio Orlandi la denuncia ambientalista lascia il posto alla nuova consapevolezza che nulla è brutto in assoluto ma che in realtà la scelta tra diversi parametri estetici è l’unico vero paradigma di bellezza, poiché anche lo scarto può essere seduttivo se messo in relazione con ciò che è naturalmente bello. Gli oggetti oramai privi della loro originaria funzione ritrovano una nuova e più viva collocazione all’interno della Natura confluendo con essa: ogni rottame, ogni detrito, ogni piega di questi paesaggi di scarto rappresenta un dolore, una perdita, un’umiliazione subita e tutti questi sentimenti perdono la loro funzionalità per essere parte di uno scenario della memoria completamente nuovo.
La seduzione della distruzione è nel dolorosissimo piacere di lasciare abbattere d’un tratto qualcosa che tanto faticosamente si tentava di tenere salda: pura percezione del sublime nella consapevolezza di aver fallito e nell’esaltazione di essere contemporaneamente liberi da ogni dovere o condizionamento sociale. Nulla di naturale è nella distruzione, ma tutto nell’atto primitivo del distruggere.
La discarica e il paesaggio sono le due tematiche presentate dal fotografo nelle serie “Last World” e “Ultimate Landscapes”. La prima dà nuovo valore agli oggetti quotidiani che ritrovano una loro espressione nella discarica, mentre nella seconda serie fotografica il paesaggio, tema naturalistico per eccellenza, viene interpretato attraverso l’artificialità di materiali industriali modellati ad arte dagli elementi atmosferici.
Nella mostra di Claudio Orlandi la denuncia ambientalista lascia il posto alla nuova consapevolezza che nulla è brutto in assoluto ma che in realtà la scelta tra diversi parametri estetici è l’unico vero paradigma di bellezza, poiché anche lo scarto può essere seduttivo se messo in relazione con ciò che è naturalmente bello. Gli oggetti oramai privi della loro originaria funzione ritrovano una nuova e più viva collocazione all’interno della Natura confluendo con essa: ogni rottame, ogni detrito, ogni piega di questi paesaggi di scarto rappresenta un dolore, una perdita, un’umiliazione subita e tutti questi sentimenti perdono la loro funzionalità per essere parte di uno scenario della memoria completamente nuovo.
La seduzione della distruzione è nel dolorosissimo piacere di lasciare abbattere d’un tratto qualcosa che tanto faticosamente si tentava di tenere salda: pura percezione del sublime nella consapevolezza di aver fallito e nell’esaltazione di essere contemporaneamente liberi da ogni dovere o condizionamento sociale. Nulla di naturale è nella distruzione, ma tutto nell’atto primitivo del distruggere.
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