Emilio Isgrò, Mario Botta. Non uccidere
Dal 28 Ottobre 2023 al 31 Marzo 2024
Roma
Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: Via Guido Reni 4/a
Orari: da martedì a domenica 11 – 19 la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
Prolungata: fino al 31 marzo 2024
Sito ufficiale: http://www.maxxi.art
Il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebra i 75 anni della Costituzione italiana con la produzione di un grande progetto commissionato a due dei maggiori esponenti della cultura contemporanea: l’artista Emilio Isgrò e l’architetto Mario Botta.
Dalla loro inedita collaborazione è nata l’installazione Non uccidere, che verrà inaugurata venerdì 27 ottobre alle 16.15 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Per questa occasione, il Presidente Mattarella ha insignito il MAXXI di una Medaglia del Presidente della Repubblica.
Così Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI: “Sono grato ai maestri Isgrò e Botta per questo progetto potente e necessario, che amplifica un imperativo primario, oggi più che mai urgente da ribadire: NON UCCIDERE. Il più solenne degli obblighi etici e morali e principio inderogabile sotteso alla nostra Costituzione. L’installazione Non uccidere entrerà nella Collezione del Museo, patrimonio di tutti gli italiani. Ospitata nella piazza Alighiero Boetti, dove ogni giorno centinaia di persone potranno scoprirla, sarà nuovamente esposta in altre sedi e istituzioni affinché il suo universale comandamento di pace continui a diffondersi”.
Non uccidere è un progetto museale composto da una grande opera di Emilio Isgrò, un monumentale bassorilievo in pietra del Sinai articolato in undici elementi, e da una spettacolare architettura in cedro del Libano progettata da Mario Botta e collocata nella grande piazza del Museo. L’opera di Emilio Isgrò riflette sul tema dei princìpi di convivenza sociale alla base di tutte le carte costituzionali. L’artista ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, interpretati come fondamento morale della società civile, sulle cui iscrizioni è intervenuto con la cancellatura, la cifra della sua opera da quasi sessant’anni, lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: NON UCCIDERE. Un messaggio fondamentale, che oggi è sempre più urgente esprimere in tutte le lingue del mondo.
Sulle undici coppie di tavole in pietra, la cui forma ricalca quella dell'iconografia classica, i comandamenti sono stati tradotti in altrettante lingue per rendere sempre più universale il messaggio di pace. Sono incisi in rosso “il colore del sangue e della risurrezione” come scrive lo stesso Isgrò, per cui “la cancellatura non è un atto distruttivo. E’ un dire no per poter dire un sì alle cose che contano, è un elemento di riflessione”.
Insieme al grande Padiglione circolare di Botta, le tavole cancellate di Isgrò lì conservate danno vita a un unicum in cui arte e architettura entrano in risonanza.
Il Padiglione di Botta, formato da ventuno arcate alte oltre otto metri a creare uno spazio potente e iconico, è realizzato con legno proveniente dal recupero di piante tagliate in giardini privati o cadute a seguito di fenomeni atmosferici. Come artista ho sempre lavorato con mille mani aperte e tese – quelle del pubblico, quelle della critica – che mi sostenevano nei momenti più difficili del mio impegno culturale e creativo. Persino i critici meno affettuosi nei miei confronti mi hanno aiutato, giacché ho trasformato le loro cancellazioni in opportunità di crescita, fondate o infondate che fossero le loro opinioni. Questo è il senso profondo del mio cancellare. Dire no alla morte dell’uomo per dire un sì potente alla vita.
Non facilmente allineabile come artista (e di questo mi rammarico) non speravo che un giorno avrei trovato un amico, un meraviglioso compagno di viaggio che mi consentisse di lavorare finalmente “a quattro mani”, mettendo per una volta da parte il triste Narciso che noi artisti ci portiamo dentro per colpa della nostra solitudine e insicurezza.
