Di luce propria
Dal 15 Aprile 2013 al 28 Aprile 2013
Roma
Luogo: Basilica di Santa Maria in Montesanto - Chiesa degli artisti
Indirizzo: piazza del Popolo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 392 8434370/ 340 8174090
E-Mail info: claudio.tanturri@vicariatusurbis.org
Sito ufficiale: http://www.chiesadegliartisti.it
Emanuela Fiorelli e Paolo Radi realizzano per lo spazio della basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti, una doppia installazione, strettamente legata all'architettura del luogo ed al tema di questo secondo appuntamento del progetto “Una porta verso l’Infinito”, nella sezione dedicata alle installazioni artistiche: il Tempo di Pasqua.
Una riflessione sul senso etimologico di questo periodo dell’Anno Liturgico, nel suo valore di passaggio, dalla morte alla vita, dal vizio alla virtù, alla libertà della salvezza, attraverso la purificazione. Con la sua passione e morte, Cristo riscatta, col mistero della Risurrezione, l'umana natura, corrotta, passando dal mondo terreno alla gloria del cielo.
Entrambi gli artisti dialogano col senso del luogo, con la sua sacralità e con la sua magnificenza, ritagliando all'interno della Basilica spazi interiori propri, atemporali, sospesi. Percorsi percettivi che, seppure in maniera differente, avvicinano l'osservatore all'intuizione di un valore simbolico profondo che sottende la semplice osservazione, secondo un processo infinito di visioni, decifrazioni, indizi, silenzi e luci.
Emanuela Fiorelli posiziona delle teche in plexiglas retro-illuminate nelle sei cappelle laterali della Basilica. Al loro interno, attraverso un gioco di immagini architettoniche, luci e tessiture, l'artista astrae lo spazio che le accoglie, inserendo le immagini delle cappelle che le conterranno, quasi a moltiplicare l'idea già grandiosa e abbondante del barocco. Tracciando differenti coordinate, intessendo nuove profondità, annullando gli spazi reali, la distanza tra l'opera e chi la osserva si annulla, in un gioco intimo tra dentro e fuori, tra geometrie reali ed emozionali.
L'opera di Paolo Radi, collocata sul pavimento, affiora da terra, al centro della Basilica. Un mausoleo del silenzio, fatto di luce e trasparenza, da dove, tra le pieghe del visibile, si intravedono geometrie sottili, forme pure. Affioramenti ed immersioni, ombre e trasparenze ricreano uno spazio metaforico, “oltre” la materia, all'interno di se stessi o verso una dimensione soprasensibile, come se qualcosa di sovraumano fosse celato dietro le apparenze mondane, dietro l'effimera opacità della vita terrena. Sia Emanuela Fiorelli che Paolo Radi, partendo dalla visione spaziale, conducono, attraverso una tensione immaginativa, propria di qualsiasi forma del conoscere, ad una dimensione di eternità. Entrambi rappresentano l'umana ricerca dello spirituale, dell' Assoluto, che per Emanuela Fiorelli si scopre attraverso una traccia, una trama essenziale, per Paolo Radi si percepisce solamente, ma non si vede mai.
Silvia Marsano
Emanuela Fiorelli
Nasce a Roma nel 1970, dove vive e lavora. Si è diplomata all’Accademia Di Belle Arti di Roma nel 1993. Tra il 1998 e il 2001 le vengono assegnate borse di studio che le consentono residenze in Turchia, Polonia e Stati Uniti. Nel 2003 è invitata alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”. Nel 2004 vince il Premio Accademia Nazionale di San Luca/Pittura. Nel 2010 vince il Premio Banca Aletti Artverona per la sessione pittura/ scultura/ installazione e video.
