Etica e pratica della conservazione. Manuale per la conservazione dei beni etnografici e polimaterici - Presentazione

Etica e pratica della conservazione. Manuale per la conservazione dei beni etnografici e polimaterici

 

Dal 01 Marzo 2018 al 01 Marzo 2018

Roma

Luogo: Musei Vaticani

Indirizzo: viale Vaticano

Orari: h 16. Ingresso libero su presentazione dell’invito a partire dalle ore 15.30

Sito ufficiale: http://www.museivaticani.va



Giovedì 1 marzo alle ore 16.00 primo appuntamento dell’anno con il ciclo di conferenze de Il Giovedì dei Musei.
Ad inaugurare la rassegna 2018 sarà la presentazione del volume co-curato da Stefania Pandozy, responsabile del Laboratorio di Restauro Polimaterico dei Musei Vaticani, e Mathilde De Bonis, europrogettista: "Etica e pratica della conservazione. Manuale per la conservazione dei beni etnografici e polimaterici" (Edizioni Musei Vaticani).

Disponibile in italiano, inglese e spagnolo, il libro nasce dall’esperienza e dai risultati professionali raccolti negli ultimi anni dal Laboratorio di Restauro Polimaterico dei Musei Vaticani e si presenta come un vero e proprio manuale di restauro del materiale etnografico, corredato da un ricco apparato fotografico a colori.

All’introduzione del Direttore dei Musei del Papa Barbara Jatta seguiranno gli interventi del prof. Antonio Paolucci, già Direttore dei Musei Vaticani, P. Nicola Mapelli, curatore del Museo Etnologico, Ulderico Santamaria, responsabile del Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione ed il Restauro, Giorgio Bonsanti, storico dell’arte e del restauro, e le due curatrici del volume.

Anticipiamo un estratto della conferenza:

Il Museo contemporaneo rappresenta oggi una preziosa opportunità per le culture, laddove non rappresenta più una minaccia per le comunità del Pianeta e smette di qualificarsi come Museo degli “oggetti” per divenire Museo “di e per i popoli”, portando a compimento quel processo evolutivo dell’arte che da esclusiva ed elitaria può finalmente oggi liberare il suo potenziale inclusivo.  I restauratori sono parte di questi mutamenti in atto e sono chiamati a parteciparvi in modo attivo, in sinergia con le altre professionalità coinvolte nella tutela del Patrimonio, per lo sviluppo di una museologia sostenibile, capace di fare leva proprio sulla responsabilità sociale degli operatori culturali. Il ruolo dei musei etnografici, e di quanti si occupano della cura e della conservazione delle loro collezioni, è di fondamentale importanza in questo scenario così mutevole e dinamico come quello contemporaneo, considerate le straordinarie potenzialità di queste istituzioni museali a forte vocazione “sociale”, quali luoghi in cui le Culture dei popoli oggi trovano spazio nella prospettiva della valorizzazione della diversità culturale.

Le restauratrici del Laboratorio di Restauro Polimaterico dei Musei Vaticani, quotidianamente a servizio di un patrimonio estremamente variegato e complesso come quello delle Collezioni Etnologiche Vaticane, sono sempre alla ricerca di queste nuove prospettive e, grazie al lavoro sinergico con il curatore del Museo e alla collaborazione con i colleghi e gli studiosi esteri, hanno scelto di confrontarsi sul terreno delle esperienze di restauro e degli approcci conservativi proponendo un dibattito sull’etica della conservazione nel mondo contemporaneo, nella prospettiva di poter mantenere aperto e sempre  vivo questo confronto e di poter contribuire alla formazione interculturale delle giovani e future generazioni di restauratori.

"I Musei Vaticani hanno una straordinaria squadra di restauratori e di specialisti nel set­ tore della conservazione e della ricerca, forse come nessun’altra istituzione museale al mondo. Si tratta di quasi cento professionisti, suddivisi fra i sette Laboratori di Restauro di materiali diversi, i tecnici dell’ufficio del Conservatore e gli scienziati del Gabinetto di Ricer­ che Scientifiche.
Il gruppo del Laboratorio di Restauro Polimaterico, al quasi esclusivo servizio del Museo Missionario Etnologico – Anima Mundi, costituisce un unicum per tanti aspetti. In tutti questi anni, l’intero team, coordinato da Stefania Pandozy, ha affrontato con entusiasmo le sfide che quotidianamente si presentavano per la conservazione e il restauro di un patrimonio di decine di migliaia di opere etnologiche, realizzate con innumerevoli classi di materiali e con tecniche “native” talvolta ancora sconosciute.
Il patrimonio affrontato spazia dalle selci preistoriche risalenti a più di due milioni di anni fa, alle armature imperiali giapponesi; dalle Tang­ka tibetane, alle marionette delle ombre Wayang; dalle maschere rituali della popolazione Yaghan della Terra del Fuoco, alle lire africa­ ne; dalla cintura Wampum, alle ceramiche del sud ovest degli Stati Uniti, senza dimenticare i preziosi rotoli dipinti cinesi, i lavori in piume dell’Amazzonia, i pali cerimoniali delle isole Tiwi e migliaia di altre testimonianze che rappresentano tutte le culture, dall’Asia all’Africa, dall’Ocea­ nia all’America.
Il Laboratorio di Restauro Polimaterico dei Musei Vaticani ha potuto così maturare espe­ rienze e competenze in più settori, testimoniate da questo volume che si può considerare un vero e proprio “manuale”. Etica e pratica della conservazione. Manuale per la conservazione dei beni etnografici e polimaterici è una pubblicazione che ben rappresenta la grande attenzio­ ne dei Musei del Papa al patrimonio delle culture indigene e che, sono sicura, contribuirà al dibattito internazionale sui temi cruciali della conservazione delle diversità.
Grazie alla partecipazione preziosa di studiosi ed esperti di rilievo internazionale, il volume propone una riflessione sui beni polimaterici e sulle responsabilità sociali del restauratore, favorendo lo scambio tra le professioni che si occupano di tutela e trasmissione del patrimonio." 
Barbara Jatta
Direttore dei Musei Vaticani 

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