Il nome di questo amico, l’architetto Mario Botta, mi è stato proposto dal MAXXI. Era proprio il nome che desideravo: giacché da almeno trent’anni io e l’architetto svizzero ci auguravamo a ogni incontro di fare qualcosa di serio insieme.
Io avevo pronta la mia idea, lui aveva pronta la sua. Si sono combinate insieme come in una fusione a freddo che di sacro ha soltanto l’amore per l’arte e per la Costituzione repubblicana che ci invitano a celebrare.
Il comandamento “Non uccidere” è più prezioso degli altri in un mondo dove uccidere non pare nemmeno un delitto. E vale per tutti, a cominciare dal pubblico che a volte fa più affidamento sulle proprie viscere che sulla propria testa. Ma vale principalmente per noi artisti, scrittori, musicisti e architetti. Non c’è bisogno di uccidere per riaffermare, oggi e sempre, le ragioni dell’arte e della cultura.
Questo è il comandamento che mi piace condividere con Mario Botta che, al solo toccarla, cancella senza fatica il peso della materia.
Emilio Isgrò
La collaborazione con l’artista Emilio Isgrò è venuta a consolidare un rapporto di amicizia e stima che da parecchi anni ha accompagnato la nostra frequentazione. Di Isgrò, mi ha sempre intrigato e affascinato il suo registro espressivo:
CANCELLARE PER EVIDENZIARE!
Per rispondere all’invito del MAXXI – progettare un’opera per celebrare i 75 anni della Costituzione Italiana – non abbiamo parlato a lungo, ognuno di noi, attraverso il proprio linguaggio, ha elaborato un’idea – padiglione d’incontro e tavole della legge – che ha trovato un immediato reciproco interesse, con pochi dubbi, molta complicità e il piacere creativo proprio di una causa “nobile”, forse anche opportuna in questi travagliati tempi della nostra storia.
Le tavole della legge ispirate da Mosè e scritte sul Monte Sinai conservano tutt’oggi l’attualità del comandamento “NON UCCIDERE”, un principio base del vivere civile.
Far emergere nel panorama simbolico delle differenti lingue dei popoli sparsi sulla Terra il monito “NON UCCIDERE”, ci è sembrato un modo per riportare il nostro impegno ad una urgente attualità.
Mario Botta
L’installazione Non uccidere è stata realizzata con il sostegno della Struttura di Missione Anniversari Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Dalla loro inedita collaborazione è nata l’installazione Non uccidere, che verrà inaugurata venerdì 27 ottobre alle 16.15 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Per questa occasione, il Presidente Mattarella ha insignito il MAXXI di una Medaglia del Presidente della Repubblica.
Così Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI: “Sono grato ai maestri Isgrò e Botta per questo progetto potente e necessario, che amplifica un imperativo primario, oggi più che mai urgente da ribadire: NON UCCIDERE. Il più solenne degli obblighi etici e morali e principio inderogabile sotteso alla nostra Costituzione. L’installazione Non uccidere entrerà nella Collezione del Museo, patrimonio di tutti gli italiani. Ospitata nella piazza Alighiero Boetti, dove ogni giorno centinaia di persone potranno scoprirla, sarà nuovamente esposta in altre sedi e istituzioni affinché il suo universale comandamento di pace continui a diffondersi”.
Non uccidere è un progetto museale composto da una grande opera di Emilio Isgrò, un monumentale bassorilievo in pietra del Sinai articolato in undici elementi, e da una spettacolare architettura in cedro del Libano progettata da Mario Botta e collocata nella grande piazza del Museo. L’opera di Emilio Isgrò riflette sul tema dei princìpi di convivenza sociale alla base di tutte le carte costituzionali. L’artista ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, interpretati come fondamento morale della società civile, sulle cui iscrizioni è intervenuto con la cancellatura, la cifra della sua opera da quasi sessant’anni, lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: NON UCCIDERE. Un messaggio fondamentale, che oggi è sempre più urgente esprimere in tutte le lingue del mondo.