Paolo Radi
Nasce a Roma nel 1966. Diplomato all’Accademia Di Belle Arti di Roma nel 1988, esordisce nel 1992 alla rassegna “Giovani artisti IV” al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 2002 è invitato a realizzare il proprio lavoro presso la Fondazione “Sculpture Space” di Utica, New York. Nello stesso anno è vincitore del “Premio Giovani/Scultura” dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2003 è invitato alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”, Palazzo Reale e nel 2006 partecipa alla X Biennale di Architettura, Venezia. Tra le recenti esposizioni si ricorda Experimenta; la collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri che punta alla promozione delle opere delle ultime generazioni all’estero. Vive e lavora a Roma.
Una riflessione sul senso etimologico di questo periodo dell’Anno Liturgico, nel suo valore di passaggio, dalla morte alla vita, dal vizio alla virtù, alla libertà della salvezza, attraverso la purificazione. Con la sua passione e morte, Cristo riscatta, col mistero della Risurrezione, l'umana natura, corrotta, passando dal mondo terreno alla gloria del cielo.
Entrambi gli artisti dialogano col senso del luogo, con la sua sacralità e con la sua magnificenza, ritagliando all'interno della Basilica spazi interiori propri, atemporali, sospesi. Percorsi percettivi che, seppure in maniera differente, avvicinano l'osservatore all'intuizione di un valore simbolico profondo che sottende la semplice osservazione, secondo un processo infinito di visioni, decifrazioni, indizi, silenzi e luci.
Emanuela Fiorelli posiziona delle teche in plexiglas retro-illuminate nelle sei cappelle laterali della Basilica. Al loro interno, attraverso un gioco di immagini architettoniche, luci e tessiture, l'artista astrae lo spazio che le accoglie, inserendo le immagini delle cappelle che le conterranno, quasi a moltiplicare l'idea già grandiosa e abbondante del barocco. Tracciando differenti coordinate, intessendo nuove profondità, annullando gli spazi reali, la distanza tra l'opera e chi la osserva si annulla, in un gioco intimo tra dentro e fuori, tra geometrie reali ed emozionali.
L'opera di Paolo Radi, collocata sul pavimento, affiora da terra, al centro della Basilica. Un mausoleo del silenzio, fatto di luce e trasparenza, da dove, tra le pieghe del visibile, si intravedono geometrie sottili, forme pure. Affioramenti ed immersioni, ombre e trasparenze ricreano uno spazio metaforico, “oltre” la materia, all'interno di se stessi o verso una dimensione soprasensibile, come se qualcosa di sovraumano fosse celato dietro le apparenze mondane, dietro l'effimera opacità della vita terrena. Sia Emanuela Fiorelli che Paolo Radi, partendo dalla visione spaziale, conducono, attraverso una tensione immaginativa, propria di qualsiasi forma del conoscere, ad una dimensione di eternità. Entrambi rappresentano l'umana ricerca dello spirituale, dell' Assoluto, che per Emanuela Fiorelli si scopre attraverso una traccia, una trama essenziale, per Paolo Radi si percepisce solamente, ma non si vede mai.
Silvia Marsano
Emanuela Fiorelli
Nasce a Roma nel 1970, dove vive e lavora. Si è diplomata all’Accademia Di Belle Arti di Roma nel 1993. Tra il 1998 e il 2001 le vengono assegnate borse di studio che le consentono residenze in Turchia, Polonia e Stati Uniti. Nel 2003 è invitata alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”. Nel 2004 vince il Premio Accademia Nazionale di San Luca/Pittura. Nel 2010 vince il Premio Banca Aletti Artverona per la sessione pittura/ scultura/ installazione e video.
Paolo Radi
Nasce a Roma nel 1966. Diplomato all’Accademia Di Belle Arti di Roma nel 1988, esordisce nel 1992 alla rassegna “Giovani artisti IV” al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 2002 è invitato a realizzare il proprio lavoro presso la Fondazione “Sculpture Space” di Utica, New York. Nello stesso anno è vincitore del “Premio Giovani/Scultura” dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2003 è invitato alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”, Palazzo Reale e nel 2006 partecipa alla X Biennale di Architettura, Venezia. Tra le recenti esposizioni si ricorda Experimenta; la collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri che punta alla promozione delle opere delle ultime generazioni all’estero. Vive e lavora a Roma.
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