Davide Bramante. I’m Rich
![© Davide Bramante © Davide Bramante](http://www.arte.it/foto/600x450/cf/137829-unnamed-8.jpg)
© Davide Bramante
Dal 02 Marzo 2023 al 08 Aprile 2023
Roma
Luogo: Galleria Anna Marra
Indirizzo: Via Sant’Angelo in Pescheria 32
Orari: lunedì – venerdì, 15.30 - 19.30 | sabato 10.00 – 14.00 | su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 06 97612389
E-Mail info: info@galleriaannamarra.it
Sito ufficiale: http://www.galleriaannamarra.it
Galleria Anna Marra è lieta di presentare I’m Rich, terza personale di Davide Bramante nel proprio spazio espositivo.
Per l’occasione l’artista presenterà il nucleo più recente della sua ricerca, con nuovi e inediti sviluppi della sua sperimentazione.
In mostra opere fotografiche che uniscono la tecnica d’elezione di Bramante - le esposizioni multiple analogiche in fase di ripresa, risultato di più scatti sulla stessa porzione di pellicola - con la post-produzione digitale.
Davide Bramante da oltre venti anni utilizza la macchina fotografica analogica per raccontare le metropoli di tutto il mondo, restituendo in un'unica immagine una moltitudine di sguardi e vedute, che si sovrappongono e intrecciano creando un nuovo paesaggio, una nuova realtà. Una realtà che sfugge all’artista stesso, e che si rivela compiutamente in camera oscura, con lo sviluppo della pellicola. Le fotografie di Bramante sono la traccia dello sguardo dell’artista stesso, una sorta di mappatura dei suoi viaggi e di tutto quello che ha attirato la sua attenzione nel tragitto.
In una stessa immagine convivono Il Colosseo e il Gazometro, la Torre Eiffel e la metropolitana, il Taj Mahal e il Tempio d’Oro, carovane di elefanti e dromedari con taxi e motorini. Lo spettatore ripercorre in uno sguardo luoghi, tempi e situazioni in un turbinio di stimoli visivi che congelano in un istante la ieraticità del passato e la frenesia delle metropoli contemporanee.
L’ultima produzione di Davide Bramante consiste in una sperimentazione che aggiunge un ulteriore tassello alle immagini rappresentate.
L’artista è infatti intervenuto su alcuni dei suoi scatti più iconici e ha aggiunto alle vedute delle città di tutto il mondo le immagini di banconote e monete, simboli tangibili dei vari Paesi.
In mostra scatti di Firenze, Milano, Bruxelles, Basel, Ghent, Londra, New York, Hong Kong e Rajasthan. Non solo monumenti, piazze, strade e volti: Bramante raffigura queste città anche attraverso la rappresentazione del loro potere economico.
I “musei a cielo aperto” a cui l’artista ci aveva abituato appaiono invasi dal capitalismo. Ma non è il racconto di una usurpazione, piuttosto di un nuovo scenario, un elemento in più per rappresentare la molteplicità del reale e lo sviluppo della civiltà.
Il percorso espositivo si arricchisce inoltre di alcune composizioni realizzate con vere banconote su cui l’artista ha impresso le proprie fotografie, in un gioco di continui ribaltamenti semantici e rimandi di senso.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita Gangemi, che raccoglie i contributi testuali di alcuni esponenti del mondo dell’economia e della finanza, quali Andrea Battista, Patrizio Messina, Carlo Maria Pinardi e Luca Zitiello.
Davide Bramante (Siracusa, 1970) ha lavorato e vissuto a Torino, Roma, Bologna, Milano, Londra e New York. Dopo la laurea all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino (1995), inizia a viaggiare tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nel 1998 e nel 1999 vince due borse di studio presso la prestigiosa Franklin Fournace Foundation e partecipa a una mostra collettiva al MOMA di New York.
Dal 1991 sperimenta vari linguaggi: video (dal 1992 al 1995 con il Gruppo ANDA ha realizzato videoinstallazioni interattive e più di 20 opere video); installazioni materiche; installazioni ambientali come l’Isola dei Pirati, realizzata in una notte per le calle di Venezia con 2000 bandiere dei pirati. Ha realizzato oltre settanta mostre tra personali e collettive ospitate nei musei, fondazioni e gallerie di tutto il mondo, tra cui Galleria di Arte Moderna di Sarajevo (1998), Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (1999), Palazzo delle Esposizioni di Roma (2001), GAM di Bologna (2001), Palazzo delle Papesse di Siena (2003), KunstHaus Tacheles di Berlino (2005), Palazzo della Permanente di Milano (2006), Palazzo Re Enzo di Bologna (2009), PAN di Napoli (2012), Schauwerk Foundation di Sindelfingen (2013), Museo di Trastevere a Roma (2014) Bongsan Cultural Center in Busan/Korea (2014), Galleria d’Arte Moderna di Palermo (2015), Museo RISO per l’Arte Contemporanea di Palermo (2015), Korea Foundation a Seoul (2016), Palazzo Bevilacqua di Bologna (2019), Istituto Marangoni di Miami (2021).
Nel 2018 è vincitore del Canova Prize (Art Business). Ha partecipato a numerose fiere tra cui Art Basel, Art Cologne, Artissima, MiArt, ARCO, FIAC, Palm Beach 3, Paris Photo, MIA&D Fair Singapore. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui GAM di Torino, Galleria d’Arte Moderna di Palermo, Castello Sforzesco di Vigevano, Schauwerk Foundation, Unicredit, Credem. Oggi Davide Bramante è riconosciuto a livello internazionale per le sue foto di grande formato che ritraggono le città metropolitane di tutto il mondo, realizzate con la tecnica analogica della esposizione multipla in fase di ripresa, risultato di più scatti – da quattro a nove – sullo stesso fotogramma. Da sempre l’artista cerca di far convivere all’interno del suo lavoro le tre cose che ama di più: l’arte, la fotografia e il viaggio.