Sulle undici coppie di tavole in pietra, la cui forma ricalca quella dell'iconografia classica, i comandamenti sono stati tradotti in altrettante lingue per rendere sempre più universale il messaggio di pace. Sono incisi in rosso “il colore del sangue e della risurrezione” come scrive lo stesso Isgrò, per cui “la cancellatura non è un atto distruttivo. E’ un dire no per poter dire un sì alle cose che contano, è un elemento di riflessione”.
Insieme al grande Padiglione circolare di Botta, le tavole cancellate di Isgrò lì conservate danno vita a un unicum in cui arte e architettura entrano in risonanza.
Il Padiglione di Botta, formato da ventuno arcate alte oltre otto metri a creare uno spazio potente e iconico, è realizzato con legno proveniente dal recupero di piante tagliate in giardini privati o cadute a seguito di fenomeni atmosferici. Come artista ho sempre lavorato con mille mani aperte e tese – quelle del pubblico, quelle della critica – che mi sostenevano nei momenti più difficili del mio impegno culturale e creativo. Persino i critici meno affettuosi nei miei confronti mi hanno aiutato, giacché ho trasformato le loro cancellazioni in opportunità di crescita, fondate o infondate che fossero le loro opinioni. Questo è il senso profondo del mio cancellare. Dire no alla morte dell’uomo per dire un sì potente alla vita.
Non facilmente allineabile come artista (e di questo mi rammarico) non speravo che un giorno avrei trovato un amico, un meraviglioso compagno di viaggio che mi consentisse di lavorare finalmente “a quattro mani”, mettendo per una volta da parte il triste Narciso che noi artisti ci portiamo dentro per colpa della nostra solitudine e insicurezza.
Il nome di questo amico, l’architetto Mario Botta, mi è stato proposto dal MAXXI. Era proprio il nome che desideravo: giacché da almeno trent’anni io e l’architetto svizzero ci auguravamo a ogni incontro di fare qualcosa di serio insieme.
Io avevo pronta la mia idea, lui aveva pronta la sua. Si sono combinate insieme come in una fusione a freddo che di sacro ha soltanto l’amore per l’arte e per la Costituzione repubblicana che ci invitano a celebrare.
Il comandamento “Non uccidere” è più prezioso degli altri in un mondo dove uccidere non pare nemmeno un delitto. E vale per tutti, a cominciare dal pubblico che a volte fa più affidamento sulle proprie viscere che sulla propria testa. Ma vale principalmente per noi artisti, scrittori, musicisti e architetti. Non c’è bisogno di uccidere per riaffermare, oggi e sempre, le ragioni dell’arte e della cultura.
Questo è il comandamento che mi piace condividere con Mario Botta che, al solo toccarla, cancella senza fatica il peso della materia.
Emilio Isgrò
La collaborazione con l’artista Emilio Isgrò è venuta a consolidare un rapporto di amicizia e stima che da parecchi anni ha accompagnato la nostra frequentazione. Di Isgrò, mi ha sempre intrigato e affascinato il suo registro espressivo:
CANCELLARE PER EVIDENZIARE!
Per rispondere all’invito del MAXXI – progettare un’opera per celebrare i 75 anni della Costituzione Italiana – non abbiamo parlato a lungo, ognuno di noi, attraverso il proprio linguaggio, ha elaborato un’idea – padiglione d’incontro e tavole della legge – che ha trovato un immediato reciproco interesse, con pochi dubbi, molta complicità e il piacere creativo proprio di una causa “nobile”, forse anche opportuna in questi travagliati tempi della nostra storia.
Le tavole della legge ispirate da Mosè e scritte sul Monte Sinai conservano tutt’oggi l’attualità del comandamento “NON UCCIDERE”, un principio base del vivere civile.
Far emergere nel panorama simbolico delle differenti lingue dei popoli sparsi sulla Terra il monito “NON UCCIDERE”, ci è sembrato un modo per riportare il nostro impegno ad una urgente attualità.
Mario Botta
L’installazione Non uccidere è stata realizzata con il sostegno della Struttura di Missione Anniversari Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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