Per l’occasione l’artista presenterà il nucleo più recente della sua ricerca, con nuovi e inediti sviluppi della sua sperimentazione.
In mostra opere fotografiche che uniscono la tecnica d’elezione di Bramante - le esposizioni multiple analogiche in fase di ripresa, risultato di più scatti sulla stessa porzione di pellicola - con la post-produzione digitale.
Davide Bramante da oltre venti anni utilizza la macchina fotografica analogica per raccontare le metropoli di tutto il mondo, restituendo in un'unica immagine una moltitudine di sguardi e vedute, che si sovrappongono e intrecciano creando un nuovo paesaggio, una nuova realtà. Una realtà che sfugge all’artista stesso, e che si rivela compiutamente in camera oscura, con lo sviluppo della pellicola. Le fotografie di Bramante sono la traccia dello sguardo dell’artista stesso, una sorta di mappatura dei suoi viaggi e di tutto quello che ha attirato la sua attenzione nel tragitto.
In una stessa immagine convivono Il Colosseo e il Gazometro, la Torre Eiffel e la metropolitana, il Taj Mahal e il Tempio d’Oro, carovane di elefanti e dromedari con taxi e motorini. Lo spettatore ripercorre in uno sguardo luoghi, tempi e situazioni in un turbinio di stimoli visivi che congelano in un istante la ieraticità del passato e la frenesia delle metropoli contemporanee.
L’ultima produzione di Davide Bramante consiste in una sperimentazione che aggiunge un ulteriore tassello alle immagini rappresentate.
L’artista è infatti intervenuto su alcuni dei suoi scatti più iconici e ha aggiunto alle vedute delle città di tutto il mondo le immagini di banconote e monete, simboli tangibili dei vari Paesi.
In mostra scatti di Firenze, Milano, Bruxelles, Basel, Ghent, Londra, New York, Hong Kong e Rajasthan. Non solo monumenti, piazze, strade e volti: Bramante raffigura queste città anche attraverso la rappresentazione del loro potere economico.
I “musei a cielo aperto” a cui l’artista ci aveva abituato appaiono invasi dal capitalismo. Ma non è il racconto di una usurpazione, piuttosto di un nuovo scenario, un elemento in più per rappresentare la molteplicità del reale e lo sviluppo della civiltà.
Il percorso espositivo si arricchisce inoltre di alcune composizioni realizzate con vere banconote su cui l’artista ha impresso le proprie fotografie, in un gioco di continui ribaltamenti semantici e rimandi di senso.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita Gangemi, che raccoglie i contributi testuali di alcuni esponenti del mondo dell’economia e della finanza, quali Andrea Battista, Patrizio Messina, Carlo Maria Pinardi e Luca Zitiello.
Davide Bramante (Siracusa, 1970) ha lavorato e vissuto a Torino, Roma, Bologna, Milano, Londra e New York. Dopo la laurea all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino (1995), inizia a viaggiare tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nel 1998 e nel 1999 vince due borse di studio presso la prestigiosa Franklin Fournace Foundation e partecipa a una mostra collettiva al MOMA di New York.
Dal 1991 sperimenta vari linguaggi: video (dal 1992 al 1995 con il Gruppo ANDA ha realizzato videoinstallazioni interattive e più di 20 opere video); installazioni materiche; installazioni ambientali come l’Isola dei Pirati, realizzata in una notte per le calle di Venezia con 2000 bandiere dei pirati. Ha realizzato oltre settanta mostre tra personali e collettive ospitate nei musei, fondazioni e gallerie di tutto il mondo, tra cui Galleria di Arte Moderna di Sarajevo (1998), Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (1999), Palazzo delle Esposizioni di Roma (2001), GAM di Bologna (2001), Palazzo delle Papesse di Siena (2003), KunstHaus Tacheles di Berlino (2005), Palazzo della Permanente di Milano (2006), Palazzo Re Enzo di Bologna (2009), PAN di Napoli (2012), Schauwerk Foundation di Sindelfingen (2013), Museo di Trastevere a Roma (2014) Bongsan Cultural Center in Busan/Korea (2014), Galleria d’Arte Moderna di Palermo (2015), Museo RISO per l’Arte Contemporanea di Palermo (2015), Korea Foundation a Seoul (2016), Palazzo Bevilacqua di Bologna (2019), Istituto Marangoni di Miami (2021).
Nel 2018 è vincitore del Canova Prize (Art Business). Ha partecipato a numerose fiere tra cui Art Basel, Art Cologne, Artissima, MiArt, ARCO, FIAC, Palm Beach 3, Paris Photo, MIA&D Fair Singapore. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui GAM di Torino, Galleria d’Arte Moderna di Palermo, Castello Sforzesco di Vigevano, Schauwerk Foundation, Unicredit, Credem. Oggi Davide Bramante è riconosciuto a livello internazionale per le sue foto di grande formato che ritraggono le città metropolitane di tutto il mondo, realizzate con la tecnica analogica della esposizione multipla in fase di ripresa, risultato di più scatti – da quattro a nove – sullo stesso fotogramma. Da sempre l’artista cerca di far convivere all’interno del suo lavoro le tre cose che ama di più: l’arte, la fotografia e il viaggio.
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